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Marco Greco

La notte vista da Marco Greco di Le Cannibale e raccontata attraverso un identikit per il numero speciale Grande! Zero - La notte di Milano.

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 18 ottobre 2017

Data di nascita

16 dicembre 1987 (36 anni)

Luogo di nascita

Bergamo

Attività

Promoter

Ha studiato economia e marketing all’Università Bocconi. Presidente di Le Cannibale srl, si occupa insieme ad Albert di eventi musicali, culturali e di comunicazione. Appassionato di politica storia, cultura, sport, arte e buon cibo.

A che ora inizia il giorno e a che ora finisce la notte?
Questa è la parte di intervista in cui dovrei dire quanto preferisca la notte, ma non è vero. Per me esistono solo giornate, giornate che solitamente iniziano molto presto e finiscono molto tardi. La sveglia suona comunque quasi sempre alla stessa ora, ogni giorno. La differenza tra il giorno e la notte è, come diceva Cioran, che le notti in cui abbiamo dormito è come se non fossero mai esistite. Restano nei nostri ricordi solo quelle speciali in cui non abbiamo chiuso occhio: notte dentro di noi vuol dire notte insonne.

La notte di milano.
Faccio di meglio, la descriverei in tre parole: sorprendente, contraddittoria, competitiva

La tua prima notte folle.
La notte in cui ho pensato che tutto questo sarebbe potuto diventare il mio vero lavoro.

Come ti prepari e come inizia la tua serata?
Inizio a prepararmi scegliendo la camicia, o la giacca, e di conseguenza tutto il resto.

Cosa ascolti quando balli davanti allo specchio prima di uscire?
Mi capita di cantare. La traccia dipende davvero dal periodo.

La vita è un party o i party aiutano a vivere?
La vita è un un bel party.

Dopo aver organizzato ogni tipo di party, cosa pensate di inventarvi come Le Cannibale?
Ho ancora tantissima fame e ancora tantissime idee da realizzare e obbiettivi da raggiungere.

Qual è l’evento dei tuoi sogni che vorresti organizzare?
Vorrei sognare un tour europeo di Le Cannibale. Ogni giorno una città diversa creando tra le mura di un edificio simbolo del luogo, un evento innovativo e sperimentale dove confluiscano solo per una notte, varie forme d’arte: musica, arte, cinema, teatro, design.

Cos’hai scoperto di notte e cosa sogni di scoprire ancora nella notte?
Di giorno uso la ragione, faccio calcoli, valuto le situazioni sulla base delle mie esperienze, di notte invece mi ricollego ad un sapere naturale, primordiale. Voglio continuare a migliorare la mia capacità di portare nel giorno i saperi della notte.

Qual è la cosa più bella di lavorare di notte?
Di notte i nostri sentimenti positivi e negativi si estremizzano, si amplificano. La notte è passione, malinconia e romanticismo, è un meraviglioso momento per ascoltare storie e imparare da esse lezioni di vita.

Ti sei mai innamorato di notte?
La notte nasconde i difetti ed è indulgente con tutte le imperfezioni, non tanto quelle fisiche, ma anche e soprattutto quelle caratteriali. Per questo mi sono innamorato di frequente di notte.

La discoteca e il party più belli di sempre?
The End a Londra e il Trouw ad Amsterdam, a Berlino amo il Salon Zur Wilden Renate, il Club Silencio a Parigi. Le feste più belle sono gli open air estivi di Le Cannibale a Milano e i party al Moma PS1 a New York.

Il luogo nel mondo con la “mejo” nightlife?
Londra. Perché cambiano le mode, ma era, è e rimane il centro della club culture mondiale.

Dove vai di notte quando non vuoi vedere nessuno?
Di notte amo camminare per le strade di Milano. Parlo molto con me stesso. Monologo come un re.