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zero adv per Adidas

La cura dell’ambiente passa attraverso la corsa

La quinta edizione di Run for the Oceans torna a setacciare i mari in cerca di plastica

Scritto da Emiliano Dal Toso il 12 maggio 2022
Aggiornato il 13 maggio 2022

attends adidas x Parley 'Run For The Oceans' event, harnessing the power of sport and continued fight against the threat of marine plastic pollution, at Temescal Park in Los Angeles, CA at Temescal Gateway Park on June 8, 2018 in Pacific Palisades, California.

Sapete tutti che cos’è il mare, che cos’è un fiordo, che cos’è l’oceano, insomma, sapete tutti che l’acqua del mare è una miscela di acqua e plastica. Isolette e isolotti, sciami di praline dai colori propilenici, striscioline di plexiglass e via dicendo. Secondo i dati forniti dal WWF, almeno otto milioni di tonnellate di plastica finiscono negli oceani, e raggiungono una quantità che raggiunge a circa 150 milioni di tonnellate e che da qui al 2050 potrebbe persino arrivare per quantità a superare la presenza degli animali marini.

Bene, se tutti sapete questo saprete anche che la qualità del consumo e dei rifiuti prodotti è legata a un filo tesissimo con gli stili di vita, e qui vi diciamo che anche la corsa fa il suo. L’esempio è quello di Adidas, che dal 2015 porta avanti la sua Run for the Oceans, iniziativa con la quale i runners possono correre e insieme raccattare plastica dagli oceani. Se vi immaginate una corsa sull’acqua, una staffetta dove i partecipanti si chinano a un passo sì e l’altro anche per pigliare la plastica dall’acqua con setacci e metterla in sacchetti di juta vi sbagliate di grosso – anche se speriamo vivamente prima o poi avverrà una simile follia.

Tonnellate di persone VS Tonnellate di plastica.

Lo scopo dell’iniziativa è tanto semplice quanto originale e di grande impatto: per ogni chilometro che viene percorso e che viene registrato dall’app Adidas Running, verranno raccolte da spiagge, isole e litorali l’equivalente in peso di dieci bottiglie di plastica. Insomma, si combattono i livelli di inquinamento che la plastica sta causando negli oceani partendo dal presupposto che se non viene fatto qualcosa nell’immediato, fra trent’anni le acque del nostro pianeta avranno più rifiuti che pesci.

Ad oggi, grazie alla Run for the Oceans, Adidas ha riunito più di tre milioni di runner da ogni parte del globo, raccogliendo 2,5 milioni di dollari per finanziare le iniziative e i programmi educativi promossi per contrastare l’inquinamento marino da plastica. Questo in realtà è soltanto il primo passo di un’iniziativa dalle proporzioni globali. Come annunciato da Adidas nell’ambito della strategia Own the Game a marzo 2021, Run For The Oceans si svilupperà ulteriormente per creare uno spazio fisico e digitale ancora più condiviso e inclusivo.

E infatti, entro il 2025, Adidas punta a riunire quaranta milioni di partecipanti. Tonnellate di persone VS Tonnellate di plastica. Partecipare alla Run for the Oceans è molto semplice: è sufficiente iscriversi e registrare le sessioni di corsa sull’app Adidas Running. Per ogni chilometro percorso, Adidas raccoglierà l’equivalente in peso di 10 bottiglie di plastica, fino a un massimo di 250.000 KG. Gli auspici degli organizzatori sono quelli di sensibilizzare tutti i runners anche quando la corsa terminerà, con la speranza che l’umanità intera si impegni a vivere con meno plastica, pensando a soluzioni ecosostenibili per la vita di tutti i giorni. Quello che possiamo fare nella nostra quotidianità sono piccoli ma importanti gesti che possono cambiare le nostre abitudini e salvare il futuro dell’ambiente: eliminare le cannucce, passare a bottiglie d’acqua riciclabili (come borracce di acciaio inossidabile o bottiglie di vetro), utilizzare una borsa di tela quando andiamo al supermercato, fare la raccolta indifferenziata per favorire il riciclo, evitare prodotti di bellezza che contengano microperle.

Insomma, cosa può fare ognuno di noi? Come sempre è più facile di quanto si pensi. Andare più al mercato, ad esempio, ed evitare di prendere gli imbustati. Fare attenzione ai propri consumi, anche all’uso di beni come l’automobile o che altro, perché si sa, anche lì nelle filiere c’è plastica e bisogna considerare anche quelle. E poi, ovviamente, ACCETTARE LA SFIDA che Adidas vi pone con la corsa, sapendo che più correte e più plastica contribuirete a ritirare dalle spiagge e dai litorali su cui poi desiderate andare in vacanza.

Tutti a correre allora, per la gioia di farlo, di sfidarsi, e di contribuire a risolvere qualche problema (grosso) anche nel nostro piccolo. Ma soprattutto, divertendoci.

ACCETTA LA SFIDA