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See Maw

La nuova indietronica Ortica-based

quartiere Ortica

Scritto da Giada Biaggi il 10 novembre 2020

Per la scuderia Undamento (Frah Quintale, Joan Thiele & co) è appena uscito il nuovo singolo di See Maw intitolato Fuoco in Corpo; tra i beat di Cosmo, il songwriting di Ceri ed eccheggi onirici di chill-hop direttamente dai palazzi di Ortica See Maw (classe 1996) ci porta con la sua musica in una disco-labirinto improvvisata tra le pareti di casa.

See Maw ci porta con la sua musica in una disco-labirinto improvvisata tra le pareti di casa.

Una periferia che raggiunge il centro sullo skate per fare il maremoto come recita il titolo della sua hit da 600 k di stream.Ci abbiamo fatto due chiacchere; rigorosamente a distanza.

 

Come te la stai passando in questo periodo?

Sono felice di aver rilasciato questo singolo che avevo in serbo da tempo. Nonostante questo lockdown, io e il mio team siamo davvero carichi! Non è proprio un periodo roseo per me, ma tra le ansie e le paure preferisco guardare il mio futuro e fare di tutto per realizzarlo.

Il tuo ultimo singolo ha una vibe chill-hop e per realizzarlo hai collaborato con Gigi Barocco; com'è nata la genesi del sound? Quali sono state le influenze?

Era il periodo in cui ero sotto per JamieXX e Easy Life (non che non lo sia ancora, anzi), e anche altri artisti che mi hanno influenzato in vari modi che però non risaltano in questo sound. Il brano è l’unione tra pop ed elettronico, quello che con varie sfaccettature ho sempre fatto, mischiando un po’ di generi che mi hanno forgiato e Barocco (mix e master) riesce sempre a dare risalto al sound che voglio.

Nel testi ci sono evidenti riferimenti alla situazione che stiamo vivendo attraverso lo specchio deformante di una relazione di coppia, o mi sbaglio?

Non sbagli: caso vuole che la data d’uscita del brano coincidesse con l’inizio del secondo lockdown. L’energia e la voglia di fare descritta nel brano si scontrava a testa dura con le nuove misure adottate dal governo, in un certo senso è uscita nel momento giusto (con i suoi pro e i suoi molteplici contro). Comunque sono abituato, il mio primo disco l’ho fatto uscire agli inizi di giugno quando il lockdown era appena
terminato ma tirava ancora poca aria di libertà.

So che vivi a Ortica; cosa ti capita di fare specificatamente nel quartiere in questi giorni?

Il mio tragitto in questi giorni, oltre qualche itinerario per una sorpresa che ancora mi tengo in serbo, è stata casa e lavoro (non lavoro musicale, il mio lavoro part time che mi paga l’affitto). Poca vita vissuta in questa zona, che è precisamente al limite tra città studi e ortica, quindi sono un po’ di qua e un po’ di là.

Immagino che per music affairs Tucidide sia un posto che ti capiti di frequentare...hai mai prodotto qualcosa?

Mi è capitato di jammare con altri musicisti e registrare qualcosa, ma per ora niente che sia andato in porto (e menomale perché nessuno di noi era molto sobrio). In generale mi piace veramente tanto l’aria che si respira in Tucidide ed è sempre ricco di  occasioni per incontrare gente valida e in gamba.

Domandone a cui darà difficile rispondere, ma dai provaci; come immagini il futuro della musica dal vivo?

Se si intende post emergenza covid, spero che ci consentiranno di tornare sul palco il prima possibile, ovviamente per un po’ si dovranno tenere delle misure restrittive sanitarie nei locali, ma superata questa fase si potrà ritornare, con calma, a viverla come prima. E sì, non ne vedo l’ora (ride).