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Gli ex occupanti di via Zago sgomberati poche settimane fa hanno occupato oggi la Palazzina Magnani in via Azzo Gardino 61 (accanto all’ex cinema Embassy). L’immobile era già stato occupato per pochi giorni dal Vag61 nel 2003 e dopo anni di abbandono è stato acquistato dal Comune di Bologna nel 2020 con l’obiettivo di farne un museo dedicato a Giorgio Morandi.
Questa sarà invece un’incursione “temporanea” di tre giorni – per il momento – che segue alla promessa del collettivo di una nuova stagione di occupazioni.
“Noi esistiamo e dunque occupiamo spazio – scrivono. Questa volta abbiamo deciso di metterci al centro e nel centro, di farci vedere, di portare alla luce quell’altra città con le sue esigenze reali che il Comune cerca di nascondere sotto il tappeto relegandole ad un problema di ordine pubblico.
Abbiamo deciso di essere presenti in centro questi tre giorni con un evento politico. L’Amministrazione continua a negare le connessioni tra il nostro discorso politico e tutta la sua opera di mascheramento neoliberal, di soffocamento delle diversità, di omologazione, di appropriazione indebita delle nostre pratiche orizzontali di partecipazione dal basso, di esaltazione delle logiche competitive . Vogliamo che queste tre giornate di dibattiti siano l’occasione per sbattere nuovamente in faccia alla nostra controparte queste connessioni. Vogliamo ribaltare il loro linguaggio sulle istanze generative, sulla co-progettazione, sul co-design, sulla governance collaborativa. Vogliamo mostrare lo squallore dei progetti rigenerativi dell’amministrazione negli obiettivi e nella pratica, mostrando quanto le formule di narrata co-progettazione e governance collaborativa siano subdoli palliativi alla logica ancor più verticalista dei bandi tradizionali e che in sostanza non mutino le componenti di competizione, esclusivismo, rigidità e vuota retorica con cui il Comune premia il suo circuito privilegiato”.