Ben arrivati. Se ci abbiamo preso e se ci avete preso anche voi, siete appunto arrivati nel posto giusto.
Perché questa è Hola Roma!, la tappa capitolina di Hola San Miguel, un’iniziativa di San Miguel e Zero rivolta agli appassionati di viaggi e agli amanti delle novità.
Persone che preferiscono muoversi, insomma.
L’appuntamento romano di Hola San Miguel è l’ultima tappa di un progetto europeo che ha coinvolto anche Milano, Berlino e Stoccolma: un’avventura che premia chi di viaggi ne sappia. E non ne possa fare a meno.
Per questo motivo il simbolo è una valigia. Per la serie: sempre pronti a partire.
Proprio come i blogger di cui San Miguel ha scelto di condividere risposte, impressioni e racconti. D’ora in poi li troverete qui, in modo da conoscersi tutti un po’ meglio.
L’iniziativa mette in palio un viaggio a Ibiza per due persone, da vivere insieme con i vincitori delle altre città.
Lo abbiamo già detto e lo ribadiamo, inevitabile per chi viaggi avere a che fare con le valigie. Per questo la valigia, oltre a essere la compagna di chi si sposta, è anche la protagonista di Hola Roma!. E non a caso il segno distintivo di San Miguel, che del viaggio ha fatto il suo stile. Tutto per ricordare ci si possono accaparrare anche 4 valigie per ognuna delle città coinvolte. In fondo, come ogni vero viaggiatore sa bene, partire è uno stato della mente e la valigia deve essere sempre a portata di mano.
Lo sanno bene Elisa Paterlini e Luca Galinelli, coppia nella vita e sul blog miprendoemiportovia.it. Elisa fino a 21 anni non aveva mai messo piede oltre confine; dopo un’esperienza Erasmus non si è più fermata. Luca ha invece una passione sfrenata per il mondo del fumetto, la chitarra, i dischi rock e ovviamente il viaggio. Passione nata dopo aver incontrato Elisa, che ha sposato con una promessa lampo in un ristorante turco a Berlino. Nel 2012 nasce il loro bambino, già piccolo viaggiatore, perché per loro questa voglia di scoprire il mondo dev’essere sviluppata il prima possibile.
ZERO – Che cos’è il viaggio per voi?
Elisa Paterlini e Luca Galinelli – Per noi viaggiare è allargare i confini, quando non abbatterli. Pensiamo che prendere la valigia o lo zaino e uscire dalla porta di casa sia il modo migliore per conoscere il mondo e se stessi senza filtri. Tutte le volte che siamo ritornati, ci siamo sempre sentiti arricchiti di qualcosa, sia che l’esperienza fosse stata piacevole o, come si suol dire, da dimenticare. Una volta, per esempio, a Lombok abbiamo fatto un incidente in moto ed è stata una splendida occasione per vivere la comunità locale, essere ospitati a casa della gente che senza voler nulla in cambio si è presa cura di noi.
Un vecchio adagio recita che a contare non sia la meta, ma il tragitto; sono stati i viaggi a farvi diventare quello che siete oggi?
Amare i viaggi è come avere una febbre dalla quale proprio non si può guarire. Molto probabilmente quello che siamo adesso lo siamo sempre stati, ma di sicuro i viaggi ci hanno aiutato a sviluppare tanti aspetti che in passato erano solo in uno stadio embrionale, come l’amore per la libertà e l’indipendenza. Per questo ci teniamo così tanto a far viaggiare nostro figlio già adesso, anche se è solo un bambino. Molti dicono non ricorderà nulla, noi invece siamo conviti che questa cosa lo formerà.
Qual è la storia o l’aneddoto legato a un viaggio/viaggiatore celebre che preferite?
Ci piace leggere le storie di persone comuni, come noi, quindi facciamo fatica a identificarci con un viaggiatore celebre. Dovessimo indicare un viaggio, che è un po’ il modello di come vorremmo viaggiare noi, vale a dire il viaggio come occasione di entrare in contatto con sé, come occasione di cambiamento e di incontro vero con gli altri, allora sceglieremmo il film Into the Wild.
Che cosa portate a casa con voi dopo un viaggio?
Sarà perché amiamo la buona tavola, ma al nostro ritorno in valigia non mancano mai cibi e bevande tipiche dei posti che abbiamo visitato. A livello emotivo invece ci piace portare a casa un po’ di terra o di sabbia del luogo, e poi Elisa colleziona Il piccolo principe nelle lingue più diverse.
E quando partite, che cosa non deve mancare nella vostra valigia? E perché?
Sinceramente nonostante i numerosi viaggi che compiamo durante l’anno non siamo per nulla metodici nel preparare i bagagli, anzi, di solito improvvisiamo sempre all’ultimo momento cercando di prendere tutto quello che può essere utile. Con la nascita del nostro bambino non siamo cambiati di una virgola! Ciò che non manca nella nostra valigia è la voglia di partire, di tornare più ricchi, di immergerci nell’atmosfera del posto. In termini un po’ più pratici, col lavoro che facciamo non può mancare la reflex per immortalare visi e momenti significativi.
Un viaggiatore non conosce mete. Ma tappe sì; quando ne raggiungete una, ve la concedete una birra? È un viaggio pure quella?
Difficilmente identifichiamo il viaggio con la meta, tant’è che spesso le nostre avventure sono on the road proprio perché amiamo avere la libertà di sostare, deviare o cambiare programma in qualsiasi momento. Quando sentiamo che il momento è quello giusto, la sosta con birretta è d’obbligo. Non a caso la maggior parte dei selfie che ci scattiamo in giro per il mondo è sempre con una bottiglia in mano.
Elisa ha cominciato a viaggiare a 20 anni, Luca è un “tardivo”: date il vostro miglior consiglio a un viaggiatore in erba.
Non amiamo dispensare buoni consigli, perché ognuno viaggia con il proprio stile. Quello che possiamo fare è dire come viaggiamo noi, vale a dire lasciando a casa i pregiudizi o le aspettative a volte un po’ eccessive e magari capaci di falsare la nostra percezione del luogo che stiamo visitando. Il sapersi adattare a qualsiasi situazione può rendere ogni viaggio un’esperienza indimenticabile.
San Miguel perché?
Perché ci ricorda la Spagna, paese di cui siamo innamorati per la voglia di vivere che trasmette.