Ogni madre non vede l’ora di lodarsi dei propri figli davanti agli altri genitori. E La Boum è una madre molto esigente. Ha seguito personalmente l’educazione delle sue figlie. A loro racconta favole per aiutarle a immaginare le loro performance; le riempie di consigli spronandole a superare i propri limiti; le giudica e le critica tantissimo, ma solo perché vuole il meglio da loro.
Minny Hill
Minny era indecisa di quale nome prendere, e successe come a Severine in Bella di Giorno, quando passeggiando per le vie di Milano è stata proferita la frase: “Ti chiameremo Minny Hill”. Da quel giorno tutto è cambiato. Minny Hill è nata e cresciuta nel lusso. È aristocratica, e nel suo salotto non è difficile incontrare registi, artisti, musicisti e le loro mogli pettegole.
Bionda, bionda, bionda! Possiede un archivio di abiti fatti su misura dai migliori sarti di Parigi, e spesso si rimane senza fiato. Se il diavolo si vede nei dettagli, allora Minny è il diavolo. Pungente e colta, le sue esibizioni sono sempre pensate al secondo e fanno spesso rivivere una hollywood glam oramai dimenticata. Lei è la DIVA.
Labouttaine
Un camaleonte. Labou cela dietro il suo nome francese le sue origini abruzzesi.
La prima volta che è salita sul palco de La Boum aveva un caschetto di capelli corti, tagliati nella cucina di mamma La Boum. Li ha usati solo i primi anni, perché quando le sono cresciuti ha lasciato spazio a una nuvola di capelli rosa, con la quale cela i muscoli. È la nostra Jill Cooper: agile, sportiva e nerboruta, una vera ammaliatrice di uomini (in molti cadono ai suoi piedi), tutti desiderosi di avere il suo corpo. Nelle sue esibizioni predilige cambiare. È un ufo arrivato da Marte, la nonna abruzzese, la ragazza del crazy horses.
Santissima Vicky
«Ciao. Com’è il tuo cazzo? È grosso? Fammi sapere.» Tutti conoscono Santissima Vicky. Tutti la seguono, tutti vogliono essere lei.
Il primo giorno che entrò a La Boum era appena scesa da un aereo che arrivava da Londra, ed era ancora ubriaca di birra. Negli anni ha deciso di abbandonare il suo accento anglosassone e di cambiare look e capelli per ritornare alle sue origini napoletane. Lo Shatush, le unghie lunghe, uno shorts di jeans e stivaloni. Da lì il successo internazionale (lei dice). È una cantante, ai livelli di Maria Nazionale. E se ti ci avvicini troppo ti ruba l’anima assieme al portafogli.
Ambrosia
Ambrosia arrivò come fotografo ma dal primo momento ha sognato il palco. E ci è salita subito. È stata chiamata “Ambrosia, un miracolo androgino”. Per noi è sempre la nostra Mary, figlia segreta di Leopoldo Mastelloni e Sophia Loren. Non ha nessun orpello. Arriva sul palco nuda e cruda: un accenno di rossetto rosso (spesso sbavato) e un reggicalze.
È un’interprete della femminilità, che con i suoi scatti immortala quelle meravigliose creature che vivono di notte e sognano di giorno, raccolte in late 2 party in heaven, che altro non è che un drag show in paradiso.
Angel Mcqueen
Angel sarebbe pronta a esibirsi ora a Las Vegas. È la drag per antonomasia.
Capelli scolpiti nella pietra, trucco patinato e corpo mozzafiato. Una di quelle americane che vedi dal parrucchiere, circondata da amiche/nemiche con le quali chiacchiera per ore. Sempre perfetta, senza ricrescita, con lo smalto abbinato alla borsa del momento, sempre con un drink in mano e la scorta nella borsa. È una professionista che passa le ore a studiare il copione e le canzoni. Per questo non viaggia mai senza il suo assistente personale (L’Alberto), condividendo con lui gioie e dolori. Si odiano, in realtà.
Frida Franco
«Miss/Mr Franco, la star coi baffi.» Miss o Mister Franco? Ma che importanza ha!
Qualsiasi sia il suo prefisso Frida ha il baffo. Austera! Anni e anni di scuola militare, ma come li ha fatti Renato Zero in Ciao nì! (e se nessuno di voi sa di cosa stiamo parlando, forse è il caso di recuperare questo capolavoro cinematografico). Onde brune e scultoree, occhi neri e labbra rosse carnose. Abiti che cambiano spesso, e a Frida piace svelare il suo intimo: mutandine, reggiseni, calze, capezzoli. Non rimarrai a guardarla vestita per troppo tempo. Si, è una burlesque. Ma anche la tua padrona autoritaria. Non si spoglia perché glielo chiedi ma perché è lei che te lo impone. È rock e come tale le piace l’effetto WOW. Nelle sue performance, troverai spesso un cannone di coriandoli, una tempesta di neve o delle lance di fuoco.
Lina Galore
Lina è Lina. Ha l’eccesso di Tata Francesca, lo spirito di Marisa Laurito e la parlata di Ugo Foscolo.
Ha scoperto la passione per la rima baciata e ne ha fatta la sua firma distintiva: la nostra Lina canta, parla e te la manda a dire sempre e solo in rima. Iconica in tutto, il suo corpo è una curva mozzafiato, le sue sopracciglia toccano le sponde del paradiso, e le parrucche necessitano di certificati dedicati per poter circolare. Una cosa in particolare la rende unica: la cattiveria! Dietro alle grandi risate, la Lina è perfida con tutti. Le nemiche numero uno sono le sue colleghe: lo si capisce dai “Ti amo” e dai drink avvelenati ogni settimana.
Le Silhouette (Diana+Polly)
Per le Silhouette si dovrebbe aprire una pagina a parte. Sono le più vicine alle nuove generazioni, e con loro possiamo davvero parlare di fluidità. Sul palco e giù dal palco sono ugualə, gemmelə. Entrano in vesti femminili e maschili senza passare per il drag, e senza aver bisogno di un’occasione per farlo.Sono le ragazze che si preparano per andare a ballare, e per caso finiscono sul palco o a interpretare la loro canzone preferita. Sono le nostre sorelle Kardashian, con l’abito di uno stilista emergente indossato anche la mattina dopo, a lezione in università.