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La Piccola Galleria di Bologna che percula il mondo dell’arte

quartiere Zona Universitaria

Scritto da Salvatore Papa il 24 febbraio 2021

La foto è stata scattata a gennaio 2020

Foto di Guido Calamosca

“C’è un problema di classe nelle industrie creative e culturali italiane. E questo problema è enorme, ma è un elefante nella stanza dei creativi che tutti fanno finta di non vedere. La “classe creativa” italiana non rappresenta la diversità della società italiana, è altresì composta al suo interno di una frazione ben precisa della società: la classe media urbana, ad alto tasso di capitale culturale/sociale/economico, riprodotto di padre in figlio, di generazione in generazione.[…] Chi resiste non è il più talentuoso ma semplicemente il più ricco di famiglia”.

Quello che avete appena letto è un estratto del pezzo di Tiziano Bonini, Il lavoro culturale ha bisogno di una lotta (creativa) di classe uscito qualche tempo fa su Che Fare. Da lì è nato lo spunto per la Piccola Galleria nella vetrina del Caffè Rubik in via Marsala, uno spazio che misura poco più di 2mq in cui ospitare opere, idee, lavori di artisti e professionisti che non sono inseriti nei circuiti tradizionali. L’idea è venuta a Giorgia Olivieri durante l’ultima edizione di Arte Fiera svoltasi nel 2020, uno di quei momenti dove tutto gira attorno agli amici degli amici, un “giro” che raccoglie più o meno sempre gli stessi. “In un mondo in cui, si sa, sono sempre i soliti a ottenere incarichi, commissioni e proposte – scrive Giorgia – noi non combattiamo il sistema ma lo facciamo nostro chiamando a esporre persone che hanno il merito di essere amici o amici degli amici della direzione artistica“.

E visto che funziona così, la prima mostra è stata quella con le fotografie scattate a Sanremo da Guido Calamosca, il fidanzato di Giorgia, la quale – ci tiene a specificarlo – “non ha particolari competenze nel mondo dell’arte ma ha tanti amici bravi e talentuosi che, a suo avviso, meriterebbero di più”.

Oltre a perculare il mondo dell’arte, Piccola Galleria continua ad essere visitabile anche durante la pandemia. Attualmente ospita Volano Scarpe, una serie di scatti – e una pagina instagram – delle calzature più strambe passate in aeroporto sotto il naso di Chiara Paterna.