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Le mostre, i progetti speciali, i luoghi di Art City e Arte Fiera 2019

Tutte le novità della nuova edizione della settimana dell'arte bolognese.

Scritto da La Redazione il 18 dicembre 2018

Arte Fiera torna a Bologna dall’1 al 4 febbraio 2019, quest’anno sotto la nuova direzione di Simone Menegoi, che ha preso il posto di Angela Vettese. Le gallerie presenti sono state invitate a presentare una selezione ristretta di artisti privilegiando progetti coerenti e dal taglio curatoriale. La fiera si articola in due sezioni, Main Section e Fotografia e Immagini in movimento. La prima spazia dal Moderno e dall’arte postbellica, storici punti di forza di Arte Fiera, fino al contemporaneo di ricerca. La sezione di fotografia, aperta al video e completamente rinnovata nei contenuti, è affidata alla direzione artistica di FANTOM, piattaforma curatoriale nata tra Milano e New York nel 2009, rappresentata da Selva Barni, Ilaria Speri, Massimo Torrigiani e Francesco Zanot.

Cinque i progetti collaterali: la prima edizione della mostra “Courtesy Emilia Romagna” dal titolo Solo figura e sfondo curata dal critico d’arte Davide Ferri e dedicata alle collezioni istituzionali emiliano-romagnole, pubbliche e private; Oplà. Performing activities, un programma di performance curate da Silvia Fanti di Xing con progetti di Alex Cecchetti, Cesare Pietroiusti, Cristian Chironi, Nico Vascellari; i laboratori didattici dell’Opificio Golinelli, legati al tema di “Arte e Scienza”; i talk organizzati da Flash Art; la lounge room disegnata dall’artista Flavio Favelli.

Accanto ad Arte Fiera, torna anche Art City, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna sotto la guida di Lorenzo Balbi, direttore artistico di MAMbo. Con una novità: la durata più ampia, dal 25 gennaio al 3 febbraio, con un evento speciale nel Padiglione Esprit Nouveau (l’intervento performativo Anthropométrie di les gens d’Uterpan, compagnia di danza formata a Parigi dal duo di coreografi francesi Annie Vigier e Frank Apertet) e 17 progetti curatoriali con artisti affermati o giovani emergenti in spazi specifico, tra cui luoghi inediti normalmente non accessibili al pubblico per iniziative espositive.

Ecco, in sintesi, la lunga lista: nella Sala delle Ciminiere di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, la prima personale italiana di Mika Rottenberg; a Villa delle Rose dedica la più ampia retrospettiva mai organizzata in Italia all’artista di origine croata Goran Trbuljak, attivo dalla fine degli anni Sessanta nel contesto dell’arte concettuale e del movimento noto come New Art Practic; al MAST la personale fotografica di Thomas StruthNature & Politics; all’Oratorio di San Filippo Neri la mostra Collection de Nuages di Leandro Erlich; il fotografo e videomaker belga Geert Goiris a Palazzo De’ Toschi; il progetto Pulsazioni ideato da Emilio Fantin nello spazio Integratore della Casa dei Risvegli Luca De Negris; il progetto Stone of Madness di Christian Fogarolli che dialoga con le collezioni del Museo di Palazzo Poggi, riflettendo sulle modalità di approccio alla cura mentale; la prima assoluta di SynAsTex Korrektur di Florian Hecker, uno dei massimi esponenti della computational music contemporanea nell’atrio della Scuola di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Bologna; la prima mostra a Bologna del collettivo Alterazioni Video dal titolo FORZA UOVA, dislocata tra Voxel e il Cinema Medica Palace; la scultura luminosa mobile ZERO (Weak Fist) di Patrick Tuttofuoco allestita in Porta San Donato / Zamboni; otto opere su tela di grande formato di Massimo Kaufmann nella monumentale Sala Farnese di Palazzo D’Accursio; l’inaugurazione di un nuovo spazio espositivo dedicato a mostre temporanee ed eventi all’interno dei sotterranei di Palazzo Bentivoglio con la mostra Bologna Portraits di Jacopo Benassi; la mostra fotografica di Carlo Valsecchi Gasometro Man n. 3 alla Pinacoteca Nazionale; l’installazione di una scultura di grandi dimensioni, Uni-Verso, di Eduard Habicher nel cortile di Palazzo d’Accursio; l’opera site specific, Shutter, per lo spazio espositivo Tripla dell’artista britannico Rob Chavasse; un’installazione nel Cinema Modernissimo del sound e visual artist Michele Spanghero.

Il programma completo degli appuntamenti è disponibile da gennaio 2019 su: www.artcity.bologna.it | www.artefiera.it.