Anche quest’anno torna per la sua quindicesima edizione Piano City, il festival diffuso di musica da pianoforte che fa risuonare Milano per tutto il weekend dal 23 al 25 maggio in vari spazi. Parchi, piazze, cortili e case aprono al pubblico per l’occasione e tanti altri luoghi inconsueti, trasformando la città in un palcoscenico su cui si alterneranno attraverso vari pianoforti suoni classici e suoni contemporanei, jazz e anche un po’ di elettronica.
Orientarsi attraverso la miriade di concerti proposti e farsi un itinerario attraverso le zone meneghine potrebbe non essere facile, ma a questo ci pensa Zero: sia per orecchie esperte che for dummies, una selezione ristretta ma eterogenea di quelle che sono per noi le punte di diamante nel corso di questi tre giorni sonori.
giovedì 22 maggio
Francesco Tristano – L’anfiteatro del Liberty – H21
Pianista, compositore e produttore, Francesco Tristano fonde musica classica ed elettronica. Si dedica anche alla musica contemporanea eseguendo Berio, Cage e Stravinsky. Ha pubblicato diversi album con Deutsche Grammophon e Sony Classical, collaborando con artisti come Alice Sara Ott e Chilly Gonzales.
Nel mondo della musica elettronica, lavora con le etichette Get Physical e Transmat, oltre ad aver lavorato con Carl Craig per Versus (2017). Innovatore multimediale, ha lanciato lo spettacolo audiovisivo Goldberg City Variations e ha collaborato alla creazione di un’IA ispirata a Glenn Gould con Yamaha. Premiato con l’Opus Klassik 2020, si esibisce nei più prestigiosi festival e teatri internazionali.
venerdì 23 maggio
Chilly Gonzales – GAM Main Stage – H 21
Un grande ritorno a Piano City Milano è quello di Jason Beck, alias Chilly “Gonzo” Gonzales, musicista canadese e virtuosistico residente di molte capitali della musica. Oltre che pianista, Gonzo è compositore, songwriter, produttore, rapper e brillante saggista. Ha fondato il suo “Gonzervatorio” itinerante tra Parigi, Colonia e Londra. Il Guinness di performance solista più lunga di sempre è suo, affianco ad un Grammy Award con i Daft Punk, collaborazioni con Boys Noize, Jarvis Cocker e Plastikman, un album “nella lingua di Molière e del dj Bangalter” e uno di rap “serio”, che prende per le rime Wagner, Stravinskij e Kanye West.
Nel gennaio di quest’anno ha celebrato il ventesimo anniversario del suo “Solo Piano” con una registrazione dal vivo dei suoi pezzi più emblematici nei leggendari. C’è da presumere che saranno proprio questi pezzi a costituire l’ossatura del concerto d’apertura di questa edizione di Piano City, ma considerando il suo approccio funambolistico al pianoforte e la sua visione irriverente della musica non si escludono sorprese.
“Gay Guerrilla” – Fondazione Prada – H 19
La composizione musicale per quattro pianoforti di Julius Eastman, compositore e performer americano scomparso nel 1990 noto per il suo contributo alla musica avant-garde e minimalista della scena musicale newyorkese degli anni Settanta. In quanto afroamericano dichiaratamente omosessuale, le sue composizioni si distinguono per una forte espressività emotiva e la tensione e la politica che caratterizza il personaggio e la sua musica si coglie già dai titoli delle sue composizioni, da Gay Guerrilla a Evil Nigger e Crazy Nigger.
La composizione verrà eseguita da Luca Ciammarughi, Francesco Libetta, Costanza Principe e Alessandro Stella, quest’ultimo fondatore della label Extended Places.
sabato 24 maggio:
Angelo Trabace: “Abbash” – Arena di Milano – H 5
Pianista e compositore di Matera, Angelo Trabace si esibirà in un concerto speciale sabato all’alba, dove si racconterà attraverso le musiche estratte dal nuovo album Abbash.
In questa esibizione autobiografica, il pianoforte diventa strumento di meditazione e mutamento, capace di abitare le assenze e i silenzi e trasportare l’ascoltatore all’interno di un’esperienza sonora fuori dal tempo, combinando la tradizione classica con l’impressionismo e l’introspezione orientale con il minimalismo contemporaneo e l’improvvisazione radicale.
Cesare Picco – Fabbrica del Vapore – 22.30
A suo agio tra i beat elettronici come tra i suoni di un’orchestra barocca, Cesare Picco è da sempre uno sperimentatore trasversale in ogni ambito musicale. Compositore per solisti, orchestre e progetti legati al mondo dell’Arte, dal 1986 porta la sua musica nei più importanti festival e teatri del mondo.
Nel 2009 ha creato “BLIND DATE- Concert in the Dark”, un concerto unico al mondo nel quale artista e pubblico sono immersi nel buio assoluto.
domenica 25 maggio:
Amaro Freitas – GAM Main Stage – 23.30
Amaro Freitas è il presente brillante del jazz brasiliano e il futuro esplosivo del jazz internazionale. Nato a Recife in Brasile, il suo nuovo album ‘Y’Y’, pubblicato a marzo per la label Psychic Hotline Records, è un omaggio alla foresta amazzonica e ai fiumi brasiliani del nord.
Co-prodotto con Laercio Costa e Vinicius Aquino, il disco nasce da un soggiorno di Amaro a Manaus, nel bacino amazzonico, a circa 4.600 chilometri a ovest. La sua esperienza in quella natura selvaggia lo ha portato in un nuovo regno della creazione musicale, radicato nella magia e nelle possibilità, e a un legame con la comunità indigena Sateré Mawé, codificando ulteriormente una sua interpretazione fresca e “decolonizzata” del jazz brasiliano.
Elena Chiavegato: “Women of Legend” – Darsena, Ponte Langer – H 5
Women of Legend è un progetto artistico che intreccia musica e moda, nato dalla collaborazione tra la pianista italo-giapponese Elena Chiavegato e lo stilista Emilio Bonadio. La prima è impegnata da anni nella riscoperta e valorizzazione delle compositrici donne del passato, mentre Emilio Bonadio crea collezioni ispirate a donne di grande rilevanza culturale.
Ispirato a Femmes de Légende, la raccolta pianistica della compositrice francese Mel Bonis, il progetto rende omaggio ad alcune figure femminili straordinarie legate al mondo della leggenda e della mitologia.
Giovanni Truppi – Armani / Silos – H 11
Nato e cresciuto a Napoli, Giovanni Truppi è un cantautore e pianista. Inizia a suonare il pianoforte all’età di 7 anni per poi, in adolescenza, affiancarvi la chitarra elettrica da autodidatta. Da sempre artista indipendente e fondatore di vari gruppi rock e alternative, e appassionato esecutore di jazz, vincitore del premio Tenco nel 2016, compositore di svariate colonne sonore e instancabile animale da tour, le sue esibizioni sono sempre caratterizzate da una forte componente emotiva e autobiografica.
Cleo T: “Des Forêts et des Rêves” – Teatro Franco Parenti – h 00
Partita delle scene alternative lavorando con il produttore John Parish, (collaboratore di PJ Harvey), la compositrice, pianista e soprano vocalist parigina Cleo T si è avvicinata sempre più al neoclassical, sviluppando un percorso internazionale. Il suo ultimo disco, prodotto da Alex Somers (Sigur Ros) è un lavoro cinematografico postlirico immerso nel pianoforte amplificato. Strumento che Cleo T mette al centro della sua poetica, facendolo diventare la matrice di echi e stravolgendolo con delay e feedback.
In Des Forêts et des Rêves Cleo T ci invita a una meditazione intima, con la guida solo del pianoforte e delle sue infinite potenzialità espressive.