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La selezione vintage targata East Market si smaterializza e diventa a portata di click

Con i suoi fondatori abbiamo immaginato come sarà andare al market (mi raccomando non chiamatelo mercatino) nel futuro prossimo

Scritto da Giada Biaggi il 1 maggio 2020
Aggiornato il 30 aprile 2020

Un ibrido a metà tra un market londinese con la parte food che omaggia la cultura newyorkese; ma alla fine è un posto 100% milanese; così Linda Ovadia e Gianluca Iovine, fondatori di East-Market descrivono quello che era partito come un gioco e che è diventato il loro lavoro – anzi, un vero e proprio fenomeno di costume cittadino, appuntamento fisso nella routine-che-fu del fine settimana di molti di noi. Prima ancora che la moda e il collezionismo, alla base di East-Market c’è un’idea molto democratica e progressista di inclusione sociale; “da grandi amanti del vintage sentivamo che mancava a Milano un mercatino in cui gli espositori non dovessero essere per forza professionisti o mercanti, ma potenzialmente qualsiasi persona che avesse voglia di svuotarsi l’armadio”. Entrambi provenienti dal mondo della moda, erano stanchi di viverlo in maniera passiva e volevano fare qualcosa per rebrandizzare il mondo degli oggetti che furono di qualcuno e che sarebbero dovuti appartenere a qualcun altro; nasce così il 23 novembre 2014 il primo East-Market in zona Lambrate, nella Milano del Sol Levante – da qui la geolocalizzazione “east”.

Prima ancora che la moda e il collezionismo, alla base di East-Market c’è un’idea molto democratica e progressista di inclusione sociale

Come potrete immaginare Mao non centra, anche se trovate queste bellissime statuette in ceramica che abbiamo messo in cover in vendita nella sua nuova compagine online – East Market, di questi tempi, infatti, non rinuncia al suo spirito creativo e torna, almeno pro tempore, online con la vitalità innovativa che da sempre lo contraddistingue. Tra gli oggetti accuratamente selezionati dallo staff di East Market troverete la locandina originale del cult movie di Spielberg “Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta” del 1981 piuttosto che una rarissima versione del gioco da tavola “Il Rischiatutto” di Mike Bongiorno con scatola e accessori direttamente dai magnifici Settanta.  Oggetti che starebbero benissimo a casa del “lettore Zero” – che è un po’ come il lettore medio, un po’ esiste un po’ no.

Oggetti che starebbero benissimo a casa del “lettore Zero” – che è un po’ come il lettore medio un po’ esiste un po’ no

Abbiamo fatto due chiacchiere rigorosamente telefoniche e distanziate socialmente con Linda e Gianluca per provare a immaginarci il market del futuro – che necessariamente sarà.

Si sa, il bello del vintage market  è per l’appunto andarci, contrattare, rovistare e così via; come avete cercato di ricreare questa atmosfera online?
Fermo restando che siamo consci al quadrato del fatto che l’esperienza del market sia irripetibile; ci siamo davvero impegnati per ricreare questa atmosfera online puntando tutto sulla qualità della selezione che abbiamo messo insieme, una selezione che cerca di emulare il più possibile la varietà del market reale – quella varietà che ci ha reso così unici negli anni agli occhi dei nostri fidelizzatissimi clienti.

Da esterna, penso che il vostro settore – proprio per l’unicità dell’esperienza offerta – sia una delle branche del retail a soffrire maggiormente rispetto alla vendita classica al dettaglio, o mi sbaglio?
Sì, in realtà ti sbagli; a differenza del retail classico non siamo legati alla stagionalità. Il bello del vintage da questo punto di vista è che si tratta un qualcosa di estremamente sostenibile sia a livello ambientale, ma anche economico – il tutto è molto evidente in un periodo come questo. Anzi, le due dimensioni sono proprio strutturalmente legate; diciamo che comprare e vendere vintage è sempre una garanzia di ecologia a 360°.

Il gioco da tavola “Il rischiatutto” tra gli item in vendita nell’e-shop di East Market.

Quindi parlatemi di questa svolta digital in un periodo così complicato…
In realtà questo progetto online è un qualcosa al quale stavamo già lavorando da tempo; le circostanze che ci stiamo trovando a vivere hanno da velocizzato in parte un po’ il tutto; ma anche quando riapriremo la nostra “dolce metà digitale” continuerà a esistere e sarà un qualcosa di complementare all’esperienza del market anche una volta che questo verrà fisicamente riaperto. Tra poco avvieremo sempre online un progetto di customizzazione dedicato ai vestiti; inoltre sul nostro account Instagram partiranno una serie di appuntamenti in streaming, in cui ogni settimana  uno degli espositori di East Market ci parlerà dei prodotti in vendita. Gli utenti potranno interviene in diretta non solo per acquistare ma, anche, per approfondire tutte le tematiche legate al mondo vintage.

Il bello del vintage è che si tratta di un qualcosa di estremamente sostenibile sia a livello ambientale, ma anche economico – il tutto è molto evidente  in un periodo come questo

La location sarà sempre la stessa? Diminuirete gli espositori?
La location sarà sempre la stessa, in via Mecenate e sì, parzialmente, agli inizi se le norme rimangono queste dovremo diminuire il numero di espositori. Da quando abbiamo assunto questa struttura fieristica, ormai da qualche anno, ci siamo muniti di addetti alla sicurezza e gli ingressi sono stati sempre a loro modo contingentati; certo adesso sarà tutto più strict e ovviamente i nostri visitatori dovranno avere i dispositivi di sicurezza personale. Noi speriamo che torni tutto alla normalità, e che Milano torni ad essere la metropoli internazionale che tanto amiamo – pensa che il 30% della nostra affluenza era costituita da turisti stranieri. “Everything old is new again”; e speriamo che anche il nostro market torni a risplendere di nuova luce!

La locandina originale del cult movie di Spielberg “Indiana Jones e i Predatori dell’Arca Perduta” del 1981 tra gli item in vendita nell’e-shop di East Market.