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La nuova stagione dell’Atelier Sì tra performance, incursioni sonore e nuovi linguaggi

Scritto da Salvatore Papa il 25 settembre 2019

Atelier Sì

Se c’è una cosa che contraddistingue l’Atelier Sì da molti altri spazi, è quella dimensione umana e aperta che va oltre i singoli eventi e spettacoli e che permette al pubblico di confondersi con gli artisti o magari incontrarli in caffetteria, conoscerli meglio durante uno dei tanti laboratori, intervistarli durante i talk. Un rapporto questo dotato di Una precisa consistenza (titolo del concept scelto per la nuova stagione), basata sulla durata e sulla densità. Da lì ripartono le attività di quello che negli anni è diventato un vero e proprio hub culturale, che riunisce artisti visivi, performer, musicisti, dj internazionali, scrittori, curatori e operatori vari attorno alla ricerca e all’analisi dei nuovi linguaggi del contemporaneo.

E come ogni anno l’opening (sabato 28 settembre) diventa il momento per sintetizzare questo percorso multidisciplinare, riunendo in una sola sera performance, talk, mostre, installazioni e concerti.
Si parte alle 18.00 con l’inaugurazione della mostra fotografica Gentlemen take polaroids di Stefano Questorio e con l’apertura dell’istallazione audio/video Sur Le Chemin…del collettivo francese L’art Au Quotidien per poi proseguire alle 18.30 con un dialogo tra il gruppo musicale La Metralli e la giornalista del Corriere Paola Gabrielli. Si prosegue alle 19.15 con il nuovo format Distacco in cui i maestri di yoga Francesca Proia e Marco Migliavacca si confrontano sulle esperienze interiori che progressivamente distaccano chi le vive dalla dimensione quotidiana, poi con la performance Primo Canto per Voce e Tempesta della formazione bellunese Slowmachine e infine si chiude alle 21.30 con il concerto di presentazione del nuovo disco Ascendente de La Metralli.

Parte della programmazione alla quale siamo particolarmente affezionati è poi quella in collaborazione con Alivelab, il collettivo che sta dietro i format di musica elettronica e sperimentale Habitat e Ombre Lunghe. Proprio quest’ultimo ritorna il formato festival, da giovedì 17 a sabato 18 ottobre, con artisti come Donato Epiro, Sugai Ken, Martina Lussi e Hatis Noit.

Non mancano, ovviamente, le produzioni di Ateliersi, la compagnia dei direttori artistici Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi: il 24 novembre con il reading poetico e musicale Non stare ferma nel vento – ispirato ai pensieri e l’agire indipendente di autrici come Alejandra Pizarnik, Anna Achmatova, Emily Dickinson, Anne Sexton, Claudia Rankine e Rupi Kaur; la settimana successiva con la presentazione dello spettacolo SOLI, che rielabora l’intuizione alla base di Pensaci, Giacomino! di Luigi Pirandello ponendola in relazione con i materiali raccolti da Ateliersi durante un percorso di interviste, assemblee e incontri pubblici sul tema del lavoro.

Da segnalare anche il Think Tank Oroscopo in cui i coreografi dell’Associazione VAN (Marco De Agostin, Giorgia Nardin, Francesca Foscarini, Irene Russolillo, Andrea Costanzo Martini, Davide Valrosso, Camilla Monga, Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi) animeranno due giorni di pratiche, conversazioni ed esperimenti per interpretare ciò che sta accadendo oggi nel panorama culturale italiano, invitando al confronto la curatrice di performing arts Silvia Bottiroli, l’artista Francesca Grilli e l’antropologa Morena Poltronieri.

La linea artistica del Sì continua poi a contraddistinguersi per il focus sulle residenze artistiche (Massimo Carozzi, Collectif L’art Au Quotidien, Maurizio Cardillo, Giorgina Pi, Enrico Malatesta, Giorgia Nardin, Navaridas & Deutinger e Simona Bertozzi) e per un’attenzione alla formazione ad ampio spettro, a partire dal workshop La Dimensione Parallela della Scena, a cura di Sotterraneo, gruppo teatrale vincitore del Premio UBU per il migliore spettacolo 2018, e Performing Spaces, condotto dall’artista Valentina Medda, che indaga i diversi modi del corpo di attraversare e fare proprio lo spazio urbano.

Gran parte del calendario è, infine, affidata alle collaborazioni cittadine: a BilBOlbul sarà inaugurata, ad esempio, la nuova soluzione visiva per la Porta del Sì a firma dell’artista Francesca Ghermandi; a Gender Bender saranno presentati gli spettacoli Harleking di Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi e Savušun dell’iraniano/a Sorour Darabi; per il secondo anno consecutivo saranno in mostra le illustrazioni vincitrici del Premio per il contemporaneo organizzato da Renner Italia in collaborazione con Cheap; a cura di Kinodromo, infine, le due serate cinematografiche di Ce l’ho corto Film Festival.

QUI IL PROGRAMMA AGGIORNATO