La lastra riporta alla memoria lo sterminio degli zingari. Un popolo che, al pari degli ebrei, subì la persecuzione razziale nelle forme più crudeli, come la sterilizzazione, la prigionia e il massacro, ma del quale a lungo non si è parlato. L’intento di questa lapide è proprio quello di colmare il silenzio dovuto ad una mancata attenzione verso gli zingari che non permette ancora oggi di quantificare il loro sterminio.
Il testo:
NEL GIORNO DELLA MEMORIA DEL 2008
LA CITTÁ DI BOLOGNA VOLLE RICORDARE,
SOTTRAENDOLA ALL’OBLIO E ALLA RIMOZIONE,
LA TRAGEDIA DEL POPOLO DEGLI ZINGARI SOTTO IL NAZISMO:
QUELLA CHE ESSI CHIAMANO “PORRAJMOS,”
E CIOÉ L’EQUIVALENTE NELLA LINGUA DEI ROM
DELL’EBRAICO “SHOAH.”
DOPO SECOLI DI PERSECUZIONI,
NUTRITE DAL PREGIUDIZIO E DALL’ODIO,
GLI ZINGARI (SINTI E ROM)
VENNERO BOLLATI DAI NAZISTI COME
“ASOCIALI” E “INDESIDERABILI”, E IN QUANTO TALI
DEPORTATI, STERILIZZATI, IMPRIGIONATI, MASSACRATI,
INFINE, NEGLI ULTIMI ANNI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE,
CONDANNATI DAL RAZZISMO ALLO STERMINIO, COME GLI EBREI,
PER IL SOLO FATTO DI ESSERE NATI ZINGARI.
COSÍ MORIRONO, IN GRAN PARTE AD AUSCHWITZ,
UOMINI E DONNE DI TUTTE LE ETÁ,
PROVENIENTI DALLA GERMANIA E DALL’AUSTRIA,
MA ANCHE DAI PAESI OCCUPATI DAI NAZISTI,
SOPRATTUTTO NELL’EUROPA ORIENTALE.
NON SI SA NEPPURE IN QUANTI,
COSÍ POCA É STATA L’ATTENZIONE VERSO DI LORO:
NON MENO DI DUECENTOMILA, FORSE MEZZO MILIONE.
A QUESTE VITTIME DIMENTICATE VADA PER SEMPRE
IL RICORDO DELLA NOSTRA CITTÁ,
VENDICANDO L’OFFESA DEL SILENZIO.