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Diego Montinaro

La notte vista da Diego Montinaro aka Sandiego di Santeria Social Club e raccontata attraverso un identikit per il numero speciale Grande! Zero - La notte di Milano.

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 18 ottobre 2017

Data di nascita

29 settembre 1976 (47 anni)

Luogo di nascita

Milano

Luogo di residenza

Milano

Attività

Direttore artistico, Dj

Appassionato di ciclismo e fan di Boris Becker è tra i curatori della programmazione artistica di Santeria Social Club. Ha riportato alla luce il Sottomarino Giallo, il Tunnel di via Sammartini ed è una delle persone dietro Radio Raheem. Nei “tempi morti” incide musica come Parker Madicine o Microspasmi.

A che ora inizia il giorno e a che ora finisce la notte?
I due momenti spesso coincidono quando smetto di mandare mail (anche dal cellulare).

Qual è la magia che distingue la notte dal giorno?
Che non si vedono le spiegazzature delle mie t-shirt, un miracolo della scienza e della tecnica moderna.

La notte di Milano.
Ordinatamente variopinta e frastagliata.

La tua prima notte folle.
Troppo folle per essere ricordata.

Come ti prepari e come inizia la tua serata?
Di solito inizia tutto con una doccia, Lonnie Liston Smith o George Duke in filo diffusione o se sono carico Mobb Deep. Poi cena al ristorante con una buona bottiglia di vino rosso.

Balli davanti allo specchio?
Forse dovrei riprendere… l’ultima volta ricordo che sparavo “Bad” di Michael Jackson a cannone, era il 1987 o forse era Jovanotti.

La vita è un party o i party aiutano a vivere?
La vita è un party, ma come tutti i party devi metterci del tuo per farlo funzionare. Serve guardare tutto da una prospettiva sorridente, altrimenti rischi di annoiarti, e capire quando smettere di ‘danzare’. E poi bisogna tenersi in forma, quello aiuta tanto. I party aiutano a vivere solo se musica e atmosfera spaccano.

Qual è l’evento dei tuoi sogni che vorresti organizzare?
Un concerto con Casino Royale che fanno “Sempre più vicino” e i Sangue Misto che fanno ‘Sxm’ (entrambi con le formazioni originali), al vecchio Rolling Stone, con Keith Haring che cura tutte le scenografie con suo materiale inedito, mentre per il light design sentirei i F.lli Castiglioni.

Cos’hai scoperto di notte e cosa sogni di scoprire ancora nella notte?
Ho scoperto molta gente interessante che di giorno lo è meno e ho scoperto gente un filo annoiata che di giorno però sono molto interessanti. Sogno di incontrare altra gente interessante.

Qual è la cosa più bella di lavorare di notte?
La sensazione quando “atterri” a casa, dopo aver lavorato per 12/14 ore, con l’idea di poterti riposare mentre tutta la città al contrario riprende ad attivarsi è fantastica.

Una persona della notte che è diventata importante anche di giorno?
Ce ne sono diverse ovviamente, ma una sola è quella che spicca più di tutte. Chi è? Mio padre.

Tuo papà ti segue del Sottomarino Giallo, lo fa per tenerti sotto controllo o perché gli piace lavorare con te?
Per la seconda spero! Credo che gli piaccia condividere con me una parte della mia vita (oltre che stare con i giovani).

Ti sei mai innamorato di notte?
Mai.

La discoteca e il party più belli di sempre?
Le Bain allo Standard Hotel di New Yor, diciottesimo piano con uno skyline mozzafiato. Il party direi Andrew Weatherall & Ewan Pearson B2B All Night Long @ Tunnel Club con un set pazzesco. Ricordo che Ewan si era fatto 25 ore di treno a/r pur di esserci, non aveva passaporto valido per volare e si era nascosto nel bagno del treno per non farsi trovare dai controllori.

Il luogo nel mondo con la “mejo” nightlife?
New York, perché non vedi un ‘rude boy’ nemmeno se lo cerchi col lanternino, la cosiddetta ‘selezione’ non è necessaria.