A un anno dalla scompara di Max_M la one night Cockette torna a farci ballare con una giornata di festa per celebrare il suo dj resident. Quale occasione migliore per ricordare anche noi Max, che l’abbiamo sempre seguito e ballato, e per farci raccontare qualcosa in più su questo party da parte due dei fondatori: Claudio e Damian. Claudio da Bergamo, dove vive tutt’oggi e ha una carrozzeria, organizza feste da quando a stento esistevano le Polaroid, Damian dalla provincia di Varese ha vissuto la meglio Milano tra Glitter e Jetlag e ora se la spassa a Berlino portando avanti il suo sogno di vivere facendo musica.
In questa intervista ci raccontanto com’è nato Cockette, come hanno incontrato Max e quanto si sono divertiti tutti insieme.
Chi sei? Cosa fai? Perché sei qui? Quando sei nato? Di dove sei? Dove vivi?
Damian – Ciao Sono Damian e faccio il promoter. Sono nato nel 1980 a Busto Arsizio e attualmente vivo a Berlino. Sono qui perché 35 anni fa i miei genitori non avevano la TV.
Claudio – Ciao, sono Claudio, organizzo cockette dal 2009. sono nato nel 1972 e vivo a Bergamo perché Milano mi piace tantissimo ma ancora non mi ha convinto. Sono qui per organizzare un Cockette speciale in onore di Max, il cui il ricavato andrà alla ricerca per il cancro.
Parlaci di Cockette. Quand’è nato? Com’è nato? Chi c’è dietro? Come vi siete conosciuti? Come avete conosciuto Max? Se non sbaglio Cockette arriva dalla divisione di un altro progetto che si chiamava Moquette….
Claudio – Cockette è nato quando si è sciolto il gruppo Moquette, cercavamo un’identità nuova, una linea meno commerciale, per cui io e Damiano (ai tempi eravamo fidanzati) abbiamo trovato naturale chiedere a Max, già dj di Moquette di entrare a far parte di questo nuovo progetto, appunto Cockette.
Max l’ho conosciuto una quindicina di anni fa, tramite un amico, quando viveva ancora a Roma. Da allora siamo sempre rimasti amici e, a tempi alterni a frequentarci, finché io mi sono fidanzato con Damiano, e sorpresa delle sorprese pure loro erano amici. Da li è iniziata una grande frequentazione, grazie anche a Gerardo (il compagno di Max, n.d.r.) che sopportava tutti i nostri problemi con pazienza e cucinando pranzi domenicali fantastici!
Damian – Cockette è un progetto nato nel 2009 creato da me, Max e Claudio ma anche tante altre persone che hanno collaborato. La lista è lunghissima! Ci sono davvero tanti dj e amici.Cockette è nato dalla esigenza di proporre fondamentalmente musica diversa in un contesto gay friendly. Ci esaltava l’idea della musica techno, elettronica, acid house associata alla scena bear, scena forse più vicina a noi nei primi anni di Cockette. Era un immaginario diverso, forse pre-hipster, post-queer ma più semplicemente eravamo solo un gruppo di amici con tanta voglia di divertirsi. I primi party Cockette non erano certo bel visti dalla scena bear tradizionale, ciò significava anche ricevere insulti riguardo alla nostra proposta musicale o a ciò che poteva accadere durante le nostre feste che potevano essere performance, video ecc. La cosa non ci ha fatto fare un passo indietro, anzi i primi party Cockette proponevano una techno ruvida e integralista. Era un atto provocatorio e allo stesso modo eravamo spettatori di un disagio evidente per chi si ritrovava in un contesto alieno e inaspettato. Per la prima volta in un party “gay” potevi portare la tua amica o andare a ballare con i tuoi amici etero e non tutti erano pronti a ciò.
Io e Max ci siamo conosciuti qualche anno prima di Cockette con Pornflakes Queer Crew che era una crew milanese che organizzava perfomance/party e manifestazioni a tematica queer.
Max era dj e parte della crew e io con il mio gruppo di allora (Damian and The Puzzy France) proponevo la mia live-performance. Era il periodo della musica electro-clash-techno e dei party in Pergola e Conchetta. Max mi telefonò dopo aver ascoltato il mio demo e mi propose di suonare live ad una festa Pornflakes, da allora in qualche modo abbiamo sempre fatto party insieme. Claudio arrivò nella mia vita prima come compagno e subito dopo con Moquette quando mi propose di curare la direzione artistica. Quindi chiamai il miglior dj techno di Milano: Max_ M. Nel periodo dopo Pornflakes, Max aveva preso una pausa da tutto e lo convinsi a ritornare in consolle. Fu stupendo.
Claudio – A Milano Cockette ha avuto la fortuna di poter appoggiarsi ai migliori locali. Black Hole, Plastic, Magazzini Generali, Binario Uno, Q21, Piscine Saini, Set Club, Company Club, Dude Club.
Nella gestione pratica di Cockette ognuno di noi aveva compiti ben precisi, ma mai rispettati! Io ero l’unico che veniva da una esperienza decennale di feste bear, per cui mi occupavo più della comunicazione e della collaborazione con locali e del pubblico. Max si occupava della grafica, delle scelte musicali e con l’aiuto geniale di Damian sceglieva anche i dj guest. Essendo noi tre così diversi, insieme diventavamo una bomba!
Quanto era importante la visione di Max nelle scelte di Cockette? Che persona era Max?
Damian – Max era fondamentale perché era una persona molto attenta a ciò che succedeva nel panorama musicale ma anche a ciò che riguardava l’immagine e la grafica. Assolutamente una delle persone con il miglior gusto e stile che abbia mai conosciuto. A parte ciò era una persona vera, talvolta poteva risultare scontroso e testardo ma era assolutamente trasparente. Una persona di cui potersi fidare.
Claudio – Descrivere Max non è facile, non credo sia mai facile descrivere qualcuno che ti manca. Max sembrava la persona più fredda, distaccata e chiusa al mondo; in realtà era l’opposto. Sensibile, buono e molto altruista, ma queste sue doti le regalava solo a pochi, o solo a chi voleva lui.
La visione di Max era fondamentale: dal nome stesso della serata, al colore del flyer o al tipo di fiori con cui riempire il vecchio Plastic.
Damian – Ho iniziato a pensare di organizzare feste dopo averle frequentate e dopo aver capito di avere una naturale predisposizione per le PR. Un caro amico mi disse “conosci tutti, perché non organizzi un party?”. La fine degli anni novanta e i primi anni 2000 sono stati fondamentali per la mia formazione come promoter. Così come Londra e i primi party Pornflakes.
Claudio – Personalmente ho iniziato ad organizzare feste ormai più di 20 anni fa. Le prime riguardavano feste bear con il gruppo storico Magnum Italia, poi una volta fidanzato con Damian, insieme ad altri due miei amici abbia formato Moquette, serata che ha avuto vita per un anno. Poi per scelte e visioni diverse di tutti gli altri componenti ci siamo sciolti.
La più grande soddisfazione di Cockette? E se la sai o la immagini quella di Max?
Damian – Una grande soddisfazione fu quella portare Cockette a Londra nello stesso locale dove i nostri amici di Horse Meat Disco da diversi anni avevano dato il via ad una rinnovata scena disco. Noi con la disco chiaramente non centravamo nulla! Ricordo quel periodo come uno dei più belli. L’altra soddisfazione è stata quella di far suonare a Cockette i dj che più di piacevano, spesso per la prima volta a Milano e questo grazie al Dude Club che ci ha permesso di fare un passo in avanti professionalmente.
La più grande soddisfazione di Max credo sia stata quella di aver la sua label night al Berghain: un sogno. Fu una giornata indimenticabile, non ho mai più sentito così tanto amore in quel club.
Damian – Il pubblico di Cockette negli anni è stato fluido. Nella prima parte sicuramente aveva una componente più bear e fu anche la nostra condanna perché siamo sempre stati associati a questa parola. In realtà avevamo uno “zoccolo duro” costituito da questa “categoria” ma quasi da subito Cockette incuriosì diverse tipologie di pubblico.
Noi volevamo sdoganare la scena gay più vicina a noi e accogliere tutti, così iniziammo a chiamare la serata “hetero-friendly”. Cambiando spesso location possiamo dire di aver avuto davvero la più vasta clientela immaginabile. Per sentirti a tuo agio a Cockette prima di tutto dovevi amare una certa musica e fottertene del gender o dello stato sociale.
Chi è il ragazzo o la ragazza più bella del tuo locale?
Damian – Paolo.
Claudio – Christian Lacroix.
Damian – Non ricordo di aver assistito a situazioni promiscue, perché spesso i locali che ospitavano il party non erano abbastanza “open mind” per permettere ciò. Considera che un punto fermo dei nostri party era quello di non avere la darkroom. Il corridoio dal Set Club sicuramente è stato per molti un luogo dove dare sfogo a certe voglie… sicuramente nei bagni molti hanno sperimentato cose che non posso raccontare qui.
Cosa facevi prima di fare le feste? E mentre iniziavi a fare le feste avevi sempre un altro lavoro “serio”?
Damian – Prima e durante la mia attività di promoter per Cockette ho lavorato come stylist per diverse riviste. La più interessante fu sicuramente Pig Magazine e più tardi la rivista Slurp dove mi occupavo della direzione moda. Ero anche docente allor IED e stylist per MTV Italia… ora hai scoperto da dove arriva quella piccola componente moda di Cockette.
Claudio – Prima, durante e ancora adesso ho sempre avuto un lavoro serio. Con le feste non abbiamo mai puntato a diventare ricchi! Ancora oggi (non so per quanto ancora) posseggo una carrozzeria ereditata da mio padre a Bergamo, un lavoro che mi ha sempre permesso di staccarmi completamente dalla vita mondana Milanese!
Claudio – Quando avevo ancora i capelli scuri frequentavo il Segreta e il Cocksucker.
Damian – Quando abitavo ancora con i miei genitori frequentavo il Jet Lag ai Magazzini Generali, dove lavorava Marcelo Burlon, poi ho conosciuto le serate storiche come il Glitter, Popstar e Match A Paris al vecchio Plastic. Recentemente il Dude è stato sicuramente il locale che più ho frequentato assieme a Macao e il nuovissimo Masada. Il locale che più ho amato però rimane lo Shelter.
Prima di trasferirti a Berlino dove vivevi a Milano?
Damian – Mi sono trasferito a Milano definitamente nel 2005, prima abitavo in provincia di Varese. Max e Gerardo si erano da poco trasferiti in un posto stupendo che era l’ex fabbrica Giò Style così con l’amico con cui facevo Slurp magazine decidemmo andare in affitto nel loft a fianco a Max e Ge e farci il nostro studio/casa.
Ora vivo a Berlino col mio compagno e un’amica a Kreuzberg. Dopo ciò che è successo ho avuto il bisogno di ascoltare le parole di un amico: “cazzo ci fai qui, vai a Berlino! È la tua città!”
Qual è la tua zona preferita di Milano? E tuo luogo preferito?
Claudio – La zona che preferisco sono i navigli all’albeggiare.
Damian – La zona che preferisco di Milano è Via Padova. Non saprei spiegarti il perché, forse più semplicemente credo sia l’unica via di Milano dove passeggiando hai modo di sentire il respiro di diverse culture e a ogni metro renderti conto che sta succedendo qualcosa. Il mio luogo preferito è la Martesana.
Quando sei a Milano vai a bere? Qual è il tuo cocktail bar preferito? E il tuo drink?
Damian – Non ho un bar preferito, di solito vado a bere al Mono, al LeccoMilano o al Blanco dove posso trovare il mio cocktail preferito, l’October Mint. Altrimenti mi puoi trovare al Company Club in compagnia di una bionda alla spina.
Claudio – Quando sono a Milano mi piace bere, lo ammetto, se sono in dolce compagnia (non posso fare nomi) mi piace andare in piccoli bar dove si beve bene, spesso vado al Rita sul naviglio. Per il resto i bar che frequento sono gli stessi che frequento da anni: Il Blanco che è diventato la mia seconda famiglia milanese, il Mono, il Lecco e il e il Company, primo bar frequentato a Milano. Per quanto riguarda il mio drink preferito puoi chiedere in giro, tutti lo sanno, come in amore sono fedele sempre allo stesso, solo e sempre Cuba Libre!
E invece qual è il tuo ristorante preferito? E il tuo piatto?
Claudio – Le Petit Jarden e ordino quasi sempre il tagliere di salumi e formaggi.
Damian – Strippoli è il mio ristorante preferito mentre il piatto spaghetti allo scoglio.
Claudio – Sono in compagnia del mio cane e della mia nipotina. Siti preferiti, Cam4.
Damian – Quando sto a casa cucino, mi piace moto cucinare piatti tradizionali italiani. Mi rilassa molto! A Milano avevo il mio home studio e spesso passavo il tempo suonando, solo o con Federico, il mio partner nel progetto Carol. Il resto del tempo si divide tra giardinaggio, lavorare la creta e dormire.
Il mio sito preferito è il blog di David Byrne.
Damian Parlaci del tuo progetto musicale?
Damian – La musica è la mia più grande passione. Suono da quando avevo 13 anni e, come spesso succede, anche io sono partito dal punk per arrivare alla musica elettronica. Solitamente compro cose vintage, mi piace passare del tempo nei negozi dell’usato alla ricerca del disco giusto. Amo tutto ciò che è stato prodotto attorno alla fine degli anni 80 spaziando dalla acid house, alla new wave fino al trash italo disco. Ho una serie di progetti musicali. Carol è il progetto House che divido con Federico aka Fedex del party Closer. Stiamo lavorando al disco, dopo un ep uscito su Swedish Brandy, contiamo di essere pronti a breve. Ho in preparazione anche un disco di ballate electro acustiche che prima o poi farò uscire. Qui a Berlino invece sto iniziando a collaborare come cantante per qualche produzione e appena avrò il mio studio inizierò quello che doveva essere il progetto con Max.
Max ti ha mai dato consigli sulla produzione musicale?
Damian – Max è sempre stato il mio più grande fan e sostenitore e spesso stava alla regia dei miei live. Mi ha dato una valanga di consigli e abbiamo condiviso la nostra passione per la musica. Dal punto di vista produttivo il suo consiglio è sempre stato quello di cogliere la magia di una traccia o canzone e chiuderla al più presto per non perderla. È ciò che farò appena ritornerò a produrre musica. Quello che ho capito osservando il suo percorso come artista è che essere “fedeli alla linea” onesti e non scendere a compromessi alla fine paga. È un lavoro che parte da dentro, lavorando sulla propria sicurezza e sulla sincerità espressiva.
Vuoi dirci qualcosa riguarda la label M_Rec Ltd?
Damian – Qualche giorno fa parlando con Gerardo ci siamo ricordati che prima di M_Rec LTD avevamo provato a lanciare l’etichetta di Cockette ma visto lo scarso interesse da parte dei dj ad un certo punto è nata M_Rec LTD. Sono stato forse il primo a veder nascere il logo e successivamente dopo tanti sforzi vederla crescere velocemente fino a diventare una tra le label più rispettate nel panorama techno. È strano ancora oggi pensare a quando è nata, tra le mura di quella che considero la mia seconda casa… Il mio compagno si è occupato dei video e delle foto della label, Max era una persona che sapeva premiare e riconoscere il talento di chi gli stava attorno.
Sono felice di aver dato qualche consiglio e di aver ascoltato le tracce in anteprima. Ogni volta che sento suonare qualche traccia di M_REC ho la pelle d’oca e se prima scappavo dal dance floor ora sorrido e ballo.
Oltre alla musica hai altre passioni? Moda, sport, cinema, teatro, gossip…?
Damian – Oltre alla musica mi interessa l’arte contemporanea e Berlino è la città perfetta per scoprire nuovi artisti. Tra i miei preferiti Lucien Smith e Felix Gonzales Torres.
Attualmente sto lavorando ad una app per i-Phone e Android.
Claudio – Concerti, teatro e rum & cola.
Ci sono dei luoghi di Milano che alimentano le tue passioni?
Damian – Pac e Fondazione Prada sono i luoghi che preferisco però una passeggiata per via Padova è molto più stimolante talvolta.
Claudio – In genere tutta Milano è per me un luogo capace di stimolarmi rispetto la vita quotidiana di Bergamo e dal lavoro nella mia carrozzeria.
Damian come mai hai deciso di trasferirti a Berlino? Cosa ti manca e cosa non ti manca di Milano?
Io e Milano ci siamo piaciuti da subito, abbiamo spesso litigato e ci siamo dati e tolto molto. Milano è una città stupenda ma ho sentito il bisogno di staccarmi per iniziare una nuova vita. Berlino è una città stimolante e la cosa che più mi lega ora a questa città è la possibilità di aver contatto con culture diverse e l’energia di persone che come me sono arrivate qui in cerca di un altra possibilità. Mi mancano gli amici di Milano e parlare la mia lingua, oltre a quella sicurezza che si ha quando cammini per una strada e senti che ti appartiene. Non mi manca l’apparire a tutti i costi e la necessità di essere sempre cool, gli affitti che superano gli stipendi e le teste di cazzo vestite Dolce & Gabbana.
Claudio – Durante una festa del Magnum Club per una raccolta fondi per l’associazione Essere Bambino più volte ho performato in abiti …. luccicanti!
Damian – Potrei dirti vestirmi come Rozz Williams per andare a prendere il bus alla fermata del mio paese in provincia di Varese, ma non la considero una pazzia, piuttosto una performance educativa per gli abitanti. Venire a Berlino forse è la cosa più matta che ho fatto, oltre che saggia.
Chi è il tuo eroe?
Damian – Henry Rollins.
Claudio – Che domanda… ovvio Loredana Bertè.