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Gli occupanti di via Zago si presentano: «La nostra esigenza di spazi non può sparire con gli sgomberi»

quartiere Bolognina

Scritto da Salvatore Papa il 22 aprile 2022

“Sono dunque occupo spazio”. È uno tra i vari slogan di un lungo manifesto che ha accompagnato ieri la nuova occupazione da parte di un gruppo composto da attivisti di XM24 e altre realtà in uno stabile di due piani in via Zago 1. L’edificio, di proprietà di una società per azioni in liquidazione, è abbandonato da più di 20 anni e già nel 2015 fu occupato da un altro collettivo, poi sgomberato dopo un mese “con danni fatti appositamente – dichiarano oggi gli attivisti – per evitare nuove occupazioni”.

«Ci aspettiamo anche in questo caso – ci racconta Andrea – un imminente sgombero perché gli ultimi 20 anni ci dimostrano che il modus operandi dell’Amministrazione politica è sempre stato lo stesso».

Le richieste sono simili a quelle di Banca Rotta SRL: «Al Comune chiediamo se sono pronti a invertire il senso di marcia e affrontare la questione dal punto di vista politico e non tecnico. Ma non possiamo essere positivi in tal senso. Perché se la nostra storia dimostra che siamo sempre stati disponibili al dialogo per trovare nuove forme di assegnazione, la loro storia dimostra che sono sempre stati bravi ad alzare muri solo sulle porte. Atlantide era uno spazio che si era seduto al tavolo e al quale era stato promesso un nuovo spazio e sappiamo com’è finita. L’ex Caserma Masini ha subìto lo stesso iter. Sperando in un cambio di passo, abbiamo seguito il percorso di Banca Rotta, partecipato al Laboratorio Spazi e ai tavoli tecnici. E lo sgombero è arrivato anche lì. Questa nuova occupazione dimostra che c’è un’esigenza di spazi che non può sparire con gli sgomberi».

E se invece il Comune si dichiarasse aperto al dialogo?: «Se dovesse esserci un dialogo – continua Andrea – le nostre richieste sono sempre le stesse: vogliamo il riconoscimento di una responsabilità collettiva e non l’assegnazione a un singolo responsabile e un riconoscimento reale degli spazi autogestiti e delle assemblee che li compongono. Ma al momento, data la chiusura che l’amministrazione ha messo in atto, più che chiedere abbiamo scelto di agire. Se quello che ci si pone davanti è un bando costruito con le solite logiche di competizione senza tener conto della riflessione nazionale sulla questione dei beni comuni, noi non ci stiamo».

Oggi alle 19.30 ci sarà la prima assemblea pubblica di gestione, domani la proiezione del documentario Roma Illegale con gli autori, e il calendario di eventi è in continua evoluzione.

«Siamo pronti a riproporre anche tutte le attività che c’erano a XM24 o quelle del Lab57 che ha sempre fatto riduzione del danno e della cui esperienza il Comune si è sempre vantato, così come di quella della Scuola di italiano per Migranti salvo poi sgomberarla».