I due lati di Via Ostiense, immaginando di percorrere questa strada in direzione Piramide, possono essere considerati due termometri della città: se sula sinistra si intravede una gestalt post-industriale in cui la formazione e la cultura moltiplicano spazi e architetture (dalla Centrale Montemartini alla Naba), sulla destra – fatta eccezione per l’Università di Roma Tre – c’è una città che appartiene al regno dell’incompiuto, del possibile che ancora non è: il riferimento, ovviamente, è a quella grande occasione, per il momento mancata, rappresentata dagli spazi degli ex Mercati Generali. Sempre su questo lato della strada però, c’è anche una dimensione “micro” che racconta di una vitalità culturale sottotraccia, pronta e mettere la testa fuori non appena si creano gli spazi adatti. Ecco allora nascere nel giro di pochi mesi due nuove esperienze che vanno ad arricchire il panorama contemporaneo della zona che gravita attorno a Garbatella, che già annovera realtà come Curva Pura, 10bPhotography, Spazio Chirale, Officine Fotografiche o The Gallery Apart.
La prima delle due è Blocco 13. Si tratta di un’associazione culturale che, utilizzando una metafora sportiva, ha in regia Carlo Alberto Bucci (penna di Repubblica, nonché critico d’arte) e in squadra 13 figure di spessore: curatori, professori, artisti e anche, anzi, soprattutto, amici. Coincidenza fortunata: il piccolo spazio rilevato su Via Benzoni che prima ospitava una tappezzeria, si trova proprio al civico 13. Pochi metri quadrati al chiuso, un bel cortile esterno e idee definite: dare spazio non solo ai progetti espositivi e curatoriali di tutti gli appartenenti al Blocco, ma anche ospitare lavori inediti di artisti (giovani) ancora al di fuori del circuito delle gallerie, ma sui quali i membri dell’associazione hanno già posato il proprio sguardo esperto. Tre finora le mostre realizzate: la prima, a cura di Sauro Cardinali e dello stesso Carlo Alberto Bucci, è stata dedicata alla memoria di Tiziano Campi, scomparso nel 2021; la seconda ha visto protagonisti i lavori su carta di Elena Boni, ventiseienne alla sua prima personale; la terza, aperta fino al 30 marzo 2022, è “Aggetto continuo” di Roberto Piloni, con opere che giocano molto su minimalismo, richiami all’arte povera e occupazione geometrica dello spazio.
La seconda esperienza risponde al nome di SIC12 artstudio, spazio espositivo e di ricerche musicali e teatrali. Anche SIC12 artstudio è un associazione culturale e i sue due membri fondatori sono Gustavo Giacosa, curatore polivalente con anche un passato nella compagnia di Pippo Delbono, e Fausto Ferraiuolo, pianista e compositore jazz giramondo, anche lui frequentatore delle produzioni di Delbono. Dopo aver creato assieme una compagnia teatrale in Francia nel 2012, i due si sono ritrovati a quasi dieci anni di distanza a Roma per aprire uno spazio che ne ha conservato il nome, SIC12 per l’appunto, nonché l’approccio trasversale, che riesce a far convivere arte visiva, performance, musica e teatro. Diversi gli appuntamenti già all’attivo, tra cui “A DUE”: una bellissima mostra dedicata al tema del doppio nell’Art Brut, nozione coniata dall’artista Jean Dubuffet nel 1945 per indicare “un’arte che ha origine nell’intima necessità dell’artista, scevra da modelli di riferimento, stilemi e percorsi accademici. Un’arte cruda, viscerale, brut come lo champagne, che non viene addolcito per mimetizzarsi e compiacere il gusto”, e che in Italia ancora fatica a essere riconosciuta. Quella per l’Art Brut è una passione condivisa sia da Gustavo Giacosa che da Fausto Ferraiuolo, le opere esposte appartengono infatti alla loro collezione privata che comprende sia artisti italiani che stranieri, da Franco Bellucci a Royal Robertson.”A DUE” sarà visitabile fino al 20 marzo 2022.
PER ALTRE INFO
Blocco 13
Via Girolamo Benzoni 13
facebook.com/Blocco-13
SIC12 artstudio
Via Francesco Negri 63/65
sic12.org