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Prima dell’alba: Mattia Acito/Mirko Ostuni

Viaggio nel clubbing contemporaneo in Italia, attraverso l'occhio di sedici fotografə

Scritto da Nicola Gerundino, foto a cura di Mirko Ostuni il 7 luglio 2025

La fascinazione per l’apocalisse – e il correlativo timore – si perde nella notte dei tempi dell’umanità. Da sempre inseguiamo il segno rivelatore, la causa di tutte le cause, la testimonianza del ultraterreno e del troppo umano che ci permetta di determinare nella maniera più semplice e sbrigativa, anche se non sempre veritiera, cause ed effetti di qualsiasi fenomeno, anche di quelli più complessi che necessitano di analisi lunghe (e noiose). L’evento spartiacque degli ultimi decenni è stato senz’ombra di dubbio la pandemia causata dal Covid. A essa abbiamo ascritto tantissime cose, inclusa la morte del clubbing.

A dirla tutta, c’è chi sostiene il contrario, che la reclusione abbia portato a una nuova ripopolazione notturna, massimale anche nei generi musicali, che si sono spinti di parecchio oltre i bpm pre-pandemici. La verità è che la mutazione del consumo della notte è un fenomeno che nasce ben prima e che ha molteplici cause, prima su tutte la frammentazione sociale che la rete sta determinando a ogni livello. Insomma, basta farse un piccolo sforzo di matematico e mnemonico e contare le serate partorite dalla trap, genere ubiquo nelle fasce più giovani. Risposta: poche, molto poche. Praticamente zero, se si considera quanti invece erano, fino ai primi anni Duemila, gli appuntamenti dedicati a generi lungamente più di nicchia. Non parliamo poi dell’aspetto immobiliare, ché oggi il clubbing vive esclusivamente nella dimensione del cambio di destinazione d’uso e i dancefloor si stanno rimpicciolendo più dei gelati.

Fatte queste premesse, c’è da dire anche che non ci siamo trasformati tutti in topi da appartamento con il coprifuoco autoindotto alle 23:00. Si continua a uscire e si continua a ballare. Da qui siamo partiti per realizzare un nuovo viaggio nelle ore piccole e raccontare cosa succede nei dancefloor. Lo faremo assieme a sedici fotograf* e clubber “militanti” – selezionati e curati da Mirko Ostuni – ai quali abbiamo chiesto di raccontarci la loro notte, attraverso parole e immagini.

La notte è morta! Viva la notte!

 

MATTIA ACITO

Quando e dove sei natə?
Sono nato a Bologna il 24/06/2000.

La serata club più bella della tua vita?
Difficile scegliere, ma una delle più memorabili è stata 2 anni fa al Link di Bologna, quando suonarono Donato Dozzy ed Elena Colombi. Magica.

Club preferito e artista preferito?
Sono particolarmente legato al Link di Bologna: è il posto che ho fotografato di più in assoluto ed in cui ho vissuto tantissime esperienze, in un certo senso è casa. Difficilissimo invece scegliere un artista preferito, ma penso Burial, che non ha mai suonato dal vivo. Ultimamente sono in fissa con Vegyn.

Dove hai scattato le foto che ci hai inviato?
La maggior parte a Bologna, un po’ a Modena ed un po’ a Torino, in contesti che vanno dai CSOA fino al C2C. Mi piace esplorare luoghi diversi e ritrovare lo stesso filo conduttore del ballo, del raving, a prescindere che sia una festa tekno o un grosso festival.

Cosa cerchi di raccontare con una macchina fotografica in un club?
Mi piace raccontare la dimensione sospesa che si crea attorno la musica elettronica. In un mondo disconnesso e con sempre meno luoghi di aggregazione, il ballo collettivo va a soddisfare un bisogno primario. Nelle feste si svolge una vita in miniatura: qualcuno balla tutta la notte, qualcuno si innamora, qualcuno sta male, qualcuno conosce una persona che cambia la sua vita, qualcuno è dissociato. Tutto questo camminando sulla sottile linea tra estrema connessione ed introspezione. È molto stimolante per me: con la fotografia guardo fuori per capirmi dentro, ed è diventato il mio modo per connettermi con ciò che mi circonda.

Per te ballare cosa vuol dire?
È un atto liberatorio e ti connette con gli altri. Non ci sono neanche regole per farlo, ognuno balla come vuole

Con chi andresti a ballare in club?
I miei amici.

Con chi non andresti mai?
Chi si lega il golfino attorno al collo.

Ti sei mai innamoratə in un club?
Non ancora.

Come ti vesti per andare a ballare?
Come mi vesto normalmente, non esistono dress code.

Cosa bevi?
Birrette.

Cosa è per te la notte?
La notte è un grande spazio vuoto che il senso della possibilità. È riservata a meno persone ed è il momento in cui si può dare spazio ad altre versioni di noi stessə, il tempo sembra che si fermi e le ore si fondono l’una con l’altra. Ci sono notti che sembra non finiscano mai e sembra che tutto sia possibile, anche se il giorno arriva sempre inesorabilmente.

Cosa è per te la musica?
Entrambi i miei genitori sono musicisti e mi hanno trasmesso la passione si da piccolo, anche se non suono. Senza di essa non esisterebbero le mie foto, anche quelle che non riguardano direttamente i contesti musicali, dato che è fonte di ispirazione continua. Penso che sia la forma d’arte più bella.

Ci mandi una playlist di cinque brani da ascoltare mentre guardiamo le tue foto? (nome dell’artista e titolo del brano)
DJ Shadow – “Midnight in a Perfect World”
Trudge – “страсть”
Burial – “Archangel”
Sandwell District – “Hunting Lodge”
The Prodigy – “Narayan”

 

 

MIRKO OSTUNI

Quando e dove sei natə?
In Puglia, il 17/07/2003

La serata club più bella della tua vita?
Verraco, Club to Club 2024.

Club preferito e artista preferito?
Nessun club, preferisco un soundsystem e del terreno. Artista preferito Yves Tumor.

Dove hai scattato le foto che ci hai inviato?
in giro per l’Italia.

Cosa cerchi di raccontare con una macchina fotografica in un club?
La mia infinita ricerca di collettività.

Per te ballare cosa vuol dire?
Un rito comune.

Con chi andresti a ballare in club?
tuttə.

Con chi non andresti mai?

Ti sei mai innamoratə in un club?
Sempre.

Come ti vesti per andare a ballare?
Comodo.

Cosa bevi?
boh(?)

Cosa è per te la notte?
Un rigetto di creatività, input e cazzate adolescenziali.

Cosa è per te la musica?
il 99% delle mie giornate

Ci mandi una playlist di cinque brani da ascoltare mentre guardiamo le tue foto? (nome dell’artista e titolo del brano)
James K/Eve Essex – “Stretch Deep”
La Quiete – “Musica per un giardino segreto #4”
Turnstile/BADBADNOTGOOD – “Mystery”
Teamcro – “ma co dit!”
Boards of Canada – “Peacock Tail”