Ad could not be loaded.

Carlos Cipa

Il giovane artista e compositore ci racconta il suo rapporto con la musica tra storie romantiche, ispirazione e sperimentazione nella capitale tedesca

Scritto da La Redazione il 27 maggio 2022

Foto di Juliane Spaete

Attività

Artista, Musicista

Se sei un giovane artista appassionato e brillante come Carlos Cipa la vita può riservare velocità impensabili rispetto alla dolcezza e alla calma dei brani che compone. Carlos inizia a studiare piano a 6 anni, a 16 anni forma con alcuni amici una band  punk hardcore, che quando lo incontri e ci parli non lo diresti mai, e intanto inizia a comporre i suoi primi brani di musica classica per pianoforte. Da allora non ha smesso un attimo trovando anche il tempo di fare esperienze nel mondo del pop, del jazz e dell’elettronica e la sperimentazione sembra essere il suo segreto neanche nascosto.

I suoi ultimi lavori sono Correlations (2020), una raccolta di brani per pianoforte registrati su 11 pianoforti dal suono molto differente tra loro e Redesigns (2021), nato  dall’invito a Copenaghen da parte di un produttore locale di pianoforti per provare i suoi strumenti artigianali ideati negli anni ’30 insieme al leggendario designer danese Poul Henningsen. Da questo viaggio escono quattro ri-composizioni che traggono ispirazione da brani di Händel, Beethoven, Schubert e Debussy. A giugno 2022 invece due nuovi brani registrati in quel luogo magico che il laboratorio “Klangmanufaktur” di Amburgo, dove resuscitano casi disperati di pianoforti a coda Steinway mezzi distrutti riportandoli a nuova via talmente bene da poter tenere concerti, come il pianoforte costruito nel 1925 sul quale Carlos ha lavorato a queste due nuove composizioni. In tutto questo arriva Spotify e in breve tempo i suoi pezzi raggiungono oltre 500.000 ascolti al mese Abbiamo incontrato Carlos Cipa poco prima che presentasse a Piano City il live set Redesigns & Correlations, sintesi appunto degli ultimi lavori nati dall’interazione dell’artista con una notevole varietà e quantità di strumenti a tastiera.

Sono sempre felice quando la gente mi dice che la mia musica li ha ispirati a fare o pensare qualcosa.

Ciao Carlos, preferiamo non porti le domande sui tuoi ultimi lavori, piuttosto ci piacerebbe sapere qualcosa sulla tua vita. Hai una Musa, per esempio?

Beh sì, mia moglie. Anche lei è una compositrice. Siamo una coppia ispirata dalla musica.

Sì ma quando hai iniziato a comporre avevi 16 anni. All'epoca non eravate ancora sposati, chi era la tua Musa allora?

Era sempre lei. È una storia molto lunga, una storia romantica.

Vivi a Berlino, una città che è cambiata molto negli ultimi 20 anni, trovi che sia capace di ispirare ancora oggi?

Prima vivevo a Monaco e ora da ottobre vivo a Berlino. Nell’ultimo anno ho fatto il pendolare tra Monaco e Berlino. È una città fantastica, è un’incredibile capitale della cultura dove è sempre facile scoprire spettacoli sperimentali della musica jazz e della classica. A Monaco di Baviera ho appena aperto un nuovo studio in uno spazio culturale che sta emergendo con artisti di vario tipo ed è molto stimolante. In realtà ciò che mi ispira di più è proprio vivere tra due città.

Quale altro strumento potresti prendere in considerazione in futuro per un altro concerto o un'altra composizione?

Come musicista sono principalmente un pianista, però ho suonato la batteria in un gruppo punk molto tempo fa e gli elementi percussivi sono ancora presenti nella mia musica. Al momento comunque sto scrivendo un pezzo per un quartetto d’archi e un pezzo per un quartetto di fiati.

Su Spotify ti seguono oltre mezzo milione di persone. Pensi mai alle persone che ascoltano la tua musica, a chi potrebbero essere e a cosa potrebbero pensare?

La musica è narrativa. Non so immaginare cosa possono immaginare le persone quando ascoltano le mie composizioni, ma sono sempre felice quando dopo un concerto o dopo aver pubblicato un album, la gente mi dice che la mia musica li ha ispirati a fare o pensare qualcosa o a quali immagini li ha riportati. Questa è una delle più belle soddisfazioni che si possono vivere, è fantastico!

Come arriva un'ispirazione? Quando arriva inizi a scrivere di getto in qualsiasi momento della giornata o ci sono momenti più adatti di altri? Come funziona il cervello di un compositore?

Non lo so nemmeno io. A volte scrivo ogni giorno, mi siedo al pianoforte, mi vengono delle idee e le sviluppo. C’è sempre una prima ispirazione, poi si prende questa idea e la si lavora, la si sviluppa, si aggiungono armonie. Forse potrebbe essere una melodia o un accordo, qualcosa come una scintilla su cui lavorare per poi sviluppare un pezzo. Altre volte ho bisogno di sentirmi in uno stato d’animo per scrivere, altre volte la relazione che instauro con uno strumento mi permette di ispirarmi facilmente. E poi ci sono altri momenti dove semplicemente vivo, faccio sport, leggo, guardo film o ascolto altra musica.

L'ultima domanda è una domanda chiusa, quindi non c'è bisogno di spiegazioni. Sei più attratto dallo spazio o dagli oceani?

Entrambi, credo. Ma in realtà sono più attratto dalle piante e dalla natura terrestre.