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Tarkovskij e il trascendente nel cinema: i dieci film da non perdere

Nell'ambito del progetto espositivo 'Tre stazioni per Arte-Scienza', il Palazzo delle Esposizioni ospita una retrospettiva dove si incontrano i grandi interrogativi scientifici, artistici ed esistenziali

Scritto da Roberto Contini il 29 ottobre 2021
Aggiornato il 9 novembre 2021

Progetti di una tale portata, così complessa e allo stesso tempo meravigliosa e coraggiosa nella sua spinta ispiratrice, potrebbero essere l’occasione giusta per mettere in mostra e dare lustro a una “scena” scientifico-culturale che a Roma ha sempre brillato, seppur a volte un po’ lontano dai palcoscenici. E se nella divulgazione di settore si stanno facendo passi da gigante per farla arrivare al grande pubblico, “Tre stazioni per Arte-Scienza” si innesta perfettamente in questa via, con un programma strutturato che, oltre alle rassegne incentrate sui due elementi portanti ed eponimi della manifestazione (arte e scienza, per l’appunto), si appoggia su un’ideale terza colonna che può fare da trait d’union: la componente cinematografica.

In quasi due mesi di proiezioni nella sala del Palazzo delle Esposizioni, avremo modo di esplorare la costante e profonda visione che generazioni di registi hanno dedicato al trascendente: la ricerca dell’assoluto, sia da un punto di vista esplorativo esteriore, che superi quindi i limiti umani, che da prospettive più prettamente intimiste, dove l’animo è costretto a confrontarsi con le situazioni più travagliate, siano esse la guerra, la prigionia o la religiosità.

Se “Tre stazioni per Arte-Scienza”, d’altra parte, ci interroga sul significato della ricerca scientifica nel corso dei secoli, sull’afflato che ha spinto Galilei, Fermi o i fisici del Gran Sasso Science Institute a cercare spiegazioni sui fenomeni dell’universo, i film proposti ci porteranno in una dimensione che pertiene più spesso all’individuo e alla società che lo circonda. Registi memorabili – Pasolini, Bresson, Kubrick o Scorsese, per citarne alcuni – e perle da riscoprire accompagnano una retrospettiva, curata dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e da La Farfalla sul Mirino, che non poteva prescindere dall’autore che forse più di tutti ha esplorato il trascendente su pellicola: Andrej Tarkovskij. Nel trentacinquesimo anniversario della sua morte, potremo immergerci ancora una volta nel suo capolavoro “Solaris” e in tante altre opere, esordi compresi. Di seguito le dieci pellicole imperdibili scelte da ZERO, mentre qui potete sfogliarel’intero programma.

SOLARIS
Andrei Tarkovskij, URSS 1972
28 ottobre, ore 20:00
26 novembre, ore 20:00

Se l’occidente guardava alla fantascienza come un genere in cui concentrarsi principalmente sul rapporto tra uomo e tecnologia, con il suo capolavoro Tarkovskij ci porta a esplorare la psicologia di una missione spaziale in orbita intorno a un pianeta extrasolare che sembra avere effetti nefasti per i cosmonauti coinvolti. Film seminale per il regista e il genere, imperdibile sul grande schermo.

IL RULLO COMPRESSORE E IL VIOLINO
Andrei Tarkovskij, URSS 1961
30 ottobre, ore 20:00
14 dicembre, ore 20:00

Rara opportunità per poter vedere il mediometraggio con cui Tarkovskij si diplomò all’istituto di cinematografia di Mosca (con il massimo dei voti, ben inteso) e che lo lanciò come regista di sicuro avvenire.

UN CONDANNATO A MORTE È FUGGITO
Robert Bresson, Francia 1956
31 ottobre, ore 20:00
18 novembre, ore 20:00

Forse penalizzato dagli anni che passano, il film di Bresson è uno di quelle opere senza tempo che continuano a ispirare registi anche ai giorni nostri (Christopher Nolan, per citarne giusto uno). La prigionia di un condannato a morte in un carcere della Gestapo viene raccontata dal regista francese con una masterclass in cui ogni inquadratura è un affresco e la trama (abbastanza prevedibile sin dal titolo) è propedeutica alle riflessioni sulla condizione dell’uomo, sulla fiducia nell’altro e nel soprannaturale nelle condizioni più atroci.

IL TEMPO DEI MIRACOLI
Goran Paskaljević, Jugoslavia 1989
4 novembre 2021, 20:00

Perla semisconosciuta della cinematografia Jugoslava prima della dissoluzione dello Stato balcanico. Il film ci porta nell’immediato post Guerra Mondiale, in un piccolo paesino serbo dove nel 1945 l’apparato statale appena installato al potere decide di rimuovere l’iconografia dalla chiesa ortodossa locale. Uno straniero dimostrerà che non è un compito così facile e che il trascendente può far apparire come normale ciò che agli occhi di tutti sembrano dei miracoli.

ANDREJ RUBLËV
Andrei Tarkovskij, URSS 1966
5 novembre, ore 20:00
4 dicembre, ore 20:00

Ambientato nella Russia del 1400, oggi lo definiremmo un biopic dedicato al pittore di icone sacre che dà il nome al titolo, ma ovviamente i livelli allegorici sono infiniti. È il film con cui Tarkovskij si afferma e con cui introduce i temi che si troveranno spesso nelle sue opere: la libertà di espressione artistica, la fede e lo sguardo storico per capire il contemporaneo.

TEOREMA
Pier Paolo Pasolini, Italia 1968
9 novembre, ore 20:00

La visione di Pasolini sulla borghesia italiana degli anni Sessanta e il suo rapporto con temi archetipici quali la spiritualità, la fede e la sessualità, sono attuali forse oggi più di allora. Divisivo, intimo e in grado di entrare nello stomaco dello spettatore, il racconto dell’arrivo di un ospite enigmatico all’interno di una famiglia borghese, i cui componenti saranno tutti sedotti, conduce a riflessioni che spaziano tra Marx, la Bibbia e Freud.

NOSTALGHIA
Andrei Tarkovskij, URSS-Italia 1983
10 novembre, ore 20:00
11 dicembre, ore 20:00

Possibilmente il film più autobiografico del regista russo e forse anche quello meno diffuso: la cinepresa segue in Italia uno scrittore alla ricerca di fonti per il suo libro, costellando di immagini, paesaggi e chiese il suo viaggio e scatenando improvvisamente nostalgia per la sua patria. Poetico e complesso, Tarkovskij in “Nostalghia” lascia intendere le difficoltà di lavorare sotto il regime sovietico.

STALKER
Andrei Tarkovskij, URSS 1979
19 novembre, ore 20:00
8 dicembre, ore 20:00

Nato come ideale espansione dei temi affrontati in “Solaris”, “Stalker” è forse il film a cui lo stesso regista era più legato e che considerava tra i più riusciti della sua produzione. Uno scrittore ed uno scienziato vengono guidati da un personaggio chiamato Stalker nella “Zona”, un paesaggio brullo e vagamente desolato, alla ricerca di una stanza dove vengono compiuti i desideri più intimi di ognuno di noi, i quali non sono necessariamente ciò che crediamo.

2001: ODISSEA NELLO SPAZIO
Stanley Kubrick, UK/USA 1968
27 novembre, ore, 20:00

Forse il film che ha cambiato definitivamente il modo di fare un certo cinema, “2001” non ha bisogno di molte introduzioni se non per sottolineare come effetti speciali, colonna sonora e tutto il reparto tecnico siano ancora oggi ritenuti impeccabili e una referenza per chi si approccia alla fantascienza. Per il resto, ci pensa il maestro Stanley a portarci in un viaggio nello spazio che affronta l’origine e il destino dei protagonisti e del genere umano in senso più ampio possibile.

PICNIC AD HANGING ROCK
Peter Weir, Australia 1975
10 dicembre, ore 20:00

Le implicazioni di ciò che sfugge all’immediata comprensione non sono necessariamente legate solo al soprannaturale, che sia scientifico o religioso: Weir ci conduce in un mistery movie in cui gli enigmi sono quelli legati alle nostre convenzioni, mostrando come alcuni eventi, ad esempio la sparizione di alcune studentesse durante un picnic, possano avere un impatto devastante su un’intera comunità.