Una chicca imperdibile per i frequentatori di trattorie e scantinati. Tanto per iniziare si passa in un cortile e lì, accanto ai citofoni, c’è l’ingresso. Le indicazioni scritte a mano sono meglio di un bitter per aprire l’appetito, e quando si entra l’aria è quella di casa – e anche l’arredo, tra cui un bellissimo frigorifero da latteria secolare. I piatti sono genuini e 100% romani, la scelta non è molto ampia, ma la cura e il sapore ripagano di tutto. validissimi i primi – carbonara con i fiori di zucca, pajata, tonnarelli al lardo e via dicendo -, lo sformato di patate e carciofi, gli straccetti e le alici fritte, che però finiscono quasi sempre al primo turno di cottura. Si mangia in pochi, si cucina per pochi, immersi in discussioni sui massimi sistemi, donne e carburatori. I prezzi non rispecchiano l’atmosfera casereccia, ma sono nella media cittadina.
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Il Timoniere
Zero qui: mangia carbonara con i fiori di zucca, pajata e alici fritte.
Contatti
Il Timoniere
Via Francesco Orazio da Pennabilli, 5
Roma
Orari
- lunedi 12:30–15 , 20–23
- martedi 12:30–15 , 20–23
- mercoledi 12:30–15 , 20–23
- giovedi 12:30–15 , 20–23
- venerdi 12:30–15 , 20–23
- sabato 12:30–15 , 20–23
- domenica chiuso
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