È trascorso un anno da quando il nuovo Camparino in Galleria ha riaperto le sue porte. Il luogo simbolo di Milano, sotto il Duomo, con le vetrine che sfociano in Galleria Vittorio Emanuele, spegne le sue candeline proprio oggi. E lo fa insieme all’anniversario della nascita del suo fondatore, quel Davide Campari che nel 1867 aprì il primo negozio proprio di fronte all’attuale locale.
Una storia che va di pari passo con la città, i suoi umori, personaggi noti e meno noti – come noi – che qui si confondono al bancone per quello che è il rito (vero) dell’aperitivo. Un sorso di storia di colore rosso, shakerato, lavorato, twistato. Il Camparino ha la rara abilità di piacere a tutti. Avvocati, ballerine de La Scala, studenti, artisti, turisti e passanti. Sotto la direzione di Tommaso Cecca, i ragazzi vestiti di bianco dietro al bancone offrono una cortesia che non è mai affettata, sorrisi mai di circostanza e una qualità – in miscelazione e non solo – indiscutibile.
Dopo che nel 2015 ha festeggiato i suoi primi 100 anni di storia, Camparino in Galleria attende paziente di riapre le sue porte, di continuare a shakerare al bar di Passo, completamente rinnovato, e di accolgiere i suoi ospiti nella Sala Spiritello, al primo piano. Non solo cocktail, grazie alla collaborazione in cucina con Davide Oldani, che presenta una proposta food dall’animo milanese. Nel frattempo noi non possiamo che augurargli un buon Compleanno, consapevoli che torneremo presto a ordinare un altro Campari shakerato.