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N-Zino

Il 3 febbraio il Mercato Esquilino di Roma ha ospitato per la prima volta il format 180gr. Abbiamo intervistato il suo ideatore: N-Zino.

Scritto da Nicola Gerundino il 24 gennaio 2017
Aggiornato il 17 febbraio 2017

Data di nascita

9 agosto 1971 (53 anni)

Luogo di nascita

Salerno

Luogo di residenza

Salerno

Il mercato è uno degli ultimi luoghi che conserva l’anima e l’unicità di una città e della sua popolazione. L’ultima ancora di salvezza in un mare di franchising spersonalizzanti e centri commerciali faraonici a decine di km di distanza dai centri storici. E come basta recarsi un mercato per capire immediatamente un posto, così è sufficiente spulciare una borsa dischi per capire (musicalmente) una persona. All’affinità fortissima tra questi due mondi ha creduto N-Zino, che nel 2015 ha lanciato 180gr, un format geniale nato con l’intento di unire i mercati rionali d’Italia alla musica dei patiti del vinile di ogni città: un terzo video, un terzo podcast, un terzo trattato antropologico-alimentare. Il prossimo 3 febbraio 180gr farà il suo debutto a Roma, al Mercato Esquilino, in collaborazione con Rock’n Yolk e Lanificio 159. Quale occasione migliore per un’intervista?

ZERO: Quando e come nasce il progetto 180gr?
N-ZINO: 180gr nasce a settembre 2015 dalla voglia di scovare e mettere in luce i numerosi talenti italiani che, per un motivo o per un altro, non hanno ancora la giusta visibilità. In secondo luogo, dalla convinzione che due mondi apparentemente lontani, quello del vinile e quello del mercato rionale, potessero invece sovrapporsi e coesistere in modo coerente e virale.

Dove e quando c’è stato il primo appuntamento pubblico con 180gr?
Il primo appuntamento si è tenuto a Salerno, la mia città, nell’ottobre del 2015, in un piccolo ma importante mercatino del centro. Alla fine è stata una giornata stupenda, nell’area c’era elettricità, tutti erano super eccitati. L’inizio non è stato facile, anche le amministrazioni alle quali mi sono rivolto per le autorizzazioni mi vedevano come un pazzo visionario.

Solitamente come reagiscono i banchi dei mercati, vi accolgono positivamente?
Non sempre e soprattutto non all’inizio. Quando arriviamo con gli operatori e l’attrezzatura è il momento più difficile. Bisogna muoversi un punta di piedi e con molta educazione. Al mercato trovi gente che si alza alle 03:00 del mattino per sbarcare il lunario che prima di comprendere il nostro nobile scopo impiega ovviamente del tempo. Alla fine però restano tutti molto contenti e spesso ci chiedono di tornare quanto prima.

Il mercato del Capo a Palermo.
Il mercato del Capo a Palermo.

Come nasce un appuntamento di 180gr?
Le prime session di 180gr si sono realizzate solo ed esclusivamente grazie a nostri contatti con le amministrazioni delle varie città, dopo aver individuato il mercato da raccontare. Non a caso i primi appuntamenti di 180gr si sono tenuti in Campania: la conoscenza del territorio è stata fondamentale per realizzare un qualcosa che ai tempi era difficile da comprendere, soprattutto da parte delle amministrazioni. Oggi, fortunatamente, è tutto più facile. Abbiamo associazioni, promoter e addirittura amministratori di varie città che ci contattano per proporci un mercato. La prima cosa che facciamo è chiedere un report fotografico per capire il tipo di struttura. Questa è la fase più importante. I mercati sembrano tutti uguali ma non è così. Il mercato è l’ombelico del mondo, racchiude in se tutto ciò che il territorio circostante offre non solo in termini gastronomici, ma anche in termini di popolazione. È molto importante che il mercato sia strutturato in modo tale da poter catturare tutto ciò in modo naturale.

Parliamo dell’evento di Roma, dove si terrà e perché avete scelto proprio questa location?
Roma è una tappa importantissima per noi. Erano mesi e mesi che ci stavo lavorando. Ovviamente le difficoltà sono state soprattutto di natura burocratica, per il momento particolare che sta vivendo il Comune di Roma. In secondo luogo, nelle grandi metropoli c’è la tendenza a trasformare i vecchi e storici mercati rionali in veri e propri centri commerciali al coperto, con boutique e ristoranti. Noi invece ce ne guardiamo bene dal rimanere intrappolati in quattro mura, vittime dei tempi che cambiano. Noi amiamo il vinile a discapito dell’mp3, così come amiamo gli storici mercati rionali a discapito dei centri commerciali. Il Mercato Esquilino è uno dei pochi che resta fedele ai nostri principi e saremo onorati di poterlo raccontare.

Chi suonerà a Roma? In generale, cercate di chiamare dj attivi nella città che ospita 180gr?
Si è così. Gran parte dei dj che suonano al mercato sono espressione di quel territorio, artisti a Km0, proprio come funziona per gli alimenti. A Roma, infatti, ospiteremo Claudio Coccoluto, Valerio, Gino Whoody Bianchi e Iacopo Vocci, oltre a Cosmo di Pescara.

Marcolino ai piatti al mercato di Fuorigrotta.
Marcolino ai piatti al mercato di Fuorigrotta.

Ci sarà anche un party in notturna, giusto?
Sì. Da qualche mese stiamo realizzando un nuovo format, dove il mercato si fonde con il club. Un elemento che si aggiunge al nostro progetto in modo spontaneo e naturale. All’inizio l’unica nostra mission era quella di raccontare i mercati e le performance dei dj. Le nostre energie dovevano essere tutte concentrate su questi due assi portanti. Con il tempo abbiamo intuito che la nostra community chiedeva qualcosa che completasse il progetto. Oggi i party serali che si tengono nella città che ospita le nostre telecamere al mattino sono diventati un elemento importante, che ci dà molti stimoli.

Il logo di 180gr cosa rappresenta?
Il logo è una vera opera d’arte secondo me. Quando mi è stato presentato dall’agenzia che mi ha aiutato i primi tempi, AboutLab, sono rimasto folgorato. Il quelle poche linee sono racchiusi tutti gli elementi di 180gr. Il cerchio è un vinile e quella parentesi quadra rivolta verso l’alto è una bilancia. Semplice ed efficace.

L’aneddoto più divertente che ci puoi raccontare tra quelli capitati fin ora?
Un vecchietto col bastone che si è messo a ballare davanti alla nostra postazione mentre suonava Fabio Della Torre. Quelle immagini hanno fatto il giro del mondo. Quei momenti racchiudono tutto lo spirito di 180gr.

C’è un 180gr a cui sei più legato degli altri?
Sono stati tutti appuntamenti importanti. Onestamente non saprei, ogni mercato mi ha lasciato qualcosa che porto dentro, sia musicalmente che culturalmente. Credo il primo comunque, perchè quel giorno ho capito che stava per esplodere una bomba.

Il mercato più bello che fin’ora hai visto?
Il mercato di Ballarò a Palermo.

Il dj set tra quelli che avete ospitato che ti è piaciuto di più?
Mi colpiscono molto spesso i set di artisti poco conosciuti. Collezionisti, più che altro. Ci sono dj ospitati in 180gr che contano sul palmo di una mano le volte che hanno suonato in un club. Sono quelli che ripongono un amore incondizionato verso il vinile. Si percepisce da come accarezzano i loro dischi, da come li propongono. Sono spesso ragazzi che passano la vita a cercare musica senza curarsi di dove la potranno suonare. Sono proprio loro che poi, quando propongono una selezione, ti lasciano a bocca aperta.

Quanto è stata importante Salerno, la tua città d’origine, per il progetto 180gr?
Moltissimo, lì abbiamo registrato 3 dei primi 5 mercati.

Il mercato di Torrione a Salerno.
Il mercato di Torrione a Salerno.

Ti capita spesso di andare a fare la spesa al mercato?
Quando ero bambino ci andavo sempre con mia madre. Oggi, per questioni di tempo, mi capita pochissimo, ma quando succede torno a casa sempre rilassato, non so perchè… Credo che bisognerebbe andare al mercato della propria città almeno una volta alla settimana, sarebbe terapeutico.

Meglio i mercati del Sud o quelli del Nord Italia?
I mercati del Nord e del Sud sono molto diversi tra loro. Dalle nostre parti si urla, si canta, c’è un clima più folkloristico. Al Nord le strutture sono molto grandi e belle, con un’organizzazione impeccabile. In verità non saprei dire quali sono migliori… I mercati sono tutti belli perchè sono la massima espressione del territorio e della gente che lo accoglie. Il mercato rionale di una città conserva il DNA della città stessa. Te ne accorgi subito, basta un colpo d’occhio.

Il mercato del pesce di Bari.
Il mercato del pesce di Bari.

Ci puoi già anticipare dove andrete dopo Roma?
La tappa successiva per noi sarà molto importante: saremo ospitati dal comune di Venezia al Mercato di Rialto, all’interno del programma del Carnevale di Venezia. Una grande occasione per raccontare un territorio tra i più belli al mondo.