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Sebastiano Leddi

La notte vista da Sebastian Led del TOM. e del collettivo Inciso e raccontata attraverso un identikit per il numero speciale Grande! Zero - La notte di Milano.

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 18 ottobre 2017

Data di nascita

28 aprile 1980 (43 anni)

Luogo di nascita

Milano

Attività

Promoter

Di giorno lavora come consulente per varie agenzie tra eventi e fotografia, di notte cura la direzione del TOM. ed è il manager di Inciso. Padre di un figlio pre-adolescente è uno stacanovista.

A che ora inizia il giorno e a che ora finisce la notte?
Il giorno inizia alle 7, quando i bambini si alzano per andare a scuola. Quando finisce la notte è un concetto molto più astratto.

Qual è la magia che distingue la notte dal giorno?
La notte siamo noi stessi, non più la nostra professione. Per qualche ora torniamo a essere liberi.

La notte di Milano.
La notte a Milano rappresenta bene la sua epoca. Penso alla “Milano da bere” degli anni 80 e quella più attuale fatta di un immaginario più vicino al mondo del clubbing.

La tua prima notte folle.
Deve essere stata ai tempi del liceo. Ricordo feste in casa di sconosciuti, ci arrivavo con interminabili viaggi sulla 90, negli anni 90, dove minimo eravamo in 90.

Come ti prepari e come inizia la tua serata? Cosa ascolti quando balli davanti allo specchio prima di uscire?
La mia serata non la preparo più, non passo più a casa, è un tutt’uno con la giornata, che finisce di solito piuttosto tardi. Non sono mai stato un grande ballerino.

La vita è un party o i party aiutano a vivere?
La vita non è nemmeno lontanamente vicino ai party ed è questo il motivo per cui ci piacciono così tanto.

Qual è l’evento dei tuoi sogni che vorresti organizzare?
Il party dei sogni è in una spiaggia con la gente balla intorno ad un immenso falò… conosciamo bene il potere energetico del fuoco. Sarebbe pazzesco avere come ospiti i Kokoko, che mi ha fatto ascoltare il buon Luc Ramon.

Cos’hai scoperto di notte e cosa sogni di scoprire ancora nella notte?
Ho scoperto che si conosce la gente per davvero. Sogno di scoprire che la gente non smette di uscire dopo i trent’anni perché è un concetto che non riesco a digerire.

Qual è la cosa più bella di lavorare di notte?
La cosa che mi dà più soddisfazione è quando vedo la gente che si conosce.

Una persona della notte che è diventata importante anche di giorno?
Il mio caro amico Delio, incontrato in una notte delirante durante un rave in Inghilterra. Il giorno dopo siamo partiti insieme per un viaggio in interrail. A distanza di 20 anni è una delle amicizie più preziose che ho.

Ti sei mai innamorato di notte?
Sempre e solo di notte.

Instagram o facebook? Stories o status?
Sono strumenti che utilizzo per lavoro, dipende cosa devo comunicare.

La discoteca e il party più belli di sempre?
La festa più bella della mia vita è stata “The Last Tuesday Society”, di Viktor Wynd, a Londra. Ma ho ricordi memorabili anche di alcune feste organizzare con amici scenografi e artisti in Toscana. Invece una delle location più belle è a Brooklyn: un piano di un grattacielo abbandonato con affaccio sulla City, vetrate enormi e una luce predominante blu.

Il luogo nel mondo con la “mejo” nightlife?
L’energia che si respira a Tel Aviv è magica.