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La fotografia che riforesta

Proteggere la flora brasiliana con un click

Scritto da Giovanni Morisi il 22 giugno 2021
Aggiornato il 18 giugno 2021

Foto di Kristina Makeeva

Il mirino del fotografo inquadra il paesaggio della Foresta atlantica e scatta una foto. La invia per e-mail al cliente; scatto approvato. L’immagine è inoltrata al reparto di riferimento e viene stampata in migliaia di copie, raggiunge un punto vendita e, in seguito al suo acquisto, è appesa in un salotto sopra un divano. È la storia di un viaggio a senso unico: dal Brasile alla Brianza, alla Bretagna o al Bronx. Fine. E di questa route intercontinentale rimane uno strascico: l’impatto ambientale della fotografia.

A questo proposito, nel 2020, davanti alle difficoltà sollevate dal COVID-19, uno dei maggiori player dell’editoria ha fatto di necessità virtù e ha pubblicato l’833° numero della versione italiana della sua rivista rinunciando a produzioni fotografiche costose, sia economicamente che ecologicamente, e sostituendo alla fotografia l’illustrazione. La scelta editoriale ha ricevuto grande eco mediatica e ha raggiunto uno degli obiettivi della sua strategia di marketing dal tone of voice contemporaneo, anche se l’operazione sottende ancora uno spirito conservativo più che d’innovazione.

Nello stesso momento, nasce una realtà milanese che la sostenibilità la fa secondo nuovi modelli di pensiero. Scrollando sul sito di All4Climate, il calendario di eventi ufficiale della manifestazione PreCop26 (dal 30 settembre al 2 ottobre a Milano), scopriamo Photography for Future, che proprio attraverso la fotografia rigenera le regioni boschive in Sud America.

Lo scopo è quello di mitigare il cambiamento climatico, ridurre l’inquinamento, garantire acque più pulite alla popolazione locale

Il progetto ha una doppia anima: quella di galleria fotografica e di organizzazione no profit, e la sua attività è quella di diffondere opere di fotografia naturalistica che invitano a riflettere sulla stretta relazione tra uomo e natura, realizzate sia da collaboratori affermati del National Geographic che da giovani professionisti.

Foto di Julia Wimmerlin

A supporto delle buone intenzioni comunicative, la fondatrice garantisce che il 100% dei profitti dell’agenzia è devoluto all’attività di forestazione della Foresta atlantica, una delle zone della Terra più colpite dagli effetti della deforestazione. Infatti, della regione verde che una volta si allungava per 130 milioni di ettari, in seguito a 500 anni di sfruttamento da parte dell’uomo, ora ne resta solo il 7%. Attraverso il ripristino di questo tesoro naturale, lo scopo è quello di mitigare il cambiamento climatico, ridurre l’inquinamento, garantire acque più pulite alla popolazione locale (umana e animale) e restituire la casa a centinaia di specie in pericolo.

In un solo anno Photography for the Future è riuscita a piantare 1.042 alberi, ma il traguardo è ancora lontano. Partecipare alla loro missione è semplice. Per ogni acquisto sul loro portale, l’agenzia si occupa di piantare una quantità di alberi equivalente alla grandezza del formato di stampa, fino ad arrivare a 80 alberi per fotografia. E non solo: ogni stampa è realizzata utilizzando materiale proveniente da fonti sostenibili, la spedizione plastic-free ha una ridotta emissione di CO2 e il packaging è fatto interamente di cartone riciclato.

Foto di Zach Doehler

Oltre che ecologico, lo sguardo di Photography for the Future verso il mercato delle agenzie di fotografi è inclusivo e paritario. Il progetto infatti sottolinea il suo atteggiamento trasparente nella fase della trattativa con i creativi provenienti da tutto il mondo, dichiarando sin da subito l’intenzione di mantenere il management fee sotto 10%. Un’affermazione attraente e funzionale a reclutare nuovi talenti, ma anche il segno di una nuova generazione che dà maggiore peso all’onestà e alla trasparenza, l’ingrediente principale per guidare una comunità che ha una missione comune. La limpidezza della loro posizione è stata dichiarata già in occasione della Milano Digital Week: durante la mostra virtuale “Art activism in the digital space” gli artisti del portale hanno aperto una conversazione con il pubblico sull’efficacia degli strumenti digitali per aumentare la consapevolezza sulla responsabilità umana in materia d’inquinamento.

In previsione della loro prossima manifestazione digitale, “Our fight for a greener future”, disponibile dal 23 giugno, sarà possibile trovare sul sito all4climate2021.org tutte le informazioni per partecipare e scoprire in anteprima le nuove creazioni di fotografi e film-makers uniti nel desiderio di dare voce ai più colpiti dalle crisi ecologiche dell’Antropocene.