Vogliamo crederci. Sembra che le cose si stiano muovendo e che la musica a Roma stia tornando con una convinzione che non si vedeva da un paio di anni. Iniziano a tornare serate in cui si è addirittura indecisi su dove andare o cosa sentire, cosa che fa luccicare gli occhi e sognare in grande ogni dipendente da palco – noi di ZERO compresi. La stessa reazione che ha provocato il recente annuncio del Klang: una rassegna tra aprile e giugno composta da soli nomi internazionali che coprono sfumature sonore inclassificabili, che decostruiscono il concetto di elettronica e club music.
“Sturm Und Klang: Sporen” è una piccola dichiarazione d’intenti: noi ci siamo e continuiamo a esserci. Anzi, alziamo la posta in gioco. Il sottotitolo scelto per la rassegna non è casuale insomma. Come specificato dal Klang stesso “In botanica, [spora è un] nome generico di elementi che permettono una riproduzione agamica delle piante. In zoologia, fase del ciclo vitale dei protozoi sporozoi che racchiude una o più cellule infestanti e ne garantisce la sopravvivenza anche in condizioni esterne sfavorevoli”.
Vediamo dunque dove ci porteranno queste spore, questi organismi viaggiatori e resilienti. Il 1 aprile si inizia subito con il botto: direttamente da Bristol il live dei Giant Swan, sperimentatori indefessi che non si scordano mai di far ballare e divertire le persone. Facciamo un viaggio a New York con Hiro Kone il 28 aprile e rimaniamo negli Stati Uniti, volando però sulla West Coast, per ascoltare una delle artiste più chiacchierate degli ultimi due anni: Moor Mother, che approderà sul palco del Klang con il suo hip-hop astratto che sembra essere prodotto da Burial l’8 maggio. Dal caldo della California passiamo al gelo della Svezia, con il live del terrificante Trepaneringsritualen. Un meraviglioso incubo a occhi aperti, una discesa in sonorità infernale che intrecciano metal e industrial. Per gli ultimi due appuntamenti, infine, ci spostiamo in Asia. Il 21 maggio a Bangkok con Wanton Witch, giovane dj e produttrice queer dall’approccio indescrivibile, che parte dalla trap e arriva alla techno; il 17 giugno a Taipei con Meuko! Meuko!, che chiuderà i battenti della rassegna con le sue atmosfere scure che minano la leggerezza di brani dance glitch carichi di campioni e rumori di giocattoli, uniti a visual pensati per l’occasione.