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La guida ai migliori festival autunnali del 2024 in Italia

Gli appuntamenti - perlopiù, inevitabilmente, cittadini - che non hanno molto da invidiare ai colleghi dei mesi afosi.

Scritto da La Redazione il 10 ottobre 2024

roBOt Festival

Fino a qualche anno fa sarebbe parso impossibile, eppure è sempre più vicino il giorno in cui aspetteremo l’autunno non solo per infilare (finalmente) il golfino ma pure perché sarà la stagione regina dei festival. L’estate continua ad avere più frecce al proprio arco – festival in spiaggia, festival nei boschi, festival attorno cui costruire le vacanze – tuttavia come vedrete nelle prossime righe il periodo tra ottobre e novembre comincia ad affollarsi di appuntamenti – perlopiù, inevitabilmente, cittadini – che non hanno molto da invidiare ai colleghi dei mesi afosi. Una pratica diffusa da anni in Europa, che sta diventando anche una sana abitudine in Italia. Ecco la nostra selezione.

 

ROBOT FESTIVAL | 10-13 ottobre | Bologna

What is human civilization if not a transition? What is a horizon if not a transition? And what are we, if not a transition? Sono le domande al centro del testo della la vocalist e composer Lyra Pramuk, ospite speciale della quindicesima edizione di ROBOT e autrice del manifesto del festival che quest’anno ruota proprio attorno al tema Transition—Gender, Digital, Green. Il festival di musica elettronica e arti digitali torna a Bologna con live e dj set che si alterneranno in diversi luoghi della città con i soliti DumBO, Palazzo Re Enzo, Oratorio San Filippo Neri e TPO e due novità: la Chiesa di San Barbaziano e la Basilica di Santa Maria dei Servi. Ci sono sì i grandi nomi – Richie Hawtin e Modeselektor – ma non sono questi a dare personalità al programma. Ecco, allora: la compositrice Kali Malone con il suo ultimo lavoro alle prese con l’organo antico più importante della città; la batterista e compositrice italo-britannica Valentina Magaletti insieme alla producer afro-portoghese Nídia; Marta Salogni & Francesco Fonassi con un arsenale di macchine a nastro per il nuovo “Orafiore”; il gigante dell’elettronica Drew McDowall; i congolesi KOKOKO!; Max Cooper con il suo nuovo spettacolo 3D/AV live; le tempeste di furia dei Degli Girls e molto altro.

 

JAZZMI | 17 ottobre – 13 novembre | Milano

La direzione artistica di Jazzmi quest’anno presenta il festival tornando a Ornette Coleman e al suo capolavoro del 1959: “The shape of jazz to come”. Scelta lineare, corretta, benché ambiziosa, perché solo Ornette e pochi altri illuminati erano in grado di guardare il futuro, e forse di plasmarlo. Quaggiù, nell’anno 2024, nel grigiore della città-parcheggio, il futuro resta avvolto da nebbie ritrovate, che pure proprio all’arrivo dell’autunno si diradano in un lieto candore. Il futuro imminente è qualcosa che possiamo guardare con serenità, almeno qui e forse solo qui. Tanto che anziché lo sguardo futurista di Ornette viene in mente il buonismo festivo di Andy Williams: “It’s the most wonderful time of the year”. Già, perché quando arriva Jazzmi è come se fosse Natale, di colpo Milano si scopre una città aperta, accogliente, contemporanea, curiosa e rumorosa. Un miracolo che dura solo per quattro settimane, godiamocelo. Un programma così grasso che per riassumerlo ci vorrebbe il prof. Bignami in persona. Dai grandi vecchi del jazz fino alle nuove spinte centrifughe, passando per ibridazioni di ogni genere, persino cinematografiche, più che un libretto ne uscirebbe un’enciclopedia.

 

FESTA DEL CINEMA DI ROMA | 16-27 ottobre | ROMA

Torna la Festa del Cinema di Roma, giunta alla diciannovesima edizione, con un programma ampio che include proiezioni, mostre ed eventi diffusi in tutta la città. Un totale di cento film da ventinove Paesi, divisi tra una sezione competitiva e altre collaterali, accompagnati dai consueti incontri con attori e registi: tra tutti, Viggo Mortensen a cui verrà consegnato un Premio alla Carriera; Gael Garcia Bernal e Diego Luna, che dopo più di vent’anni da “Y tu mamá también” presentano la loro nuova serie “La Maquina”. Ampio spazio verrà dato agli omaggi, come i cento anni di Marcello Mastroianni, e ai restauri, tra tutti “D’Est” di Chantal Akerman, “Gilda” di Charles Vidor e “Sei donne per l’assassino” di Mario Bava. Molte anche le mostre sparse per la città, tra cui segnaliamo “Renato Casaro. L’uomo che ha disegnato il cinema”, dedicata alle opere del leggendario cartellonista che ha disegnato alcuni dei più iconici poster della storia del cinema, un’arte persa nel tempo ma che ha contribuito a formare l’immaginario collettivo.

 

ARCHIVIO APERTO | 23 – 27 ottobre | Bologna

The Art of Memory è il titolo della XVII edizione di Archivio Aperto, il festival di Fondazione Home Movies dedicato alla (ri)scoperta del patrimonio cinematografico privato e sperimentale. Un programma che affianca il concorso internazionale dedicato alle opere di found footage a un fitto calendario di incontri, retrospettive, eventi speciali, sonorizzazioni dal vivo delle pellicole e workshop. Nelle opere selezionate il recupero del passato si configura come chiave di lettura della complessità del presente. Così come in A Fidai Film del regista palestinese Kamal Aljafari che parte dalla sottrazione degli archivi del Centro di ricerca palestinese da parte dell’esercito israeliano nel 1982, durante l’invasione di Beirut; o Silence of Reason di Kumjana Novakova, realizzato con i video usati come prove nel processo contro gli autori di violenze sessuali durante la guerra nell’ex Jugoslavia. Tra gli highlights del programma la presenza della scrittrice e giornalista tedesca di origine ucraina Katja Petrowskaja autrice di La foto mi guardava (Adelphi, 2024).

 

TRANSMISSIONS FESTIVAL | 24-26 ottobre | Ravenna

History of ideas sounding the weight of what’s to come: uno statement, quello di Transmissions Festival 2024, che richiama immediatamente l’immaginario della nuova direttrice artistica Camae Ayewa in arte Moor Mother. Il festival del Bronson, affidato ogni anno a un artista proveniente dalla scena sperimentale internazionale, rispecchia quest’anno i gusti della talentuosa musicista afroamericana. Compaiono quindi, il collettivo White People Killed Them, guidato dal premio Pulitzer Raven Chacon; lo scrittore e performer londinese Imani Mason Jordan; The Hoi Ensemble, creato ad hoc per l’occasione, che oltre a Moor Mother stessa vede la presenza dell’anglo-irachena Alya Al-Sultani, il percussionista austriaco Lukas König e il polistrumentista Simon Sieger; Nkisi, producer e visual artist di origini congolesi; la dj e produttrice americana Dj Haram; o il cantante, autore e produttore keniota Lord Spikehear. “Questa è una tecnologia di liberazione […], antenne che captano e ricevono messaggi da un passato futuro di cui non sai niente […] Questa è una passeggiata jazz, un valzer col passato”.

 

IMPROVED SEQUENCE FESTIVAL | 25 – 27 ottobre | Bologna

Improved Sequence è la label bolognese fondata dal musicista Jonathan Clancy, nonché l’uomo dietro Maple Death Records, e Gianluca Cerri, uno dei soci del Freakout Club. Sin dalla sua nascita, propone quasi esclusivamente ristampe in vinile di dischi e artisti seminali spaziando dal noise-rock al post-punk, dall’industrial al psych. Il festival, alla seconda edizione, è l’emanazione live di quest’attitudine eterogenea con oltre 20 artisti tra i quali spiccano i pionieri inglesi della scena indie e post-punk Swell Maps C21, lo shoegaze dei The Telescopes, l’artista newyorchese Margaret Chardiet in arte Pharmakon, tra noise e post-industrial, gli americani Uniform freschi di nuova uscita su Sacred Bones e l’hardcore dei Bad Breeding (entrambi nella preview del 16 ottobre al TPO) fino alle Pussy Riot.

 

C2C FESTIVAL | 31 ottobre – 3 novembre | Torino

Degli spazi e delle loro riconfigurazioni studiò a lungo Foucault. C’è una categoria, in particolare, che si adatta al Lingotto di Torino nei giorni in cui ClubToClub lo riempie. Eterotopia: un luogo che ha il potere di sovrapporre degli spazi tra loro apparentemente incompatibili. Nell’hangar, Fiat non costruisce più automobili, ma da qui parte un’altra corsa, verso nuove forme d’arte: spericolati esperimenti sonori demoliscono i confini tra il sacro e il profano. Se Marinetti individuò il Lingotto come la prima espressione architettonica futurista, non sorprende possieda le condizioni perfette per un festival che celebra l’avanguardia. La velocità è preghiera. E dio non è morto, lo dimostra la line-up della prossima edizione: Living with the Gods. Dean Blunt, Arca, Darkside, Kode9, A.G. Cook., Bicep, Sega Bodega, Nala Shinepro. È tutto vero: tra progetti universalmente celebrati e nuove prospettive rivoluzionarie, ogni performance è un rito totalizzante, in un tempio post-industriale. Sembra un’assurdità: l’effimero del clubbing diventa eterno. In quell’istante, solo echi di un passato che non ci appartiene più e di un futuro che non conosciamo ancora. E ballando, viviamo con gli dei, ci sentiamo immortali.

 

GENDER BENDER | 31 ottobre – 9 novembre | Bologna

“Raccontare il contemporaneo significa oggi gettare lo sguardo nell’abisso, in un mondo attraversato da guerre e catastrofi”. Queste le parole che descrivono lo spirito della nuova edizione di Gender Bender. E non è un caso che tra le rappresentazioni artistiche scelte per accendere prospettive originali su generi, corpi e desideri ci sia anche From Ground Zero, film palestinese selezionato per la corsa all’Oscar che è un racconto collettivo di 22 registi e registe di Gaza. Il festival del Cassero, che spazia tra danza, arti visive, cinema e letteratura, propone quest’anno anche un focus sulla nuova scena coreografica tedesca con i lavori di James Batchelor, Margarida Alfeirão e Moritz Ostruschnjak, quest’ultimo autore di Terminal Beach con sei performer su un enorme palco che arriva a occupare la platea dell’Arena del Sole. Tra gli altri ospiti anche Dewey Dell con l’esito performativo del progetto speciale Cauma Meridie o Claudia Caldarano con Corpo a corpo, una performance site-specific nello spazio espositivo di Palazzo Bentivoglio. In cartellone, inoltre, S/HE IS STILL HER/E di David Charles Rodrigues, toccante ritratto documentario sulla vita e l’opera di Genesis P-Orridge.

 

MANIFESTO | 14-16 novembre | Roma

Lungo weekend elettronico in autunno a Roma. Sul dizionario dei festival italiani c’è scritto questo alla voce Manifesto. Così, eccoci a celebrare una nuova edizione che si terrà a metà novembre, come sempre con il Monk a fare da epicentro per un sisma di basse frequenze che andrà dal giovedì al sabato. Lo scorso anno a deliziare orecchie e gambe ci pensarono Marina Herlop, Nathan Fake, Kode 9, Coco Em, Bawrut e uno stuolo di producer e dj made in Rome. La line up del 2024 è ancora tutta da scoprire. Ma, dizionario alla mano, siamo già pronti a prendere posto nei primissimi banchi per una nuova lezione di groove.

LINECHECK | 18-23 novembre | Milano/Bologna

Il Linecheck ne fa dieci, e lo fa nella stessa maniera in cui ci ha abituato a conoscere l’ecosistema musicale che abitiamo, ossia dando spazio ad ogni segmento che lo compone. Dai panel ai workshop, dagli showcase ai concerti, dall’Italia all’estero, il festival-conferenza parla di musica con la musica, creando un momento di confronto e aggiornamento per tutti coloro che oltre a farla e fruirla, con la musica vogliono trovare il modo di sostentarsi, utilizzando approcci, tecnologie e modelli nuovi o consolidati. Ma finite le chiacchiere bisogna far parlare la musica, e allora: Talpah e Ciro Vitiello, Fuera, Lorenzo Senni, Mace, Dov’è Liana e Yaya Bey. Questi solo alcuni dei nomi annunciati fino ad ora, con un cartellone ancora da completare, a dimostrare come il punto di forza di questa manifestazione sia proprio quello di puntare sui contrasti e sulle novità.

S M A N I A | 13-14 dicembre | Bologna

S M A N I A è un grande occasione di incontro con alcune delle più interessanti realtà indipendenti musicali (e non solo) del sottosuolo culturale italiano. Due giorni di market, incontri, selezioni musicali con 40+ etichette organizzati da Maple Death e De Press. È fondamentalmente un ritrovo di etichette con un sentiero comune e con una forte predisposizione al format analogico, una fotografia vivida dell’underground in Italia che mai come in questi anni si è mostrato florido, districandosi in un’ eterogeneità di generi e recuperando suoni e tradizioni del passato dandogli nuova vita. Tra i banchi ci saranno, quindi, dischi, lp, cassette, cd, fanzine e tutto quello che riguarda la produzione delle labels accanto ai talk e alle selezioni musicali.

 

DANCITY WINTER | 27-28 dicembre | Foligno

Se esiste un periodo dell’anno in cui le tradizioni (ancora) valgono e devono essere rispettate quasi con rigore militare, questo è il periodo natalizio. Ligi a questa regola non scritta, il Dancity anche per questo 2024 onorerà le sante feste con una versione invernale che, dopo le scorribande campestri e vinicole estive, torna nella sua casa di Foligno, a cominciare dall’Auditorium San Domenico (Natale con i tuoi, d’altra parte!).  Menù come sempre ricco con performance a/v, live, dj set, installazioni multimediali, workshop e incontri. La lista delle portate è ancora top secret, ma una prima anteprima è già arrivata alle orecchie degli amanti della wave elettronica che strizza l’occhio al pop: Fabiana Palladino, che solo pochi mesi fa ha fatto uscire un bellissimo album omonimo da forti richiami Ottanta (a partire dalla copertina) per l’etichetta Paul Institute dei fratelli Jai e A. K. Paul.

ARTDATE | 14-17 novembre| Bergamo

Abbiamo atteggiamenti compulsivi, ci lasciamo saziare senza mai sfamare, da qualunque forma di intrattenimento visivo, uditivo e anche vagamente emotivo. L’edizione di quest’anno di Art Date, il festival di arti contemporanee di Bergamo, si mette di traverso, si spalancare al Divorare e si interroga sul ruolo dell’arte oggi, sulla sua capacità o meno di affrontare le questioni urgenti del sentire contemporaneo e se, soprattutto, riusciamo a leggere, comprendere e rispettare il nostro patrimonio culturale. Un ciclo di fame e nutrimento che viene in messo in discussione attraverso mostre, eventi, incontri, arte, letteratura, filosofia, per capire cosa sappiamo.

 

DANAE 2024 | 18 ottobre – 3 novembre | Milano

Dal 18 ottobre al 3 novembre 2024 è in programma la 26esima edizione di Danae Festival: il tema della rassegna è una riflessione sul tema del giardino. In 17 giorni, in diversi luoghi della città di Milano, andranno in scena 19 spettacoli, 23 repliche, 4 coproduzioni, 2 workshop, 7 incontri con il pubblico e 1 audioracconto online. Il giardino è il tema di riflessione di questa edizione di Danae Festival: il giardino è l’ultimo rifugio della spiritualità e della poesia, è l’ultima frontiera al di qua della barbarie. Il giardino è l’ultima utopia, un’utopia pratica e tangibile. Seguendo questa metafora e forma di resistenza Danae Festival propone diverse “fioriture”, sia dalla scena internazionale sia nazionale. Ad aprire il festival il nuovo lavoro della coreografa Ola Maciejewska che torna a Milano con The Second Body, affidando alla danzatrice e performer Leah Marojević un corpo a corpo con una scultura di ghiaccio. A seguire, Chamber Music di Habillé d’eau con l’ideazione e la regia di Silvia Rampelli.

 

FILMMAKER | 16-24 novembre | Milano

 

Filmmaker Festival – per gli amici Filmmaker – è un festival cinematografico internazionale nato a Milano nel 1980. Da oltre quarant’anni esplora e promuove il cinema indipendente, sperimentale e documentario. Famoso come luogo di ricerca, contaminazione e innovazione visiva, offre da sempre al pubblico milanese esperienze cinematografiche uniche e difficilmente accessibili altrove. Quest’anno torna, dal 16 al 24 novembre 2024, animando, tra le altre, sale storiche della città come il Cinema Arlecchino e il multisala Arcobaleno. Il programma, che sarà svelato a breve, si snoda fra le sezioni competitive del Concorso Internazionale e Prospettive, dedicato ai giovani filmmaker italiani under 35, e quelle non competitive. La cura internazionale per la selezione non manca di intercettare i nomi più interessanti del panorama italiano, che sono negli anni transitati dalle sale del festival: Frammartino, Hintermann, Marcon, Stambrini solo per citarne alcuni. Il programma di Filmmaker ogni anno regala chicche e soddisfazioni per i gusti più disparati, sconfinando e debordando in un numero infinito di arti, formati, performance. Un appuntamento imperdibile per chi cerca un Cinema mai uguale a se stesso, mai banale, provocatorio e innovativo.

 

LO SCHERMO DELL’ARTE | 13-17 novembre | Firenze

Nel connubio tra l’arte e le immagini in movimento risiede un fuoco creativo di possibilità che si sta espandendo. A differenza di altri media, non ha ancora toccata l’argine della stanchezza ma vive di fervore e si intuisce pienamente in manifestazioni come la diciassettesima edizione dello Schermo dell’arte, diretto da Silvia Lucchesi si svolgerà a Firenze dal 13 al 17 novembre 2024. Il Festival di cinema e arte contemporanea, sostenuto da Fondazione CR Firenze e che rientra nel programma 50 giorni di cinema a Firenze, torna per offrire al pubblico una selezione della più recente produzione di film d’artista e di documentari sull’arte contemporanea che affrontano temi quali l’identità di genere, la relazione con il passato coloniale, con l’ambiente e con il mondo animale, e quella tra arte e potere politico, attraverso finzione, documentario e uso delle nuove tecnologie. Il Cinema La Compagnia di Firenze sarà come sempre il centro del Festival, non solo sede del suo intenso programma di proiezioni, ma anche luogo di incontro con artisti, curatori e ospiti internazionali.

HANNO COLLABORATO AI TESTI: SALVATORE PAPA, NICOLA GERUNDINO, ANNIKA PETTINI, TOMMASO MONTEANNI, AURORA RUGGERI, FILIP CAUZ, FLAVIA FERRUCCI.