Il vino cotto si ottiene facendo cuocere a lungo la prima colata del mosto. Per secoli il feudo marchigiano lo ha preparato nelle caldaie di rame: spesso la geografia di un luogo impone alla gente lo stile di vita, e dal maceratese al piceno è tutto un incresparsi di terre feraci e un trasparente sovrapporsi di crinali. Crinali frizzantini che non possono essere bonari come il mare temperato, appena più sotto. E ciò che natura impone qui lo tramutano in alcol. Noi che siamo dionisiaci, lasciamo il mare ai turisti e andiamo a confonderci tra i corpi ruvidi e sorridenti. “Succo genuino di queste zolle, robusto e dolce, forte e cortese, come il profilo di questo colle, come la gente del mio paese.” (Adelaide Sorbatti Marchetti, “Al Vino Cotto di Loro Piceno”, 1962).
gio 20.08 – dom 23.08