A volte, più o meno consapevolmente, ci mettiamo in cerca di qualcosa o forse in un atteggiamento di ascolto rispetto a una sensazione, una domanda che vorremmo approfondire. E, altrettante volte, il mondo inizia a dare a modo suo le risposte. Ci offre degli spunti se restiamo attenti, ci sembra che ogni cosa inizi a parlare di quello che ci stava attraendo. Così sono entrata in collisione con Post Porno, un piccolo libro dall’aspetto accogliente: poche pagine dietro una copertina fucsia con un titolo netto, chiaro, senza giri di parole. Confortevole. L’autrice è Valentine aka Fluida Wolf – attivista postporno, transfemminista e drag-bitch –, è edito da Eris in collaborazione BookBlock e io l’ho trovato vagando tra le file del Salone del Libro di Torino. C’erano tante ragazze dietro questo banco e ancora di più di fronte, a curiosare con spigliata serenità i piccoli manuali per approcciarsi alle nuove domande di questa loro generazione. Si confrontavano con gli amici/compagni accanto che, con altrettanta spontaneità, tuffavano le mani in argomenti come sesso, femminismo e femminile, relazione con il cibo e affini. Insomma, sarei rimasta a osservarli innamorata e commossa per sempre, ma la mia attenzione era per questo coloratissimo “Post Porno – corpi liberi di sperimentare per sovvertire gli immaginari sessuali” (in realtà tutta la collana è coloratissima ma, sempre per la regola di cui parlavo all’inizio, questo mi sembrava più luminoso degli altri). Fin dal principio Valentine aka Fluida Wolf ci accoglie nel suo mondo raccontandoci un piccolo aneddoto su “come tutto è iniziato” e, in qualche modo, la sua vita è subito uguale a quella di tutti noi. Questo azzeramento della distanza è importante perché pian piano che ci addentriamo nelle pagine incontriamo scelte, emozioni ed esperienze che magari possono essere diverse dalle nostre, ma questo non vuol dire lontane.
Il libro prosegue con una serie di luoghi fisici, da riviste a piattaforme, oltre a veri e propri festival e raduni, dove queste alternative prendono vita e si manifestano. Non si ferma alle grandi gesta del passato ma ci racconta le “Muestra Marrana”, blog come Malapecora, pensatori quali Paul B. Preciado o collettivi di pornografia come Girls who like Porno. Esempi concreti di una filmografia differente che si struttura intorno a un’etica e dei principi di libertà di espressione, dando vita a linguaggi ibridi con le forme d’arte – come video e performance. Non è tutto così semplice, si raggiungono anche zone estreme di azione e riflessione e, man mano che leggo, sento le barriere delle mia educazione (molto aperta tra l’altro) che iniziano a tendersi, sto arrivando a un limite che non conosco e, per allentarle, ho bisogno di approfondire, di rendere comprensibile per la mia sensibilità le nuove forme e i nuovi luoghi di questo mondo. Post Porno si inserisce qui, ringrazio Valentine aka Fluida Wolf per questa guida per curiosi del mondo e del piacere, che non si fermano all’uso della lingua e delle mani, ma che hanno voglia di comprendersi, di comprendere l’altro diverso da loro per arricchirsi. Se cambiamo il porno cambiamo il mondo intero.