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Non solo cinema: torna il Bellaria Film Festival

Dal 25 al 28 maggio 2017 la 35esima edizione del festival di cinema documentario

Scritto da Irene Rossini il 24 maggio 2017

Correva l’anno 1983 e la colonna sonora dell’estate era Vamos alla Playa dei Righeira. In Romagna, Baldelli aveva appena smesso di fare su e giù nella consolle-ascensore della Baia Imperiale, e c’era chi ballava alla neonata Bandiera Gialla e chi preferiva la new wave dell’Aleph, “il locale vuoto come te”. Ma la Riviera, si sa, è un posto pieno di sorprese e proprio quell’anno il regista Andrej Tarkovskij era ospite al Meeting di Rimini, la stessa città che presentava una personale di Jannis Kounellis a cura di Germano Celant, mentre a Bellaria nasceva l’Anteprima per il cinema indipendente italiano, conosciuta oggi come il Bellaria Film Festival, che inaugura giovedì 25 maggio la sua trentacinquesima edizione (fino al 28 maggio).

Il BFF si è dimostrato negli anni capace di creare un pubblico ampio e interessato coinvolgendo figure di spicco nel panorama cinematografico italiano, sia nel suo programma sia come giurati o direttori artistici (si pensi, tra gli altri, alla curatela di Gianni Volpi o Enrico Ghezzi). Suo punto di forza è l’attenzione al cinema del reale, che si esprime anche attraverso l’attivazione di open call rivolte a registi e video-maker, che permettono al festival di fare il punto della situazione della recente produzione documentaria. Le open call proposte dal BFF sono due, Italia Doc, che si concentra sulle nuove produzioni, senza limiti di tema o di durata, e prevede un premio di 4000 euro; e Casa Rossa Art Doc, sezione attenta ai documentari dedicati al mondo dell’arte, che prevede un premio di 1000 euro, oltre a una menzione speciale dedicata alla memoria di Paolo Rosa, creatore di Studio Azzurro e lui stesso vincitore del Gabbiano d’oro alla terza edizione del BFF. A giudicare i film in concorso, 18 in tutto, proiettati tra il Cinema Astra e il vicino Cinema Smeraldo, è una giuria composta da Gianfranco Pannone, Natalie Cristiani, Alberto Lastrucci, Marco Migani e Enza Negroni.

Colapesce_Egomostro
Colapesce

 

Oltre al concorso, il programma di questa edizione, sotto la guida di Simone Bruscia, si caratterizza per un approccio trasversale al formato film, con una particolare attenzione all’incrocio tra immagine e suono. Venerdì 26 (ore 22.00, Cinema Astra) è infatti in programma Isola di Fuoco di Colapesce, un “concerto per visioni” in cui il musicista siciliano interagirà con l’omonima pellicola di Vittorio de Seta, regista che ha rivoluzionato i paradigmi del documentario italiano, riuscendo a catturare una cultura, come quella della Sicilia dei pescatori, che sarebbe scomparsa nel giro di qualche anno. A chiusura del programma del festival, subito dopo la premiazione (domenica 28, ore 21.00, Casa Rossa Alfredo Panzini), è invece prevista la sonorizzazione live del film di Buster Keaton Come vinsi la guerra – l’ultimo lungometraggio con Keaton alla regia – a cura del pianista Stefano Bollani. Estremamente attento al ruolo del suono è anche il film del presidente della giuria Gianfranco Pannone, Lascia stare i santi, (domenica 28, ore 18.30, Cinema Astra) un viaggio nell’Italia della devozione popolare attraverso footage dell’archivio dell’Istituto Luce. Ad accompagnare le immagini c’è la consulenza dell’etnomusicologo Ambrogio Sparagna: i canti e ritmi di musica popolare rendono evidente l’anelito al sacro che, a ben ascoltare, è tutt’ora vivo nelle nostre tradizioni.

raoul casadei
Raoul Casadei

 

Non mancano poi le prime visioni tra i film in concorso, sette in tutto, e tra gli eventi in programma. Debutta infatti a nella piscina vuota (!) dell’Hotel Ermitage (sabato 27 ore 22.30) Ascoltate! Romagna Relax della compagnia Menoventi, secondo episodio di un ciclo che ri-immagina Viaggio in Italia di Goethe, in occasione del suo 200esimo anniversario. Romagna Relax nasce da una serie di interviste fatte a turisti in vacanza sulla riviera nel 2016, lavorando sulla distanza che separa le aspettative dalla realtà, in un contesto come quello romagnolo, che ha assunto dimensioni quasi mitiche tra passaparola, racconti, promesse, delusioni e nasi scottati.

La 35esima edizione del BFF celebra inoltre la memoria di Alberto Farassino, mancato nel 2003, esponente di spicco della “giovane critica” cinematografica degli anni Settanta, docente universitario e firma del quotidiano la Repubblica. Farassino è stato presidente del BFF – oltre che degli scomparsi festival di cinema Riminicinema e MyFest di Cattolica, e sarà celebrato con un incontro al cinema Astra dal titolo Neorealismo. Omaggio ad Alberto Farassino, (venerdì 28, cinema Astra, ore 21.00) e una speciale riedizione di uno dei suoi più importanti titoli: Neorealismo. Cinema Italiano 1945-1949. (Cue Press).

Insomma buona visione, e buon ascolto.

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