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Il primo numero del MACRO

Con otto nuovi progetti espositivi prende forma Museo per l’Immaginazione Preventiva, il programma del MACRO ideato dal direttore artistico Luca Lo Pinto

Scritto da Nicola Gerundino il 3 febbraio 2021

Retrofuture. Appunti per una collezione

Speriamo che il Covid non ci metta un’altra volta lo zampino e non si rendano necessarie nuove misure restrittive per limitare i contagi. Già, perché il primo anno del nuovo corso del MACRO è stato un continuo “stop and go”, con una prima apertura primaverile che ha mostrato tutto il potenziale della direzione artistica affidata a Luca Lo Pinto fino al 2022, seguita da un lungo letargo autunnale e invernale che si appresta a terminare oggi, mercoledì 3 febbraio. E se il primo ciclo espositivo era stato un “Editoriale” programmatico per raccontare la nuova visione curatoriale, ora si entra nel vivo, con le otto “rubriche” permanenti del museo che si riempiono per la prima volta contemporaneamente di contenuti: “Solo/Multi”, “Polifonia”, “Aritmici”, “In-Design”, “Studio Bibliografico”, “Musica da camera”, “Palestra”, “Retrofuture. Appunti per una collezione”.

Bellissima e abbacinante la personale di Nathalie Du Pasquier (Solo/Multi), artista francese che nel corso della sua vita si è trasferita a Milano iniziando un percorso creativo che ha intrecciato pittura e design. Dipinti nuovi e vecchi, installazioni e un gioco di colori e forme geometriche replicato su ogni superfice disponibile delle pareti della prima grande sala d’ingresso. Incredibili la storia e il lavoro del performer Wolfgang Stoerchle (Aritmici), dimenticati per molti anni e ora risvegliati dal lavoro di ricerca di Alice Dusapin, borsista di Villa Medici che ha lavorato in collaborazione con il Museo per realizzare questa piccola retrospettiva. Altrettanto affascinante poi la riscoperta di un pubblicazione come Playmen (Studio Bibliografico), rivista edita da Adelina Tattilo a partire dal 1967, che unì in maniera magistrale softcore, contenuti pop e d’avanguardia. Santuario per i musicofili invece è la stanza d’ascolto dedicata ai 25 anni dell’etichetta Editions Mego (Musica da camera), in cui verrà riprodotto l’intero catalogo della label in modalità shuffle (e al buio): roba da passarci giornate intere!

Completano l’indice di questo primo numero del museo-rivista, l’omaggio all’agitatore culturale romano Simone Carella (Polifonia), lo sguardo dedicato al lavoro del graphic designer belga Boy Vereecken (In-Design), l’ambiente in divenire dell’artista giapponese Soshiro Matsubara (Palestra) e l’apnea fotografica di Giovanna Silva (Retrofuture. Appunti per una collezione) nell’archivio del MACRO, che fa da sfondo alle opere di alcuni giovani artisti italiani contemporanei: Carola Bonfili, Costanza Candeloro, Ludovica Carbotta, Gianluca Concialdi, Giulia Crispiani, Giorgio Di Noto, Beatrice Marchi, Diego Marcon, Francesco Pedraglio, SAGG NAPOLI, Davide Stucchi e altri a venire.

Dopo questa prima immersione sembrano pienamente soddisfatte le aspettative di una ventata fresca nel panorama museale di Roma dedicato al contemporaneo, con un Macro finalmente capace di strutturare, senza appesantire, ricerca, novità e qualità, mostrando un’armonica trasversalità di media e generi. E allora, speriamo davvero che questa volta le sue porte, come anche quelle degli altri musei, non siano davvero costrette a chiudersi di nuovo.

Nel rispetto delle attuale disposizioni il MACRO è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 11:00 alle 21:00
Ingresso gratuito previa prenotazione al linkmuseomacro.it/it/prenotazione