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Loretta

La notte vista da Loretta di Damn Spring e raccontata attraverso un identikit per il numero speciale Grande! Zero - La notte di Milano.

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 18 ottobre 2017

Back view on the female traveler standing on the rooftop of Duomo cathedral in Milan. Having great vacations in Milan

Non sono una signora, ma sono un’idea. Un’idea di party lontana dagli stereotipi di clubbing milanese. Mi sento molto più a mio agio nelle feste nate in casa, dove l’alcol fa perdere le inibizioni, tutti iniziano a cantare e da una serata inutile nasce una maledetta primavera.

A che ora inizia il giorno e a che ora finisce la notte? Qual è la magia che distingue la notte dal giorno?
“Forse è già mattino e non lo so. Val la pena vivere solo dalle 11.”

La notte di Milano.
“Polvere. Gran confusione. Un grigio salone.”

La tua prima notte folle.
Avevo 16 anni. Degli amici di Torino mi hanno offerto il tequila bum bum e ho vomitato gli spaghetti.

Come ti prepari e come inizia la tua serata?
Ormai sono una donna riservata. Mangio a casa e esco a bere solo se ne vale la pena

Cosa ascolti quando balli davanti allo specchio prima di uscire?
“Don’t Stop Me Now” è la canzone per iniziare tutte le serate.

La vita è un party o i party aiutano a vivere?
Ho deciso di non fare figli.

Qual è l’evento dei tuoi sogni che vorresti organizzare?
Atmosfere lontane. Nudi verso la follia con la mente che torna al re nudo.

Cos’hai scoperto di notte e cosa sogni di scoprire ancora nella notte?
Di notte ho scoperto la via lattea. Non mi serve nulla di più.

Qual è la cosa più bella di lavorare di notte?
La notte notte non lavoro, mi diverto.

Una persona della notte che è diventata importante anche di giorno?
La notte è piena di persone importanti. Il sole rovina sempre tutto.

Ti sei mai innamorato di notte?
Mi innamoro tutte le notti.

La discoteca e il party più belli di sempre?
Le notti al Piper sono quelle che mi mancano di più.

Il luogo nel mondo con la “mejo” nightlife?
Il mio cuore rimane legato alla Roma degli anni 60.

Dove vai di notte quando non vuoi vedere nessuno?
A Senigallia, sulla rotonda a guardare il mare.