“Ah, se avessi avuto anni fa la testa che ho adesso!”. Quante volte avete sentito questa frase? Infinite, perché uno dei crucci atavici dell’essere umano è proprio quello di aver affrontato situazioni e bivi più con la pancia che con la testa, lasciando così spazio a rimpianti e rimorsi. In piccolo – ma neanche troppo piccolo, perché bastano poche ore di un sabato sera per fare grossi danni – questo vale anche per i weekend e le uscite serali. Un “chissà cosa sarebbe successo se” che qui a Roma potremo chiamare d’ora in poi “Il dubbio di Frank”.
Frank è infatti il protagonista della nuova campagna di Roma Capitale per la #buonamovida: l’amic* casinista che esagera sempre troppo, sconfinando nell’accollo. Sonnolenze improvvise, malesseri, improperi, deambulazione randomica e scoordinata, danni vari ed eventuali. Nel suo repertorio c’è tutto e ci siamo anche tutt* noi, perché almeno una volta nella vita ci siamo ritrovat* nei sui panni – da buttare in lavatrice nel momento stesso del rientro a casa – e nei suoi mal di testa del giorno dopo, pieni di quei “chissà cosa sarebbe successo se” che rimbombano nel cervello di chi sa di essersi rovinato e aver rovinato una serata.
A ideare Frank sono state Rebecca Geri (Art director) e Camilla Pietrosanto (Copywriter), studentesse della Nuova Accademia di Belle Arti di Roma, che si sono aggiudicate il lanciato dall’Associazione Paolo Ettorre – Socially Correct e promosso da Roma Capitale con il sostegno dell’Agenzia creativa Saatchi & Saatchi. Da loro due è nato questo fumetto atipico, il cui protagonista si trova in situazioni paradossali (e spiacevoli) dopo aver alzato parecchio il gomito: sonnolenze in auto e sulle strisce pedonali, bottiglie rovesciate in pista, scritte sui monumenti. Un repertorio “degno di nota” e meritevole anche di un “Drunk Firend Rescue Kit”, un kit di salvataggio ideato appositamente, anche questo all’insegna della leggerezza e dell’ironia che troverete presto in giro nei locali di Roma.
Fermiamo i Frank, prima che facciano danni!