La laguna si sa è patria di bevute goliardiche e fragorosi brindisi, è terra di bacari e cicchetti da condividere insieme, è sinonimo di aperitivo che va consumato esclusivamente con il re dei cocktail all’italiana. Ovviamente l’Aperol Spritz, servito nell’ampio calice da vino, colmo di ghiaccio, miscelato alla perfezione con tre parti di Prosecco (si gioca sempre in casa) e con due parti di Aperol, l’aperitivo arancione più famoso al mondo. A finire un tocco di soda e una fetta d’arancia. Un rituale questo, che trova a Venezia una casa d’elezione, un tempio più che altro, votato alla condivisione di una passione tutta italiana. Anzi veneta.
Terrazza Aperol la si nota da lontano, arrivando in una delle piazze più belle di Venezia, Campo Santo Stefano, a pochi passi dal ponte dell’Accademia, in una zona rimasta molto popolare e autentica, dove la commistione tra turisti e local sembra convivere pacificamente. Qui Aperol ha deciso di mostrarsi al mondo e ai veneziani attraverso una risivitazione del bacaro – la tipica osteria veneziana – ma in chiave moderna, smart e molto social. Passato, presente e futuro della città si incontrano qui: il design, gli arredi, i materiali omaggiano la tradizione veneziana e coinvolgono artisti e artigiani locali. Come il parquet realizzato con le “briccole”, pali da navigazione della laguna recuperati, alle pareti decorate con tasselli di vetro inseriti a mano a stucco veneziano, dal soffitto che ricorda l’antico modulo a travi con giunti decorati – chiamato soffitto alla Sansovina – ai lampadari in vetro realizzati a mano a Murano.
Qui si viene ovviamente per bere un Aperol Spritz a regola d’arte, accompagnato dai classici cicchetti veneziani, reinterpretati dalla preziosa e prestigiosa consulenza della coppia di chef stellati di Il Luogo di Aimo e Nadia: Alessandro Negrini e Fabio Pisani, che hanno creato un menù basato sulla tradizione veneziana, con materie prime italiane eccellenti e modulato sulla stagionalità. Non mancheranno anche piatti più internazionali, vista la vocazione anche più global della Terrazza, per il brunch infatti si possono assaggiare i buonissimi open toast dolci o salati. Ovviamente mandati giù da un buon Aperol Spritz, creato alla perfezione dai ragazzi del bar sotto la guida – temporanea – di Tommasso Cecca, Bar Manager del Camparino a Milano. Un nuovo modello di bar che apre la strada a una serie di altri locali nel mondo sotto l’egida di Terrazza Aperol. Il primo non poteva che essere a Venezia, patria indiscussa del drink più italiano di sempre.