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La rivoluzione lenta di Pescheria

In anteprima il video di 'Shockami' di Next Week Revolution, uno dei progetti estemporanei nati nel visionario laboratorio sonoro del Pigneto

quartiere Pigneto

Scritto da Chiara Colli il 11 marzo 2021
Aggiornato il 12 marzo 2021

Varcare la porta di Pescheria è come tornare bambini e andare alle giostre. Passarci un pomeriggio, o forse giorni, magari anche solo un quarto d’ora che come in un sogno sembra durare una notte intera. Salire e scendere, scambiarsi giostra con gli altri presenti, condividerla in due o in tre, girando in un tondo infinito guidati dal suono. Un suono che non si ferma mai, un suono che “Neanche il Signore può fermare”. Perdere la cognizione del tempo e anche di identità singola per vederla trasformarsi con naturalezza in altro: qualcosa di fluido, collettivo, estemporaneo eppure tangibile, così tangibile da diventare imprescindibile. Come altre realtà del Pigneto, Pescheria è quel genere di non-luogo magico (dimensione, piattaforma, laboratorio, studio di registrazione) che poteva nascere solo a Roma: in una via brulla di Roma Est – incredibile come la luminescenza e l’accoglienza della sala interna contrasti totalmente con il deserto del tratto di via Alessi su cui si affaccia – una rivoluzione lenta, nata dal basso e attraverso un percorso lungo e composito, senza fretta, ma con qualche concetto molto, molto chiaro in testa.

Pescheria è uno spazio al piano terra composto da una sala principale e due salette laterali, dove negli anni sono stati registrati progetti più o meno estemporanei con musicisti romani e non che sarebbero diventati dischi (soprattutto negli ultimi due anni, con il Bandcamp a fare da collettore per tutte queste registrazioni), una “discoteca” dove ascoltare o scambiare vinili, un salotto libero che ha ospitato session/trasmissioni di ascolti e parole, un luogo di improvvisazione e rispetto reciproco, animato in particolare dai componenti principali di Tropicantesimo (Hugo Sanchez, Lola Kola, Rocco Bartucci, Gabriele Lepera, Igino Dodde a cui si aggiungono sempre varie altre persone che contribuiscono in maniera più irregolare) ma aperto a chiunque sia interessato a farsi attraversare dal suono, per crearlo o interiorizzarlo. A chiunque voglia recuperare la dimensione dell’ascolto profondo e aperto, assistere o partecipare a una session live in cui amici e musicisti intervengono e improvvisano liberamente. Uno spazio condiviso con una componente territoriale e di quartiere fortissima, ma la cui risonanza si avverte ormai da tempo in tutta la città – e in certi casi anche fuori dal GRA.

La ricchezza di questo laboratorio è l’essere un’infrazione volontaria che attiva connessioni tra persone nel flusso della musica

In questo senso, quella di Pescheria è stata una rivoluzione lenta e dal basso perché arriva da un percorso lontano, di ricerca e condivisione in una dimensione senza condizionamenti ma musicalmente consapevole, di esperienze anche in altri luoghi, a partire dalle serate di Tropicantesimo al Fanfulla fino all’esperienza multiforme di Bagno di Suono al Teatro India. Entrare in Pescheria è come salire su una giostra, ma senza il chiacchiericcio scomposto del parco giochi, con un’attenzione quasi mistica e impressionante al suono (“Don’t BLA BLA on the music” è il monito pacato appeso alle pareti). Una platea dove il palco immaginario è un tappeto, gli strumenti e i dischi sparsi, le fanzine e la distro in vari angoli, la porta sempre aperta. Una rivoluzione perché nel suo attaccamento all’essenza del suono e della produzione sonora, Pescheria non si è fermata come quasi tutto il resto in questo anno, continuando a produrre dischi, a far circolare suoni, a creare un immaginario mai forzato eppure sempre magnetico e vitale.

Consigli per l’ascolto sulle pareti di Pescheria
Distro in Pescheria

Per quanto l’esperienza fisica sia imprescindibile da quella concettuale, così si racconta il collettivo che anima Pescheria. «Pescheria è un laboratorio che rende possibili esperienze di ricerca, incroci, generazione del suono. Questo laboratorio nasce circa otto anni fa, dall’incontro di persone in divenire, che si autodeterminano nella ricerca della musica. La ricchezza di questo laboratorio è l’essere un’infrazione volontaria che attiva connessioni tra persone nel flusso della musica. È lo studio di registrazione di progetti multiformi, ospita e attiva session improvvisate, proiezioni, presentazioni, esperimenti vari basati sulle circostanze sensoriali. Al suo interno c’è una mediateca che raccoglie e continua a raccogliere dischi, libri, riviste e fanzine. Pescheria si sostiene attraverso la condivisione di musica: è attiva una distribuzione di dischi/cassette e fanzine (Fallo!) dei progetti contemporanei vicini a Pescheria. È rintracciabile online su Bandcamp con la pubblicazione periodica di musica registrata e prodotta in Pescheria. L’ultima release è l’album di Next Week Revolution».

Next Week Revolution è esempio perfetto di quello che può accadere tra queste mura: musicisti di coordinate geografiche diverse che fanno un disco in tre giorni totalmente improvvisato, tirando fuori quello che per suoni e parole racconta il clima quasi utopico che si respira in Pescheria. Abbiamo chiesto a uno dei tre componenti, Gabor (già voce di Holiday Inn e chitarra dei Metro Crowd, oltre che parte della crew di Tropicantesimo) di raccontarci la genesi dell’album. Di seguito, il video in anteprima del brano d’apertura, “Shockami”, realizzato da Leopoldo Villegas Félix.

«È stata Gino Luigi (Laura, batteria degli Hallelujah!) a insistere perché suonassimo insieme a Matteo Pozzi (Cacao, Actionmen) e io ho accettato sin da subito, essendo un loro grande fan! Date le distanze – Matteo vive a Ravenna e Laura a Rovereto – non si è mai veramente pensato a un nuovo gruppo ma piuttosto a un progetto/prova. Ci siamo quindi dati appuntamento in Pescheria nell’agosto 2018. Nessuno di noi sapeva esattamente cosa fare a parte Laura che si proponeva come bassista ultraminimale e drittissima. Io mi sono comunque presentato con delle bozze di testi in italiano e un tape echo. Matteo si è divertito a usare vari strumenti tra quelli che abbiamo in Pescheria. Chiusi dentro per tre giorni, con fuori un clima mattissimo che balzava dalla solita afa romana a una pioggia tropicale violentissima, abbiamo registrato varie session con Hugo Sanchez nel ruolo di fonico, cuoco e gran consigliere. Ne sono usciti questi 5 pezzi molto espressivi, pieni di sonorità diverse dai nostri standard e molto chiari – li definirei quasi bambineschi – a livello di comprensione. Il videoclip di “Shockami” è stato ideato e editato a nostra insaputa da Leopoldo Villegas Félix, artista e grande amico di Pescheria, di base a Los Angeles. Per la versione senza censure scrivetemi in privato». Per saperne di più sintonizzatevi sabato 13 marzo dalle 19 alle 22 sulle frequenze di Trasmissione da Roma Est dal Presidio Radiofonico del Fanfulla, dove si parlerà del progetto Next Week Revolution insieme a Pescheria.

SUPPORTA PESCHERIA
Pescheria si sostiene attraverso la condivisione di musica. Acquistando le pubblicazioni di Pescheria su Bandcamp ne supportate l’esistenza. Per contribuire direttamente è possibile attraverso PayPal: pescheria59@gmail.com.