Dal 2008 Lo schermo dell’arte rappresenta con finezza e profonda analisi il rapporto arte e cinema. Le immagini in movimento sono dunque il soggetto di questa realtà che si sviluppa sul doppio filo della produzione di contenuti – sono numerosi i film, documentari e anche video d’artista che “Lo schermo” ha aiutato a realizzare negli anni – e della visione di un’ampia scelta all’interno del Festival.
Quest’anno, giunto alla sua sedicesima edizione (dal 15 al 19 novembre 2023), l’evento che, come da rito e per via della sua nascita, ha sede a Firenze nella storica cornice del cinema La Compagnia, ospiterà registi, artisti, critici, giornalisti e spettatori conducendoli tra screening dei film e talk. Il primo, definito “non accademico”, vede protagonista il regista e attore libanese Rabih Mroué che, attraverso il film The Pixelated Revolution, racconterà il fuorviante e complesso rapporto tra immagini e guerra. Nella prima serata di proiezioni un altro ospite speciale sarà presente per raccontare il suo primo lungometraggio, l’olandese Guido Van Der Werve che apre dunque la sezione del Festival dal titolo Focus 2023. Van Der Werve rispecchia la figura in perfetta aderenza con l’approccio de “Lo schermo”: è un artista visivo dalla raffinata e rigorosissima estetica; ha esposto in istituzioni e musei in Europa e nel mondo, dal MoMa di New York, alla GAMeC di Bergamo. Qui è invitato per indicare un esordio importante del Festival dove politica, personali esempi e racconti di vita, immagini colte dal quotidiano o dal web, aprono la strada a un percorso vario di film e documentari in costante dialogo tra arte visiva e linguaggio cinematografico. Proprio grazie a questo binomio, per il terzo anno, Mymovies.it accompagna Lo schermo dell’arte affiancando le proiezioni e gli incontri di Firenze con lo streaming online, ampliando l’audience che, via via negli anni, si fa sempre più fedele e variegato. Arte e cinema infatti vengono così diffusi dentro e fuori lo schermo.
In città infatti, in occasione di questa edizione, verranno attivate opere diffuse in altre sedi, come il video multicanale di Micol Roubini, La montagna magica, realizzata con l’appoggio dell’Italian Council visibile all’interno degli spazi della Strozzina presso Palazzo Strozzi. Un aspetto importante del Festival è il suo legame con istituzioni di eccellenza nei settori dell’arte e del video, dal Centro Pecci di Prato, alla realtà di collezionisti privati dedicata all’acquisizione di opere video Seven Gravity Collection, fino alla preziosa realtà di In Between Art Film che appoggia da diverse edizioni Lo Schermo dell’Arte. Per gli spettatori dunque nomi di registi si mescoleranno con quelli di artisti come gli storici Nam June Paik o Robert Irwin, fino ai contemporanei Ragnar Kjartansson, Wael Shawkye, Amie Siegel e Diego Marcon che presenterà Ludwig. E non mancheranno documentari su tematiche rilevanti come l’architettura radicale che vede protagonista Fabrizio Fiumi. Se un paio d’anni fa avevamo visto l’importanza dell’animazione anche dal punto di vista socio-politico con Pepe the Frog con il documentario Feels good man di Arthur Jones, quest’anno, grazie a John Menick, il pubblico potrà assistere a una nuova animazione 3D.
E poi c’è la parte dedicata agli under 35 che, ogni anno, restituisce visioni e azioni di artisti che, attraverso l’immagine in movimento, attivano storie legate a sotto-realtà spesso da scoprire. Gli otto artisti selezionati per questa edizione sono: Maeve Brennan, Federica Di Pietrantonio, Andro Eradze, Timoteus Anggawan Kusno, Valentin Noujaïm, Claudia Pagès Rabal, Marina Xenofontos e Chris ZhongtianYuan.
In un piccolo cinema nel centro di Firenze si riuniscono dunque intellettuali protagonisti di un contemporaneo da approfondire sotto i più diversi aspetti: storia, politica, arte tout court e narrazioni personali si intrecciano in un appuntamento ormai fondamentale per gli appassionati di cinema e arte. La settimana de Lo Schermo dell’Arte si chiuderà con l’inedita proiezione del film con Willem Defoe, Inside, del regista Vasilis Katsoupis dove opere d’arte di artisti super star dell’arte contemporanea – c’è anche una storica immagine di un’opera di Maurizio Cattelan – fanno da contrappunto alla storia.