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Piccolo Teatro: Ogni volta unica la fine del mondo

Esercizi di sotenibilità per la stagione estiva del Piccolo Teatro

quartiere Brera

Scritto da Annika Pettini il 22 giugno 2021
Aggiornato il 7 settembre 2021

La stagione estiva del Piccolo Teatro si apre sotto una nuova guida: quella di Claudio Longhi. Il nuovo direttore che subentra alla lunga carriera di Sergio Escobar.
Le parole usate per presentare lo spirito e la programmazione dei prossimi mesi lasciano trasparire cautela, emozione e sincerità. Lo spirito con il quale il Piccolo riparte è quello di affrontare le situazioni, non solamente superarle. In questa frase è racchiusa la volontà di esserci per la comunità, per tornare ad essere un punto di riferimento per essa e per tutte le sue manifestazioni di vitalità. E di accoglierle con l’energia concreta che performance, spettacoli e danza, sanno restituire.
La programmazione estiva del Piccolo Teatro è composta da due percorsi: Ogni volta unica la fine del mondo (dal 21 giugno al 29 settembre) e Incursioni/Escursioni (dal 15 giugno al 26 settembre).
Le proposte partono dal Chiostro Nina Vinchi e si espandono sul territorio del comune di Milano, a seconda dei diversi appuntamenti. Mentre da agosto inizieranno i festeggiamenti per i 100 anni dalla nascita di Strehler con il programma Strehler100, interamente dedicato al fondatore del Piccolo Teatro di Milano.

Una delle parti più interessanti è la decisione di affidare la rassegna a tre nuclei di curatori: Marta Cuscunà, Marco D’Agostino e lacasadargilla. Tre figure della scena teatrale che solitamente hanno il ruolo di artisti e autori, ma che in questo caso vengono chiamati a strutturare l’anima della programmazione stessa del Piccolo.
La scelta, racconta Longhi, arriva proprio dalla innegabile necessità di cambiamento, di immaginare nuove strade sensibili e forme per attraversarle. E gli unici che possono davvero farlo, sono sempre e solo gli artisti.

Sul tavolo iniziale della discussione che ha dato vita al palinsesto estivo c’erano valori importanti, come il bisogno di ripensare il rapporto tra città e civiltà, affrontando la concretizzazione della perdita come scoperta del nuovo. La complessità di vivere anzi, di convivere, in strutture sempre più complesse e diversificate, dove il nuovo e la curiosità possono essere stimolo di avvicinamento, di conoscenza e evoluzione.
La sfida lanciata dal nuovo direttore, dal Piccolo Teatro e dai curatori della stagione estiva, è ricordare che la cultura non è solo ozio e evasione di pensiero, ma costruzione di consapevolezza.
Lasciamoci trasportare da queste nuove forme di responsabilità.

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