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Le performance queer che da mesi invadono il Portico dei Servi

quartiere Zona Universitaria

Scritto da Salvatore Papa il 8 marzo 2023
Aggiornato il 9 marzo 2023

©Carlo Junior Sanabria

Partiamo dal principio. Negli anni Settanta, in un clima sociale e politico ostile verso le persone nere e latine appartenenti alla comunità LGBTI+, nacquero negli Stati Uniti le prime ball, sfilate e competizioni in cui venivano imitati e reinterpretati gli outfit del mondo della moda e delle classi “privilegiate”. Le ball venivano organizzate dalle cosiddette House, vere e proprie aggregazioni di persone che davano rifugio e sostegno a chi veniva abbandonato dalla famiglia a causa della propria sessualità.

Un mondo raccontato da celebri documentari come Paris is Burning (1990), How do I Look (2006) e KIKI (2017), e reso popolare anche grazie a Madonna e Malcolm McLaren, ai talent Rupaul’s Drag Race e alla serie televisiva Pose (2018).

Da una decina d’anni la cultura ballroom si è diffusa anche  in Italia e ora a Bologna sono diverse le House attive nell’organizzazione di ball.

Ci sono però eventi diversi dalle normali competizioni. Li si può incontrare spesso sotto al Portico dei Servi, dove è possibile imbattersi in decine di persone che assistono in cerchio alle sessioni improvvisate di chiunque abbia voglia di lanciarsi e imparare, sempre però rispettando le tempistiche dell’evento. Sono quelli organizzati da KikiBolo, realtà nata nel 2021 per volontà di Alpha, Xaxa e Lampoon, i nomi d’arte delle tre persone che accomunate dalla stessa passione hanno deciso di creare uno spazio queer accessibile a tuttə e dedicato alla diffusione della cultura ballroom.

– scorri le foto sulla gallery –

«Sulla scia di una situazione simile nata a Milano (MooD – Ha) con persone che fanno parte della Ballroom Community italiana – ci raccontano – abbiamo deciso di provare a fare qualcosa di diverso anche a Bologna, dove era comunque già possibile assistere a diverse ball, come quelle organizzate al RED da BBallroom. C’era, quindi, un buon terreno per iniziare. Quello che volevamo, però, era creare uno spazio non competitivo, a differenza delle ball classiche, quindi senza giuria, DJ o MC, ma con il solo scopo di divertirsi e fare comunità, eliminando la distinzione tra il pubblico e chi partecipa. Non chiediamo, quindi, alcuna iscrizione, ma solo di buttarsi ed essere se stessə».

Proprio dal Portico dei Servi è partito tutto, con una prima story su Instagram in cui si chiedeva alla gente di unirsi, alla quale sono seguiti poi molti altri incontri sempre più partecipati.

«Con il passare del tempo la cosa è cresciuta. Oltre al Portico dei Servi ci è capitato di organizzarle anche nella Galleria Cavour e in diversi spazi al chiuso o di collaborare con altre realtà e fare delle cose un po’ diverse, come talk, proiezioni o come la mostra da Senape Vivaio Urbano Bolo Is Posing, in collaborazione con Freek House, una raccolta di materiale scattato ai nostri eventi da diversə fotografə che è possibile visitare fino al 14 marzo».

Leggermente diverso sarà invece l’evento di venerdì 17 marzo al Cassero, The Rodeo Kiki Lounge: «In questo anno e mezzo molte persone si sono buttate e hanno sperimentato le varie categorie. Alcune sono, quindi, pronte a cimentarsi in un contesto più classico e competitivo. È per questo che abbiamo organizzato l’evento al Cassero a tema rodeo che sarà più simile alle ball. Vi aspettiamo.»