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Il programma di Staccato, la rassegna off di NODE Festival

Scritto da La Redazione il 14 ottobre 2022

Myriam Bleau - Soft Revolvers. Foto di Alžběta Kopecká

Dal 22 ottobre al 10 dicembre 2022 torna per la seconda edizione Staccato, rassegna che riempie il vuoto creato dal passaggio alla biennalità di NODE Festival. La qualità delle proposte musicali e audiovisive è sempre di altissimo livello e in questo senso la kermesse è anche un’occasione per ospitare artiste e artisti che per varie ragioni non hanno potuto prendere parte al cartellone del festival.

Il contesto è quello degli spazi de La Torre di Modena dove otto artisti internazionali potranno entrare a stretto contatto con il pubblico in quattro serate ad ingresso gratuito (previa prenotazione obbligatoria).

Si parte sabato 22 ottobre con Marina Herlop e Myriam Bleau, due set complementari per linguaggi e tecniche utilizzate che introdurranno il pubblico al percorso di sperimentazioni sonore e visive di Staccato.
Marina Herlop, compositrice catalana, porta il suo ultimo album Pripyat (PAN records) dove il pianoforte viene scomposto e ricombinato in un intricato reticolo di layer tra soundscapes e sperimentazioni vocali.
L’artista canadese Myriam Bleau presenta invece Soft Revolvers, una performance audiovisiva incentrata sull’utilizzo di interfacce cinetiche autocostruite e manipolate in tempo reale.

Sabato 19 novembre è la volta di due tra i migliori set a/v in circolazione. La compositrice e sound designer di origine italo-olandese Grand River, da sempre ispirata dal minimalismo e dalla musica ambient, presenta insieme al media artist Marco Ciceri presenta FOG, una performance audio visiva che si interroga sulla sete di conoscenza e sull’ignoto.
Nasce invece dalla collaborazione con il 3d designer e artista visivo Maks Posio, il set di Aleksandra Słyż, la cui ricerca si basa sulla risonanza generata dall’incrocio tra strumenti acustici e sintetizzatori modulari.

Tutta dedicata alle percussioni la serata di sabato 3 dicembre con il solo di  batteria di Julian Sartorius, dagli schemi ritmici precisi e multistrato, e Simone Beneventi con il suo percorso di ricerca sul suono e nuove soluzioni compositive che lo ha portato a collaborare con artisti come Matmos, Ennio Morricone e Pan Sonic.

Si chiude sabato 10 dicembre con i paesaggi sonori di Heith e Kristof Hahn.
Il primo, al secolo Daniele Guerrini fondatore di Haunter Records, presenta la sua prima pubblicazione per PAN X, wheel, ricerca spirituale sul suono che attraversa un mondo di riferimenti stilistici – dalla psichedelia, la psytrance e il freak folk allo stoner metal, al noise e alla prima musica elettronica.
Kristof Hahn, senza i suoi Swans, va in scena infine con il suo solo per chitarra lap-steel orientato al drone, tra tempeste sonore e melodie eteree.