Se siete ancora intrappolati in città, ma siete stanchi del solito ape al Bar Basso o della colazione da Gattullo – per liberare il radical-chic che è in voi arriva il book-club del candidato Premio Strega Jonathan Bazzi. Si chiama Glitch e proprio come suggerisce questa parola anglofona vuole essere un’intermittenza nella programmazione culturale della città – che spesso di culturale ha poco. Insomma basta citazionismi saturi di nonnismo accademico deleterio da vernissage, leggiamo un libro fino alla fine e discutiamolo insieme. Meglio se il tòpos riguarda identità di genere, femminismo e sessualità idiosincratiche; tutte quelle cose che insomma fanno rabbrividire i democristiani o i soci onorari del patriarcato negazionista. Per le bibliofile come me Glitch è una vera benedizione intellettuale spalmata sul pavé cocente – sul gruppo Facebook Jonathan a suon di post ha istituito il recap del giorno dopo (#CosaCiSiamoDetti) – cioè se non sei potuta/o andare la volta prima perché magari avevi un date puoi avere un bigino di tutto il detto e il letto nell’episodio precedente. Nerdite. Il prossimo appuntamento del book-club – che pre-pandemia aveva sede da Verso – sarà il 22 luglio.
Insomma basta citazionismi intrisi di nonnismo accademico da vernissage, leggiamo un libro fino alla fine e discutiamolo insieme. E scaldiamola questa estate pandemica
“Glitch è nato a dicembre del 2019 dal mio desiderio di condividere il rapporto con i libri (e anche un po’ per salvarmi dalla mia tendenza di stare rintanato in casa). I primi incontri sono andati benissimo, poi è arrivato il lockdown. Abbiamo comunque cercato di restare in contatto attraverso internet e videocall. Non è lo stesso dal vivo è un’altra cosa. Così per quest’ultimo incontro prima della pausa estiva abbiamo deciso di rivederci al parco – sperando a settembre di poter recuperare l’assetto originario”; a parlarci così il fondatore di Glitch. Ci si vede sempre lì alle 19.15, ma poi si va al parco. A leggere, ovviamente. Mi raccomando portate l’Autan, l’accendino (per aprire la birra) e gli occhiali da vista. Insomma per i millenials tra voi che allo swipe preferiscono ancora girare pagina, questo è il vostro Papete in città. Il libro da leggere per il 22 è Orso – edito da La Nuova Frontiera – di Marian Engel; la storia di una tipa che si fa didascalicamente un orso. 120 pp. di erotic-tirolo postmoderno. Ed è subito poesia.