Ogni volta che si andava insieme a Londra era una tappa fissa: l’immancabile, imperdibile, nuovo “Tour dei Beatles”. Oltre alle varianti base, ogni anno, ma che dico ogni mese, c’era qualche spunto/percorso aggiuntivo legato a notizie inedite, nuove ristampe con alternative takes registrate in chissà quale studio da visitare, dettagli realmente comprensibili solo ripercorrendo quei luoghi, quelle strade, quei club. Fu così che al quarto tour diverso, non senza insofferenza di mio padre, compresi di stare dalla parte degli Stones. Fu così che, mentre sperimentavo i fondamenti del turismo musicale (i concerti, i pellegrinaggi nei negozi di dischi a Soho), iniziavo a intravederne anche le espressioni e opportunità più territoriali e strutturate – certo, in quel caso a tratti diaboliche, ma fonte di ricordi che non avrei registrato altrove. È chiaro che come i Beatles forse solo i Kraftwerk e Düsseldorf, e che il Regno Unito abbia una tradizione di festival musicali che attirano masse fin dai tempi dell’Isola di Wight (dati alla mano: solo nel 2019 in UK sono stati registrati 11.2 milioni di turisti musicali che hanno dato origine a un circuito economico di oltre 4.5 miliardi di sterline), ma l’Europa è piena di esempi di come la musica possa essere un valore aggiunto per potenziare il turismo ed esaltare le bellezze di un territorio (e viceversa). Impossibile non menzionare Utrecht, che con i suoi festival all’avanguardia e la sua Fiera del Disco ha messo in ombra Amsterdam, puntando a un target internazionale e ormai affezionato; oppure Barcellona, città giovane ed europea che negli anni ha nutrito Sonar e Primavera Sound aprendo loro le porte di luoghi pubblici e d’arte, spesso gratuitamente. E l’Italia?
Turismo musicale è anche la possibilità di conoscere i luoghi attraverso esperienze di viaggio e intrattenimento di qualità, diverse dal turismo massificato e invasivo
È opportuno parlare di turismo musicale nell’era del Covid? Mentre ancora si lotta per le capienze e una buona parte di festival estivi hanno dovuto saltare un altro turno? È decisamente opportuno perché sono proprio questi i mesi giusti e strategici per pensare a una transizione, alla messa a sistema delle numerose opportunità di interazione tra il turismo e l’offerta musicale italiana (concerti e festival, ma anche la zona a cavallo tra live e registrato, con le residenze o la produzione “discografica” peculiare di alcuni territori del Paese); turismo musicale è anche la possibilità di conoscere i luoghi attraverso esperienze di viaggio e intrattenimento di qualità, diverse dal turismo massificato e invasivo. È il momento opportuno perché, partendo ora dagli eventi a misura d’uomo, come ad esempio i “boutique” festival in cui l’Italia è diventata meritatamente – meglio tardi che mai – un’eccellenza, è possibile immaginare un turismo musicale che sia anche sostenibile, innovativo, nel rispetto dell’ambiente e in equilibro con la natura. Un turismo adeguato alle necessità e agli stimoli del presente.
Con un significativo insieme di fattori in nuce che potrebbero stimolare il turismo musicale “autoctono” e alimentare quello internazionale, le criticità restano quelle tipicamente all’italiana: l’assenza di un’efficace collaborazione tra operatori del settore musicale e turistico – una sinergia che renderebbe l’offerta logisticamente ed economicamente più agevole ma anche comunicata in maniera più consapevole – e la raccolta di dati rispetto a un settore, quello musicale, che ha infinite e capillari espressioni a più livelli – underground, folkloristiche e più emerse – su tutto lo Stivale.
Nata nel 2018, l’agenzia di comunicazione e consulenza Butik ha già portato all’interno di conferenze come Linecheck il tema, ancora acerbo ma pronto a esplodere, del turismo musicale nel nostro paese, delle sue opportunità e della necessità di creare progetti ed esperienze che permettano ai viaggiatori di scoprire la cultura locale o all’inverso di organizzarsi una vacanza – come invero noi consigliamo da anni – attorno a un festival (e perché no un tour a Napoli sulle tracce di Pino Daniele, a Roma su quelle di Morricone, a Bologna per raccontare il rock alternative dei 90). Ora Butik organizza l’appuntamento che c’era bisogno di portare in Italia, un festival del turismo musicale, in una versione digitale con panel (online e gratuiti, il 22 e 23 ottobre), workshop e una giornata in presenza – il 24 alla Casa degli Artisti – con altri incontri e approfondimenti.
Quello che manca è la consapevolezza delle potenzialità del turismo musicale e la sinergia, la visione d’insieme e collaborativa, tra operatori della musica, del turismo e istituzioni
Gli esempi di festival virtuosi, che già da qualche anno ci stanno provando, in Italia non mancano. Da Jazz:Re:Found all’Ypsigrock, da Beaches Brew a Nextones e Tones on the Stones, dal Dancity (sia nella versione storica a Foligno sia nelle più recenti declinazioni con “Synthonia”), alla rassegna Paesaggi Sonori fino a I Suoni delle Dolomiti e CHAMOISic fino a realtà più giovani come Holydays (che quest’anno ha realizzato un vero e proprio “villaggio vacanze” con varie attività e residenze oltre alla musica live) e Sparks passando per lo Sponz: gli operatori del settore musicale hanno intuito che sono passati (speriamo) i tempi dei festival sulle spianate di cemento e che è l’esperienza complessiva a esaltare la proposta musicale. Quello che ancora manca è la sinergia, la visione d’insieme e collaborativa anche con le istituzioni e gli operatori del turismo.
In un interessante intervento Martha Fiel, ricercatrice e insegnante di Management della cultura e del turismo alla IULM, illustrava come in realtà il mondo della musica “colta” sia già molto avanti nella messa a sistema/pacchettizzazione dell’offerta del turismo musicale con i festival di lirica e classica, da Ravello al Rossini Opera Festival, e questo certamente grazie a un target più facoltoso e sui grandi numeri internazionale di quello del rock e della musica indipendente, ma anche di una maggiore connessione con le realtà istituzionali. Ciò non toglie che esista un pubblico – più giovane, mediamente “colto” e attento a istanze attuali come la sostenibilità – desideroso di tornare a viaggiare divertendosi attraverso la musica, i concerti e i festival, in contesti naturali mozzafiato o in città che hanno fatto da sfondo a scene musicali e storie di musicisti incredibili, fino a luoghi attualmente abbandonati ma con un passato glorioso, che oggi possono essere rilanciati. Dalla Val di Fiemme a Milo, passando per i Navigli e Trastevere.
La giornata del festival sarà in presenza a Milano, ma il 22 e il 23 ottobre sarà possibile seguire gratuitamente tutti i panel online QUI: di seguito il programma delle conferenze che coinvolgeranno oltre 30 realtà italiane e internazionali e del 24 ottobre tra Casa degli Artisti e tour musicale dei Navigli.
PROGRAMMA TUM – FESTIVAL DEL TURISMO MUSICALE
VENERDì 22 OTTOBRE (online)
h 10:00-11:00
Chi è il turista musicale? Un nuovo target per gli Operatori Turistici
Presentazione della prima ricerca sul turismo musicale
Con: Alessandra Di Caro (Butik) + Martha Friel (Iulm)
h 11:00-12:00
Mettiamoci in rete: sviluppo di network territoriali di cooperazione tra operatori turistici e musicali
Con: Mauro Bianchi (Riccione Intrattenimento) + Giuseppe Marasco (Calabriasona) + Alice Bovone (Le Dimore del Quartetto) & Sofia Eleonora Pizzo (Comitato AMUR)
Modera: Denis Longhi (Italian Music Festivals)
h 12:00-13:00
La musica per promuovere il turismo di prossimità
Con: Chiara Bassetti (I Suoni delle Dolomiti) + David Giacomelli (Borgo Futuro) + Franco Bassi (Sponz Fest))
Modera: Erica Balduzzi (Montanarium)
h 14:00-15:00
Music Cities: tourism marketing strategies and best practices around Europe (Panel promosso da Linecheck Music Meeting & Festival in lingua inglese)
Con: Johannes Everke (Visit Liverpool) + Chris Brown (Visit Amburgo) + Nora Will (Visit Düsseldorf)
Modera: Alice Feltro (Sound Diplomacy)
h 15:00 – 16:00
Phygital Tour: esperienze digitali per l’innovazione del turismo culturale e musicale (Panel promosso da Startup Turismo)
Con: Fabio Viola (Tuomuseo) + Claudio Gabrielli (TEBIKII) + Cristiana Rumori (Loquis)
Modera: Raffaella De Donato (Startup Turismo)
SABATO 23 OTTOBRE (online)
h 11:00 – 12:00
Dal Grand Tour ai giorni d’oggi: il turismo musicale non è solo classica!
Con: Corrado Beldì & Norma Ghizzo (Associazione I-Jazz) + Cesare Veronico (Puglia Sounds) + Andrea Lucia Goffredo (Club Silencio)
Modera: Damir Ivic (giornalista)
h 12:00 – 13:00
Oltre i live: alla scoperta di altri generi di patrimonio musicale italiano
Con: Laura Manfredini (Via Del Campo 29 Rosso) + Maria Rita Santeramo (Ocarina Festival Di Budrio) + Pierluigi Ledda (Archivio Ricordi) Modera: Isabella Brega (Touring Club)
h 14:00 – 14:30
Cremona: città musicale in chiave di violino
Con: Barbara Manfredini (Assessorato al Turismo Comune di Cremona) + Andrea Cini (Sovrintendente Teatro Ponchielli di Cremona)
Modera: Andrea Cortelazzi (Marketing Manager Teatro Maggio Fiorentino)
h 14:30 – 15:00
Raccontare la città attraverso il pop e il rock: la Sala della Musica di Bologna
Con: Giorgia Boldrini (Direttrice Settore Cultura e Creatività del Comune di Bologna) + Gianni Sibilla (Docente Cattolica e Iulm, Presidente Board Italia Music Lab)
Modera: Andrea Cortelazzi
h 15:00 – 16:00
Tour (streaming) musica e caos: digital tour musicale della Rabata di Tricarico, Basilicata
DOMENICA 24 OTTOBRE
Casa degli Artisti – Via Tommaso da Cazzaniga angolo Corso Garibaldi, 89/A
QUI le prenotazioni per la giornata del 24 ottobre
H 11:00 – 11:30 + H 14:00-14:30
Tour: la storia musicale di Casa degli Artisti
h 11:00-20:00
Tour violino a km0: dalla bottega al palcoscenico, alla scoperta dell’arte liutaria cremonese
h 11:30 – 18:00
Maratone Conferenze
moderatore: Damir Ivic
11:30 – 13:00
Sentieri: Una rassegna di testimonianze per scoprire l’Italia più remota attraverso i festival musicali di montagna
Con: Respiri Festival (Melle, CN), Bloc Fest (Cilento, SA), Stazione di Topolò – Postaja Topolove (Topolò, UD)
14:30 – 15:30
Utopie: Storie di resistenza culturale attraverso la musica per la rinascita di territori ai margini
Con: Festivalle (Valle dei Templi, AG), CHAMOISic Festival (Chamois, AO)
h 15:30 – 18:00
Racconti: Un viaggio da Nord a Sud attraverso i boutique festival più innovativi e le scene musicali più interessanti d’Italia
Con i racconti di: Max Collini e Gianluca Morozzi (Emilia), Alioscia Bisceglia (Open Sound Festival e Basilicata), Francesco Abazia (Napoli Sound), Giovanna Tanzarella e Franco Bocca Gelsi (produttori de La Nuova Scuola Genovese), Lucrezia Muscianisi (Italian Music Festival)
Navigli (orario in via di definizione)
TOUR ZERO TRIP | in collaborazione con ZERO
Zero Trip è un viaggio musicale per tappe, una trasformazione del quartiere in musica attraverso brevi set e performance con gli artisti local, negli studi, nelle sale e nei luoghi deputati alla musica di uno dei quartieri più celebri della città: il quartiere Navigli.
22-29 OTTOBRE
RASSEGNA FILM
a cura di Seeyousound, online QUI
info e iscrizioni QUI
“LA NUOVA SCUOLA GENOVESE”
scritto e ideato da Claudio Cabona con la regia di Yuri Dellacasa e Paolo Fossati
“ITALO DISCO LEGACY”
di Pietro Anton
“OSANNAPLES”
di M. Deborah Farina