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Claudio Guerrieri

Otto anteprime, quattro giorni di performance e proiezioni. Abbiamo deciso di farci guidare attraverso la quinta edizione del Live Cinema Festival da uno dei suoi creatori: Claudio Guerrieri.

Scritto da Nicola Gerundino il 18 settembre 2018
Aggiornato il 24 settembre 2018

Data di nascita

2 novembre 1972 (51 anni)

Luogo di nascita

Frosinone

Luogo di residenza

Roma

Attività

Direttore artistico

Assieme all’ascesa dei suoni elettronici che ne sono stati la colonna sonora, Roma ha salutato il passaggio tra gli anni Novanta e i Duemila con un’esplosione di artisti che hanno proiettato il proiettabile in qualsiasi occasione e superficie possibile, rendendo codici e programmi informatici linguaggio quotidiano per tantissime persone. L’eredità di quel boom l’ha raccolta per gran parte Flyer e continua a diffonderla al pubblico tramite due eventi di caratura internazionale, che fanno di Roma una delle avanguardie di questo mondo: il Live Performers Meeting e il Live Cinema Festival. Quest’ultimo è giunto alla sua quinta edizione ed è in procinto di regalarci – nel vero senso della parola, perché l’ingresso al festival è gratuito fino a esaurimento posti – una quattro giorni memorabile di performance a/v. Ne abbiamo parlato in questa intervista con Claudio Guerrieri, uno dei suoi ideatori. Appuntamento dal 20 al 23 settembre al Palazzo delle Esposizioni.

Nikita Diakur.

 

Questa del 2018 sarà la quinta edizione del Live Cinema Festival, ci puoi raccontare come e quando è nato?

Il Live Cinema nasce nel 2014 da un’idea di Gianluca Del Gobbo, con cui condivido progetti legati all’audiovisual da circa vent’anni. Fa parte fin dalla nascita di un network internazionale legato alle audiovisual performing art, è prodotto da Flyer communication e per la sua primo edizione fu ospitato al Teatro Quarticciolo, in periferia.

Qual è stata la sua evoluzione in questi anni?

Quattro anni fa era appena nato, ma lo spirito è rimasto lo stesso. Siamo molto attenti alla ricerca e siamo passati in pochi anni da luoghi marginali, in periferia e in piazza, all’aperto, come nell’edizione del 2015 a San Lorenzo, a luoghi importanti come i musei. Le ultime due edizioni sono state ospitate dal Macro di via Nizza e quest’anno c’è stato un ulteriore upgrade con il Palazzo delle Esposizioni. Quindi un percorso che rappresenta una crescita, dalla periferia al centro di Roma e da un piccolo teatro a uno spazio espositivo istituzionale tra i più importanti della Capitale.

Se dovessi definire il concetto di "live cinema" e la sua peculiarità in poche parole?

Mi piace definire il Live Cinema Festival in questo modo: vedi i suoni, ascolta le immagini. Così, senza spiegare troppo, altrimenti la gente si confonde.

Come vengono scelti gli artisti partecipanti?

Ricerca. Siamo un festival che non ha un “open call” per gli artisti. Non invitiamo gli artisti a inviarci i propri lavori per poi selezionarli. Li cerchiamo noi. Come dire, un cercatore di funghi sa dove trovare i migliori porcini.

La particolarità di quest'anno è l'assoluta prevalenza di première. Scelta voluta? Come cambia il lavoro di selezione dovendo cercare artisti disposti a presentare la prima di un nuovo lavoro?

Se fossi un enologo direi che questa è una di quelle annate che rimarranno nella storia. Non c’è prevalenza, sono tutte première. Assolute o per la prima volta in Italia. Tutti gli otto artisti/gruppi invitati parteciperanno eccezionalmente e in modo del tutto spontaneo con lavori mai visti prima. Alle otto performance live, due per ogni sera, si aggiunge, nella sezione screenings, lo short film sperimentale “Fest” di Nikita Diakur, anch’esso presentato per la prima volta a un festival in Italia. Il mio lavoro non è cambiato, non ho cercato “volutamente”, ossia chiedendo esplicitamente agli artisti invitati di presentarsi con opere mai viste. Loro lo hanno scelto e questo ci rende particolarmente orgogliosi perché significa che stiamo facendo un buon lavoro, non so quanti festival ottengono un risultato del genere senza che questo sia una discriminante per essere invitati. Tutti gli artisti scelti ci hanno fatto un regalo. Questo è qualcosa di unico e difficilmente ripetibile.

Come siete entrati in contatto con il Palazzo delle Esposizioni?

Come Live Cinema Festival lo scorso anno abbiamo vinto il bando triennale per l’Estate Romana. Il luogo indicato inizialmente era il Macro. Poi però sono successe diverse cose e i nuovi progetti legati a quel Museo (l’istituzione del Macro Asilo, la cui inaugurazione è prevista per il 1 ottobre, nda) non sono stati più compatibili con lo svolgimento del festival . Quindi, con il consiglio dell’Assessorato alla Crescita Culturale del Comune di Roma, ci è stato indicato il Palazzo delle Esposizioni e siamo molto contenti di come si sia risolta la vicenda.

È difficile portare avanti un evento che prevede l'ingresso gratuito?

Assolutamente sì. Far vivere questa esperienza a tutti senza dover pagare il prezzo di un biglietto richiede molto lavoro, ma, soprattutto, molta passione da parte di tutto lo staff. Con molte difficoltà, perché, nonostante il sostegno che il Live Cinema Festival riceve come parte dell’Estate Romana, i costi sono alti e noi non abbiamo grossi sponsor che ci finanziano. Un ringraziamento comunque va a tutti gli istituti di cultura partner che cercano sempre di darci una mano, anche per le piccole spese da affrontare per gli artisti.

Roma negli anni passati ha dato vita a tantissimi artisti che si sono divertiti tanto con i visual quanto con l'audio/video a 360°. Ce ne sono di nuovi? Qual è il panorama attuale e chi bisogna tenere d'occhio?

Il nostro background viene da realtà che ci hanno cresciuto a pane e sperimentazione. FLxER, il Live Performers Meeting e per ultimo il Live Cinema Festival hanno avuto il merito di mettere Roma al centro del panorama internazionale legato ai visual. E tanti artisti che parteciperanno a eventi importanti in programma a breve a Roma provengono dalla “nostra” scuola. Il Live Cinema Festival in quattro anni è diventato uno dei più apprezzati eventi dedicati all’audio-video performativo e fa parte di un network internazionale, AVnode, che coinvolge tredici partner provenienti da dodici paesi. Tutto questo ha permesso a Roma di diventare una delle più importanti capitali al Mondo per quello che riguarda questo settore. Quindi, continuate a tenerci d’occhio!

Ci puoi presentare gli artisti che parteciperanno a questa edizione? Cosa ti ha colpito di ognuno di loro?

La sperimentazione. Negli anni abbiamo indagato relazioni tra analogico e digitale, pellicole 16 mm e realtà virtuale, software generativi e fotografia, musica classica e techno. Si parte con “Atemporal 2.0”, il nuovo live sperimentale dei pionieri del live cinema, i britannici The Light Surgeons, appositamente sviluppato per essere proiettato su 18 metri e in quadrifonia. La stessa sera gli austriaci Apnoa proporranno “Amnis”, una performance che si basa sull’effetto campo delle telecomunicazioni. Venerdì ci sarà la nostra prima co-produzione con la première di “ONN Frame” di Ipologica (con Fabio Sestili, Giulio Maresca e Valentina Pentesilea Mignogna) assieme al team di
FLxER ed Elisa Antonacci, aka LiZ, cui seguirà la performance dei francesi Texture Droite, con un mix di ambient e techno che rievoca gli universi di Jon Hopkins e Rival Consoles. Sabato iniziano gli artisti della Repubblica Ceca Citty & Aeldryn con sintetizzatori modulari, tecnologia analogica e digitale; dopo di loro ci saranno gli ungheresi Mïus x Attaray Visual, una band di cinque elementi al completo, con anche batteria e basso sul palco. Si chiude domenica 23 con “The Infinite Now”, performance ipnotizzante dell’olandese Armand Dijcks le cui immagini sono generate dall’unione di fotografia e video, grazie a una tecnica sperimentale chiamata “cinemagraph”, e saranno accompagnate dalla colonna sonora sognante e onirica di Andre Heuvelman, curata dal tecnico del suono Frans de Rond. In apertura la première di “Vento”, lavoro creato dal visual artist polacco Ari Dykier in collaborazione con la flautista Ewa Liebchen.

Dicci una performance che non bisogna assolutamente perdere.

Dovreste assistere a tutte! Comunque siamo riusciti a portare una performance con un lavoro che non era mai stato concepito live prima d’ora. Scoprite qual è e venite a vederla.