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Slam Jam incontra l’arte-archivio (e la destruttura) in una mostra imperdibile

La secolarizzazione della street-culture è compiuta

Scritto da La Redazione il 25 febbraio 2021

Slam Jam, brand leader della street culture, a più di trent’anni dalla sua fondazione apre per la prima volta le porte del suo archivio e lo fa con un progetto dedicato curato da Nationhood. Il progetto include la nuova sistematizzazione dell’archivio, negli headquarters di Slam Jam a Ferrara, e un atlante online che sarà fruibile attraverso un piano editoriale sperimentale dedicato al patrimonio culturale del brand. Ci che era la collezione privata di Luca Benini, fondatore di Slam Jam, e che si staglia come un raffinatissimo pastiche underground dagli anni Ottanta fino a oggi, diventa ora una nuova risorsa culturale: una piattaforma digitale dedicata, una coda lunga di produzioni editoriali e diversi side-project con attivit offline incentrate su arte e cultura visiva.
Una delle foto- dell’archivio in mostra a Ferarra.
Slam Jam nata per servire l’underground molto prima che il termine streetwear esistesse; dalla sua sede di Ferrara è planata nell’establishment della moda europea; contribuendo alla secolarizzazione e all’elevazione ontologica dello sportswear.
Nationhood progetta una stripe a scroll infinito, un flusso digitale che unisce contenuti diversi in una sequela di immagini che un crash tra cinema Lo-Fi e brutalismo visivo da ebay aesthetics. Ne nasce un nuovo collettore digitale sull antropologia del look e sulle subculture underground di cui Luca Benini stato presenza fondante: il clubbing della riviera romagnola, Londra e la NY dei primi anni Novanta, fino alla scena hip-hop internazionale e alle neoavanguardie fashion del Giappone anni zero.
Nationhood anche questa volta destruttura l’idea di archivio per parlare di come sia il costume stesso ad essere un depositario culturale del contemporaneo; lo fa progettando un atlante iperfotografico mescolato alle atmosfere sonore dei contenuti audio provenienti dai circa 10.000 vinili facenti parte della collezione, l’archivio si offre come uno stream visuale che conferma quanto lirico possa essere il caos e come il cyber sia lo spazio simbolico di un nuovo romanticismo digitale.
Nationhood uno studio multidisciplinare fondato da Achille Filipponi e Matteo Milaneschi con l obiettivo di generare nuovi codici e linguaggi nel campo della comunicazione culturale. Lo studio, focalizzato sulla progettazione editoriale, collabora con brand ed enti culturali internazionali. Le sue attivit spaziano dalla creazione di riviste e collane editoriali, alla direzione creativa di progetti digitali, fino all ambito curatoriale. Nationhood attivo anche nel campo della ricerca e della didattica universitaria e ha ricevuto
riconoscimenti internazionali per l art direction e la direzione editoriale di Archivio magazine.
Una delle foto- dell’archivio in mostra a Ferarra.
Slam Jam, fondata da Luca Benini nel 1989, nata per servire l’underground molto prima che il termine streetwear esistesse; dalla sua sede di Ferrara, lontano dall establishment della moda europea, Slam Jam stata in grado di affinare il proprio stile rendendolo unico e altamente distintivo, usando l arte, la musica e il clubbing come guida per connettersi con trib di persone like-minded in tutto il mondo, diventando il primo importatore italiano di marchi allora sconosciuti come Stussy. Iniziando nella periferia ruraledi Ferrara, negli ultimi 30 anni Slam Jam diventata un istituzione culturale riconosciuta a livello globale e un sigillo di garanzia applicato all abbigliamento e ai beni che rappresentano le sottoculture urbane.