Prima che il freddo torni a mordere sul serio gli attori del design milanese hanno fatto l’impossibile per dare alla città un assaggio (consistente) di Salone del mobile dal vivo, in presenza. Certo, ci sarà anche il virtuale, per ora immancabile ma speriamo in futuro abbandonato a se stesso, perché non se ne può più di assistere a webinar e visite virtuali, ma resta il fatto che finché si può c’è brama di incontrarsi faccia a faccia, seppure a un metro di distanza e con la mascherina.
Dei classici design district del Fuorisalone se ne sono attivati soprattutto quattro: Brera – il regno di Studiolabo, motore di questa edizione che è in qualche modo una rielaborazione della Fall design week degli anni scorsi -, Tortona, Isola e 5vie. A Brera non tornano gli Icon Talks alla fondazione Feltrinelli ma in compenso si concentrano moltissimi brand e persino nuovi showroom: Iris ceramica Group inaugura un nuovo flagship store in via Santa Margherita, Mutina mostra in via Cernaia le nuove mattonelle Margherita disegnate da Nathalie du Pasquier, Snaidero, Marsotto e Pierre Frey aprono nuovi negozi.
Tortona come sempre si presenta come un paesaggio frastagliato composto da molte anime: Tortona Rocks con incontri e talks su temi fondamentali come la mobilità urbana e il mondo del lavoro, Archiproducts con il format Next propone il tema FUTURE HABIT(AT), futuro che torna anche a Base per We Will Design. DUe installazioni interessanti saranno Underwood di Matilde Cassani e Francesca Benedetto, promosso da Tortona Locations, che propone il sottobosco come un nuovo spazio vivibile all’interno della città, e Crocevia di Sara Ricciardi alla Torneria Tortona, un onirico punto di incontro.
Isola Design District riesce a mettere in rete studi di artigiani come Algranti Lab, specializzato in arredi di quasi arte ricavati da legni e metalli di riciclo, studi di architetti e artisti tra VIR (Viafarini in residence) e Galleria Angelo della Pergola di Myriam Kuehne Rauner.
5VIE D’N’A – Design ‘n’ Art for a Better World avrà una ventina di eventi in presenza, mentre Durini farà sfoggio di tutti i suoi brand di pesante lusso.
Fuori dai distretti, tre sono le iniziative da segnalare:
A via De Amicis Simple flair e Strategic Footprints presentano DESIGN KNOWS NO BOUNDARIES: tra le altre cose il DESIGN SHOW con la presenza di Besana Carpet Lab, Bloc Studios, Et al., Florim/CEDIT, La Double J, Loopo, Once Milano, SERVOMUTO, The Socialite Family.
Nilufar propone nella sua sede Nilufar Depot tre importanti progetti: TERRA (IN)FIRMA, mostra monografica dell’artista Flavie Audi; la seconda edizione del collettivo FAR – BRASSLESS, curata da Studio Vedèt, con 11 nuovi progetti di giovani designer internazionali; Nina Yashar’s Heritage – A Lifelong Collection, un compendio di opere raccolte dalla gallerista negli anni, che hanno segnato l’evoluzione di Nilufar nel design. Nilufar Gallery ospita invece la mostra It’s All About Colors di Studio Nucleo, che celebra i 10 anni di collaborazione attraverso collezioni passate e nuovi progetti.
Ad Assab One il progetto di Elena Quarestani a cura di Federica Sala: 1+1+1/2020 include Arborescence in 2 suites, installazione che vede le strutture modulari di Loris Cecchini disporsi nello spazio attraverso uno sviluppo simile a quello delle piante; le architetture di tappeti, omaggio all’artigianato di Michele De Lucchi con AMDL CIRCLE in Many Hands Make One; le video-poesie di Pentagram & Friends dal titolo Home Poems, girate durante il recente lockdown, che mettono in scena i tweet del poeta Henry Ponder.
A chiusura di questo anomalo Fuorisalone vedremo un’eroica edizione di Openhouse Milano, con più di 20 location aperte fisicamente e altre 30 in modalità virtuale.