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Vigamus

Zero qui: videogiuoca.

Contatti

Vigamus Via Sabotino, 4
Roma

Orari

  • lunedi chiuso
  • martedi 10–20
  • mercoledi 10–20
  • giovedi 10–20
  • venerdi 10–20
  • sabato 10–20
  • domenica 10–20

Si prega di verificare sempre
l'attendibilità delle informazioni fornite.

I seni di Lara Croft come quelli lascivi di Paolina Borghese, i baffi di Mario come quelli del Golia di Caravaggio, le fuori serie di Grand Theft Auto come le Ford di Richard Prince. Oggetti del desiderio fin dalle età più tenere e a partire da epoche neanche troppo remote, sarebbe follia non ammettere che i videogiochi sono parte costituente della vita dell’uomo (per lo più di sesso maschile), e sono elementi cardine della cultura materiale moderna tanto quanto materiale vivo dell’immaginario contemporaneo (i pantaloni col risvoltino li sfoggiava già in anni insospettabili Cody di “Final Fight”). Più che mai giusta, dunque, la scelta di un museo dove far ripercorrere la loro genesi (e individuare il loro percorsi futuri) alle vecchie e nuove generazioni. Quello di Roma è il primo in Italia, e sorge in quello che era un vecchio edificio di Prati. Due le sezioni principali: la prima, permanente e principale, suddivisa in cornici dove poter trovare materiali “storici” quali monitor, console (giocabili), oggetti, stampe, riviste e grafiche. La seconda dedicata invece, a esposizioni temporanee che chiameranno in causa artisti e case di produzione da tutto il mondo. In onore dei vecchi tempi sarebbe bello utilizzare delle monete da duecento lire, come gettoni d’ingresso.