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Davide Orlando

Quattro chiacchiere con l'ideatore del progetto Skate Heart, che potrete vedere in mostra - e non solo - durante Ginnika 2018: 2 e 3 giugno all'Ex Dogana.

Scritto da Nicola Gerundino il 21 maggio 2018
Aggiornato il 29 maggio 2018

Data di nascita

20 agosto 1986 (38 anni)

Luogo di nascita

Lamezia Terme

Luogo di residenza

Roma

Attività

Manager

Una mostra itinerante, un progetto di beneficenza, una passione che è diventata lavoro. Parliamo di Skate Heart, creatura di Davide Orlando che in poco più di un anno ha già toccato quota 130 artisti, con mostre in diverse città italiane e con l’obiettivo di donare parte del ricavato delle tavole da skate vendute in beneficenza al Policlinico Umberto I. Il prossimo 2 e 3 giugno Skate Heart sarà uno dei tanti protagonisti di Ginnika, all’Ex Dogana: oltre alle tavole in esposizioni ci saranno sticker in quantità e delle sessioni di live painting con artisti ancora da rilevare. Ne abbiamo parlato direttamente con Davide in questa intervista.

Boyz.
Boyz.

 

ZERO: Prima di parlare del progetto Skate Heart, facciamo due chiacchiere su questa passione. Come e quando nasce?
Davide Orlando: Nasce otto anni fa, durante una vacanza a Barcellona. Cominciai con il longboard, lo skateboard da discesa, ma nutrivo già una forte ammirazione per quello che è lo skate “classico” e per chi effettivamente lo praticasse. Ci avevo provato un po’ precedentemente, ma con scarsi risultati. Con gli anni l’entusiasmo della discesa è venuto meno e sono state più le volte che mi sono ritrovato dentro la “mini” dello skate park di Cinecittà che non all’inizio di una ripida discesa. Poi ho iniziato un’esperienza da store manager all’intero di uno skate shop di Roma ed è così che la mia passione è diventata anche lavoro.

Qui a Roma dove e con chi hai mosso i primi passi?
Ho iniziato con un gruppo di amici: ci riunivamo di notte in cerca di strade libere e curve dove provare i primi slide, dalla discesa del Pincio al piazzale delle industrie all’Eur, fino alla pista ciclabile di Pomezia.

La prima tavola che hai avuto te la ricordi? Dove e quando l’hai comprata?
È arrivata tardi, un regalo di laurea. Ordinata online, made in California: Loaded Tan Tien.

L’ultima, invece?
Circa un anno fa, un deck della Sk8 Mafia.

Dis Gusto x Skate Heart.
Dis Gusto x Skate Heart.

Quali sono gli spot di Roma che preferisci?
Lo Skate Park di Cinecittà e la pista ciclabile di Pomezia per il longboard.

Ti sei mai fatto male andando sulla tavola?
Naturalmente si! Negli anni ho collezionato più referti medici che trick: trauma cranico, amnesia retrograda, punti, distorsioni, innumerevoli melanzane sui fianchi etc. Fa parte del gioco, mi sono divertito e avendo iniziato tardi è stato tutto più complicato e doloroso.

La passione per l’arte, invece, da dove arriva?
Passione forse è troppo, diciamo che ho sempre avuto un debole per le grafiche street, dai graffiti agli sticker. Ho diversi amici che dipingono, tatuano e che lavorano con l’arte: ultimamente sono diventato il loro incubo!

Sticker firmati Skate Heart.
Sticker firmati Skate Heart.

Quando e perchè hai deciso di unire questi due mondi?
Concretamente il tutto è iniziato un anno fa. Lavorando in un negozio di skate e graffiti, è stato doveroso e allo stesso tempo anche spontaneo. A dirla tutta, ho sempre desiderato avere una collezione di tavole da skate dipinte a mano. Ho spedito le prime quattro a Firenze, presso uno studio di tattoo dove lavorano alcuni amici/artisti – Lacrimanera Tattoo – e, dopo aver visto il livello dei lavori realizzati e l’entusiasmo dei partecipanti, abbiamo pensato insieme all’artigiano Algal Board, che si occupa della realizzazione delle tavole, di realizzare una piccola mostra a Roma, coinvolgendo circa 30 artisti di nostra conoscenza, senza immaginare che dopo pochi mesi sarebbero diventati più di 100. La fortuna è stata quella di aver conosciuto persone fantastiche al momento giusto. Alcune di loro mi aiutano tuttora nel progetto e gli devo molto. Inoltre, ogni artista coinvolto porta con sé una dose di entusiasmo che ci aiuta ogni volta ad andare avanti, tavola dopo tavola.

Come definiresti il progetto Skate Heart?
È una mostra collettiva, itinerante, di tavole da skateboard dipinte a mano da artisti provenienti da tutta Italia: pittori, illustratori, tatuatori, writer e street artist. Tecniche e storie differenti che hanno in comune la tavola da skate come mezzo di espressione artistica. il progetto vuole rendere omaggio alla cultura della skateboard art, esplosa negli Usa negli anni 90 con Jim Philips, Marc Mckee e Sean Cliver, antesignani di una nuova corrente dove lo skate non era più solo una tavola per i trick, ma una tela attraverso la quale poter diffondere il proprio messaggio. Tutte le opere sono in vendita allo stesso prezzo e una parte del ricavato va in beneficenza all’ospedale Umberto I di Roma.

Quanti artisti hanno partecipato fin’ora?
Attualmente abbiamo coinvolto 128 artisti, ognuno dei quali ha dipinto uno skate cruiser su tema libero.

La prima tavola che avete venduto qual è stata?
Quella di BUE2530, durante il vernissage della prima esposizione.

L’ultima?
Andrea Gandini.
skate heart

Cosa bisogna fare per comprare e contribuire al progetto Skate Heart?
Contattarci tramite email o social per qualsiasi informazione. Inoltre, per dar modo a tutti di contribuire al progetto senza comprare una tavola, abbiamo realizzato del merchandising limited edition, come il catalogo che raccoglie le foto delle prime 100 tavole realizzate – predisposto a mo’ di album per collezionare anche quelle dei nuovi artisti coinvolti – lo sticker pack con gli adesivi delle tavole e degli artisti partecipanti, infine, le stampe digitali in serie limitata, realizzate e firmate per noi da alcuni artisti. Una parte del ricavato va al reparto di ematologia Pediatrica dell’ospedale Umberto I di Roma e sarà investivo per l’acquisto di materiali sanitari come alberi portaflebo, termometri, pulsossimetri, misuratori per la pressione etc. Per noi l’arte è un linguaggio universale: gioca un ruolo molto importante nella società di oggi e non può non avere un occhio di riguardo per i meno fortunati.

Dove avete esposto fin’ora?
In quattro città: Roma, Firenze, Bologna e Lamezia Terme. Siamo partiti lo scorso giugno alla Clessidra Sala Blu, nei pressi di piazza Navona, siamo stati ospiti a novembre della Tattoo Convention di Firenze, infine abbiamo allestito la mostra a Bologna presso Sorry Mom ed Elastico fa/ART. Lamezia Terme, città dove sono nato, è stata la tappa natalizia, in collaborazione con il CRAC – Centro di Ricerca per le Arti Contemporanee. L’ultima esposizione è stata a Roma, ad aprile, al festival di arte e comunicazione visiva Binario18.

Le tavole di Skate Heart in mostra al CRAC di Lamezia.
Le tavole di Skate Heart in mostra al CRAC di Lamezia.

In che modo parteciperete all’edizione 2018 di Ginnika?
La nostra partecipazione a Ginnika sarà arricchita dalla collaborazione con Worldwide Wall: un collettivo artistico di Roma dedicato alla poster e sticker art. Oltre ad esporre la selezione di tavole dipinte dai nuovi artisti, allestiremo per i visitatori un piccolo “sticker park” con diverse sorprese top secret! Inoltre, proporremo tre live painting, ma non possiamo svelare ancora i nomi.

Come siete entrati in contatto con Ginnika?
Tramite i social. Poi la passione per l’arte, la musica e la cultura urbana ha fatto da collante.

Visto che Ginnika è un evento che ruota tutto intorno alle sneaker, ti faccio qualche domanda sul tema. Le sneaker per te più emblematiche della cultura skate?
Risponderei d’istinto Vans, che hanno fatto la storia della cultura skate. Oggi, però, credo che abbiano un po’ snaturato la loro identità.

Quelle che vanno per la maggiore ora?
Nike ha sempre più voce in capitolo grazie alle numerose collaborazioni in cantiere. Adidas sta lanciando nuovi modelli e tecnologie innovative.

Le tue sneaker preferite?
Nike Stefan Janoski.

Sono anche quelle a cui sei più legato?
Sì, sono stato capace di comprarne sei paia…

Un luogo di Roma dove ti piacerebbe poter portare in mostra le tavole di Skate Heart?
Il Maxxi è lo spazio artistico più affascinante, oltre a essere tra i più importanti di Roma. Mi piace anche Contemporary Cluster, più underground e giovane.

Un luogo che invece vorresti “liberare” per farlo diventare un grande skate park temporaneo?
Il Colosseo… Troppo scontato?

Skate Heart vs Gorillaz.
Skate Heart vs Gorillaz.