Tra le nebbie e le risaie di Bornasco ci sono più rane che anime. A ristabilire l’equilibrio tra uomini e anfibi ci pensa la tradizione. Come? Facile, nella domenica dopo Pasqua il verde animaletto amante degli acquitrini diventa la portata principale di una sagra nata nel 1974. E per festeggiare (o digerire) si beve, si canta, si balla e si rispolvera lo spirito dei “bei tempi andati”. Con tanto di palio tra gli agguerriti rioni del paese e giochi per tener buoni i più piccoli. Ma da queste parti le rane si riproducono in fretta. Fino al prossimo anno, quando una nuova sagra rimetterà tutte le cose al posto giusto.
dom 14.04