Passo indietro sulla Casa dell’incontro e del dialogo tra religioni e culture. Il progetto, presentato qualche mese fa da Comune di Bologna, Città metropolitana, Università di Bologna, Chiesa di Bologna, Comunità islamica e Comunità ebraica, aveva previsto la propria sede all’interno della Villa delle Rose, ma la decisione aveva provocato molte polemiche e una petizione online che ha superato le 2700 firme chiedendo di salvaguardarne la vocazione artistica. Ieri è arrivato il dietrofront. Ad annunciarlo è Rita Monticelli, delegata del Sindaco per i diritti e il dialogo interreligioso.
Come spiega la docente universitaria, la “casa del dialogo non può nascere dentro ad un conflitto”, pur “continuando a ritenere quella collocazione assolutamente coerente con la vocazione artistica dello spazio”. Per questo, come scrive l’agenzia Dire, “si è valutato di rivedere l’iniziale proposta di collocazione, per aprire una fase di ascolto ed individuare una nuova sede per un progetto che sentiamo essere oggi fondamentale per la pace e l’incontro tra persone di religioni e culture diverse”.
A questo proposito, continua Monticelli, “avvieremo un programma di incontri pubblici al più presto, e ragioneremo comunemente su un concorso di architettura per recuperare anche uno spazio nel medio lungo periodo, dove collocare stabilmente il progetto, che nel frattempo continuerà anche in diverse dimensioni e in spazi di dialogo diffusi in città”.
Proprio per oggi, 12 ottobre, era stato convocato dai principali firmatari della petizione un incontro pubblico alle h 14.30 davanti alla storica Villa per discutere della situazione.