Oggi sarebbe dovuto essere il giorno della tradizionale conferenza stampa di presentazione del programma annuale del Romaeuropa Festival – edizione numero 35 quella del 2020. Inutile ricordare cosa ha impedito questo evento nonché risollevare tutti i dubbi sull’effettivo svolgersi della rassegna così come l’abbiamo conosciuta. Romaeuropa ha voluto lo stesso comunicare il programma come immaginato e concepito e allo stesso modo abbiamo ritenuto opportuno darne notizia, per sperare in un autunno dove la fruizione di qualsiasi evento sarà libera, senza ingressi contingentati e termo scanner, e anche per ricordare che il mondo della musica, del teatro, delle arti, delle spettacolo è quello che sta subendo i colpi più duri. Dovrà essere imponente lo sforzo di tutti affinché la speranza di riabbracciare questo mondo non si trasformi in rimpianto per averlo abbandonato e perso.
«La drammatica situazione che stiamo vivendo ci spinge a interrogarci sulle necessità del nostro presente e sulle prospettive future. Siamo consapevoli di quanto in questo momento la priorità sia essere al fianco di chi sta soffrendo e di chi è in prima linea nell’emergenza Covid19 nel quadro delle scelte difficili che sono state fatte nelle ultime settimane. Nei giorni in cui era prevista la conferenza stampa della nostra 35esima edizione (nel mese di aprile come da consuetudine) ci è sembrato importante pubblicarne il programma così come lo abbiamo pensato e costruito nei mesi prima della crisi assieme agli artisti, alle istituzioni e ai partner che ci sostengono. Vogliamo sia un segno di presenza e speranza per gli artisti e per il pubblico, una visione del mondo che abbiamo immaginato nel segno del dialogo culturale e internazionale, proprio quando la violenza della pandemia in corso ha reso necessario chiudere le frontiere e fermare la mobilità delle persone. Non sappiamo se e come riusciremo ad accogliere e presentare quest’anno tutti i progetti e gli spettacoli previsti, ma questa è per noi anche l’occasione per impegnarci a lavorare sin da subito al fine di garantire, dove possibile, un orizzonte alternativo nell’immediato futuro e di certezza per il prossimo anno. Faremo di tutto per sostenere la comunità degli artisti e dei lavoratori dello spettacolo, sempre nel rispetto delle prioritarie condizioni di sicurezza (anche per il pubblico) che ci saranno indicate nei prossimi mesi dalle Istituzioni e, anche se dovessero essere riconfermate le attuali misure di distanziazione e di interdizione pur parziale alla mobilità internazionale, cercheremo di trovare le modalità per rinnovare la nostra presenza anche in altri formati per contribuire alla ripartenza della nostra comunità e del nostro paese. Questo è prima di tutto il tempo della solidarietà. Ci ritroveremo, per la trentacinquesima volta il prossimo autunno, forse in maniera diversa, ma con lo stesso desiderio di essere insieme».
Tra i tanti nomi invitati segnaliamo Compagnie XY insieme al coreografo Rachid Ouramdane, Lloyd Newson, Hofesh Shechter, Dada Masilo, Emanuel Gat con LOVETRAIN2020, Sasha Waltz, Virgilio Sieni e Mariangela Gualtieri, Enzo Cosimi, CollettivO CineticO, Milo Rau, Elvira Frosini e Daniele Timpano, Muta Imago, Alvin Curran, Max Richter, Wim Mertens, Robert Henke, Quayola, Salò, Massimo Pupillo, Stefano Pilia, Not Waving & Dark Mark.