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Maria

POPSTARZ DOPO 20 ANNI CHIUDE PER SEMPRE, CI SIAMO FATTI RACCONTARE LA STORIA DA MARIA LA MAMMA DI QUESTA ONE NIGHT

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 30 settembre 2015
Aggiornato il 23 gennaio 2017

Maria è bionda, biondissima e ha sempre voglia di parlare. Ne sa qualcosa Filippo “Gasoline”, che da vent’anni ci lavora insieme e la “sopporta”. Anche per lei vale lo stesso, ma al contrario, ovvio. Per noi rimarrà sempre Maria “Gasoline”, nonostante il leggendario locale di via Bonnet ormai abbia chiuso i battenti. Come socia del locale (insieme a Filippo) non si limitava a prendere le decisioni per mandare andare avanti il locale ma la trovavi alla porta a fare door selection con il suo sguardo fulmineo e dolce allo stesso tempo, oppure in consolle col suo sound da bambina di plastica e i suoi abiti vistosi.
Adora fare shopping, colleziona giocattoli e diversamente da Filippo lei dice di essere quella “sregolata”; per quanto occorre essere in due ed essere matti entrambi per portare avanti una one night da vent’anni. Popstarz stasera chiude i battenti per sempre e Maria la troverete di sicuro in consolle o in pista a ballare.

Zero – Chi sei? Quando sei nata? Cosa fai? Da dove vieni? Perché sei qui?
Maria “Gasoline” – Nel 1973 esisteva ancora il forcipe, mezzo primitivo per tirare fuori quei bimbi che avevano già capito che il mondo era un caos fotonico ed erano reticenti a nascere. Mio padre vedendo la mia vagina si fece il segno della croce con la mano sinistra.
Son qui perchè tu Zagor mi vuoi fare 33 domande e cazzo io son già preoccupata! Vengo da una famiglia di pazzi e dove vado boh….
Mio trisnonno è il famoso Tamburino Sardo del libro Cuore, ma non era sardo, era piemontese, pluridecorato dal re e morto a 98 anni. Il mio bisnonno inventore ha realizzato i primi aeroporti tra cui quello a La Plata in Argentina nel 1912. Ah, e aerei: alcuni suoi progetti sono esposti al Museo della Scienza e della Tecnologia qui a Milano; mio nonno era eroe di guerra, ha salvato molti ebrei, nel 2012 hanno festeggiato il centenario della sua nascita. E poi arrivo io, che ho inventato un accessorio di moda brevettato, lo tengo nel cassetto come pensione.

Sei nata e cresciuta a Milano?
Son nata a Milano, ma non sono di origini lombarde: sono un miscuglio di razze, tutte simpatiche. La peggiore, ma anche la più internazionale, è la napoletana.

Come hai conosciuto Filippo?
Cerco sempre di dimenticarlo, ma è impossibile! Era una fredda sera di novembre, per la precisione il 7 novembre 1997, venerdì; mi viene a prendere un amico, Angelone, e mi porta in questo nuovo club, dice: «è rock, ora tutti i nostri amici vanno lì». C’era anche Lele con noi, un altro amico. Scendo le scale e dico a Lele: «sai che un giorno ci lavorerò», lui ride, «sai che un giorno sarà mio», mi spinge.
I miei amici mi hanno presentato Filippo come il boss dei boss. Siam rimasti dentro anche a locale chiuso e a serata terminata e mentre i miei amici pomiciavano io mi ritrovo con ‘sto Filippo, ragazzotto con caschetto e cerchietto tra il rock e l’hip hop, e chiacchieriamo. In verità parlavo solo io, gli raccontavo una fiaba… da allora son vent’anni che Filo non mi spegne. Alla fine lui non lo vuole davvero, in fondo mi ha creata… un po’ come il dottor Frankenstein e la creatura.

C’è mai stato qualcosa più dell’amicizia tra di voi?
Ho sempre visto Filo come un fratello grande, anche se è più piccolo; ci ha sempre uniti il volerci bene, insieme con una sorta di protezione reciproca che tutt’ora resiste. Ci ammazziamo come cane e gatto, siamo i Sandra e Raimondo della notte, ma guai se un estraneo fa del male a uno dei due.

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Come vi suddividete i compiti nell’organizzazione di un evento?
Abbiamo compiti spesso differenti, ma siamo comunque in grado di scambiarci i ruoli, perché siamo complici e complementari e l’uno in appoggio dell’altro. Di solito Filo segue la parte artistica (dj, live ecc…), cura tutti i contratti economici, le parti pallose e burocratiche, ma si confronta con me come del resto io per la parte tecnica dell’evento. Io amo occuparmi del bar e scegliere il personale. Se lui si smazza i contratti, io conto il grano (turco). Si sa, le donne contano!

Raccontaci la tua giornata
Varia molto a seconda del periodo: può essere modello tartaruga bicentenaria oppure turbo maxi culo. Dei due, sono io la più sregolata, no orari, no regole. Amo lavorare di notte, che sia sul computer o in giro per pubbliche relazioni. Durante il giorno preferisco incontrare amici, fare appuntamenti di lavoro solo se strettamente necessario.

Tu e Filippo è da due decadi e oltre che vi occupate di eventi ci spiegate che fate?
Definire il nostro lavoro è la cosa più difficile; rispondo sempre che trasmetto energia positiva, elisir di giovinezza, divertimento, cultura, do allegria come Pollon. Il nostro lavoro è una costante relazione con il pubblico, con i giovani che crescono, quelli che con gli anni hanno esigenze diverse perché nell’arco di questi due decenni le generazioni sono cambiate e, per conseguenza, anche quello che noi organizzatori dobbiamo offrire.

Maria durante una perfomance a metà tra lo striptease e il darsi fuoco
Maria durante una perfomance a metà tra lo striptease e il darsi fuoco
 
Cosa facevi prima di dedicarti all’intrattenimento notturno?
Ero un’attrice di teatro, in erbissima; sono certa sarei diventata la nuova Eleonora Duse, ma ho incontrato Filippo Rossi, il guru di via Bonnet che ha pensato bene, insieme con la mia migliore amica, Mara, di cambiarmi la vita. Mannaggia a loro…

Lui era uno dei miei amici più geniali, è sparito con lei, parigina, narcolettica, tutta tatuata. Passavano la notte a fare l'amore al bancone.
Lui era uno degli amici più geniali di Maria, è sparito con lei, parigina, narcolettica, tutta tatuata. Passavano la notte a fare l’amore al bancone.
Raccontateci i momenti d’oro di Popstarz, anche quelli più scabrosi. In quei bagni e su quel dancefloor succedeva di tutto, colleghi qui a Zero confermano… Qual è il ricordo più bello che avete legato a Popstarz e al gasoline in generale?
Ho tanti ricordi; posso dire che i migliori li ho in qualche modo legati alla porta, visto che per scelta me ne stavo lì a fare la cattiva e dire «tu sì e tu no no no. Ho rimbalzato Marcus Schenkenberg (modello e attore svedese, ndr) ubriaco, la velina bionda Elena Barolo, Paolo Meneguzzi; un elenco infinito di tu non sai chi sono io, a cui rispondevo «nemmeno tu non sai chi sono io!».

Poi S., che tirò giù tutto il bar del privé per baciare la vj E. di Mtv, quella carissima donzella che pisciò in un bicchiere nel privé perché non le diedi il permesso di portare anche il cane…

Ti sei mai trovata in situazioni promiscue?
Mi sono sempre trovata nelle situazioni promiscue degli altri, pronta a salvarli sia che volessero o no… In fondo sono buona; altri mi accusano di crearle, ma non è vero, non ci credete…

Un giovanissimo Diego Passoni al Gasoline nel 2000
Un giovanissimo Diego Passoni al Gasoline nel 2000
 
Tonk e Xena , entrambi croati. Tonk ora è un importante stilista nel suo paese e Xena si è fatta conoscere come attrice e performer sia per il film "Nirvana" di Salvatores che per il Chiambretti Night
Tonk e Xena , entrambi croati. Tonk ora è un importante stilista nel suo paese e Xena si è fatta conoscere come attrice e performer sia per il film “Nirvana” di Salvatores che per il Chiambretti Night
 
Com’è cambiato Popstarz in 20 anni?
Popstarz non è mai cambiato nella sua essenza; dal mio punto di vista, le fondamenta del suo principio di follia, familiarità, pentasessualismo che ora è arrivato a un ottagono, esistono sempre; a cambiare sono stati i contenuti. È riuscito a essere sempre attuale e fresco, non ha la pesantezza dei suoi 20 anni, ma la freschezza di chi si rinnova come un camaleonte, anticipa le onde e le segue, ascolta i giovani, va verso il futuro, non rimpiange. Oggi come ieri sarà una bomba!

Com’è cambiata invece la notte di Milano?
Secondo me la notte di oggi è un po’ minimalista, nella proposta e nella fantasia, ma mi diverto ancora. Come ricordo i miei vent’anni essere una figata, anche i ventenni di oggi diranno a quarant’anni che le loro notti erano folli e si lamenteranno dell’attualità. La differenza è che io a 60 anni mi divertirò coi ventenni.

Maria soddisfatta della sua spesa (specifichiamo che non era in after)
Maria soddisfatta della sua spesa (specifichiamo che non era in after)
 
Chi è il ragazzo o la ragazza più bella che frequenta i tuoi eventi?
Nominare un re o una regina per me è impossibile, perché amo circondarmi di bello, quindi direi che ci sono album su album su Facebook di notti folli con bellissimi ragazzi e ragazze che frequentano le nostre serate.

Chi viene ai tuoi eventi? Raccontaci il tuo pubblico
Ai nostri party vengono persone aperte al puro divertimento, libere di poter essere se stesse, felici di essere accettate per come sono. La selezione andrebbe fatta guardando negli occhi la gente: da quelli capisci cosa cercano, se sei tu quello che vogliono.

Dove andavi a ballare in passato?
‘azz dove andavo a ballare? Sono nata di fronte a due colossi, il Rolling Stone e il Plastic, vedevo un sacco di macchine parcheggiate e già a 8 anni sognavo di entrarci. A 15 anni scappavo di casa il martedì sera per andare al Rolling, serata rock gratuita: boni a profusione e i primi limoni. A 17 anni ho mosso i primi passi al Plastic, ma ricordo che quando uscì Rhythm Is a Dancer degli Snap ero allo Studio Zeta, fra tamarri assortiti e un’amica che a novanta roteava loro la testa davanti, un trauma! Poi c’erano il Madame Claude, il Roses, ma scappavo anche al Leoncavallo, quando ancora era in via Leoncavallo, e posso dire che ero là per non farlo sgomberare.

Qual è il club di Milano che preferisci?
Il più bel club è casa mia, non esco mai! Ma se faccio la pazzia, vado volentieri al Rocket di venerdì, al Cuore sempre, anche perché la domenica ci suono, adoro la Chiesetta in zona Sarpi, il Mom sotto casa, il Geko (ex-Tira Tardi) dopo le 5 e l’Atomic. Sicuro questa stagione andrò al Wall.

C’è un locale di Milano dove ti ritrovi per riunioni o appuntamenti di lavoro? Avete un ufficio?
Le riunioni si fanno al Cuore se vogliamo tirarci dopo le patatine; se siamo in massima serietà in ufficio da Manu (detta “santa donna” da Filo) in zona Bocconi; se siamo in semi serietà nel bar più caro di porta Venezia, che ci ruba pure i resti alla napoletana.

Dove vai a bere? Qual è il tuo cocktail bar preferito? E il tuo drink?
Non bevo alcolici, solo Coca Cola Zero, ma c’è un posto in tutta Milano che quando entro mi tenta: il Cuore, tra Corrado e Carlotta mi stendono e si divertono pure! Sono la garanzia che bevi bene, Corra compra cose particolari, è un intenditore, un appassionato, la bottiglieria del Cuore credo sia una delle più fornite che abbia mai visto. Spesso vado anche a fare un saluto al Blanco.

E invece qual è il tuo ristorante preferito? E il tuo piatto?
Non ho un ristorante preferito, perché amo sperimentare e non rifiuto mai di provare cucine nuove. Mi piace molto il cibo cinese e da vera bionda non ricordo nomi, ma se devo mangiare quello vero, vado in un posto in Paolo Sarpi che è una bettola. Ci vanno i cinesi veri, il proprietario è gay e si mangia il veramente cinese.

Qual è la tua zona preferita di Milano?
La mia, quella dove sono nata e cresciuta, dove vivo, zona 5 giornate, molto servita di mezzi, piena di negozi, servizi pubblici per il cittadino, aree per cani, locali, scuole, c’è lo Ied.

Quando stai a casa invece che cosa fai? Cucini? Videogiochi? Se stai su internet quali sono i tuoi siti preferiti?
A casa sto spesso per lavorare al computer; tra un lavoro e l’altro mi dedico ai giocattoli, di cui sono una rinomata collezionista; li curo, perché hanno la loro età. Mi piace cucinare quando ho voglia, in generale essendo molto pigra mi sbatto sul divano. Navigo in internet su siti di giocattoli, di musica, di personaggi particolari. Cerco molte immagini, quindi vado su blog, siti di fotografi eccetera.

Sei anche la dj di Popstarz e suoni sotto il nome di “Plastik Doll”; quali sono il tuo album e il tuo pezzo preferiti al momento? Dove vai a fare shopping musicale?
Colleziono vinili e penso che uno dei più begli album sia Thriller di Michael Jackson, che conservo da quando sono piccola. Come risaputo ho una grande cultura musicale e in continuo aggiornamento; molti artisti di oggi li ritengo fantastici e sicuramente tra i miei preferiti c’è Pharrell, il suo ultimo pezzo Freedom è in cima alla mia hit parade.
Per comprare musica preferisco canali alternativi ai negozi: compro musica on line, o in giro per mercatini, dove trovo ancora delle chicche in cd. Mi piace anche scaricare pezzi e remix inediti di amici dj dai loro soundcloud, oppure ascoltare quello che mi propongono direttamente loro.

 
E invece dove vai a fare shopping di altro tipo?
Lo shopping per me è un’arte e credo che a parte i soliti mega store dove ormai tutte ci serviamo, sia bello che i posti siano segreti, per mantenere il tocco originale e personale nel look.

Oltre la musica hai altre passioni?
Il mio sport preferito è dormire; appena posso cerco di riposarmi, nelle posizioni più strane, ma vinco il sonno se mi portano a fare shopping sfrenato (mi perdo negli scaffali di scarpe), o a qualche bella mostra di opere d’avanguardia di giovani artisti. Mi piace infilarmi nei negozi di fumetti e giocattoli.

Quali sono il tuo libro e film preferiti?
Il libro, be’, direi Christiane F. Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino, che mia madre mi regalò quando avevo 11 anni. Il mio film preferito è Suspiria di Dario Argento, perché mi fa paura ancora oggi. Adoro il cinema horror e appena esce un film nuovo mi precipito a vedere com’è, ma amo anche i film francesi, o i drammi italiani.

Uno dei vostri ultimi format più riusciti è Womade ;ci racconti di cosa si tratta?
Womade è uno dei progetti più rappresentativi della crescita professionale mia e di Filo. Abbiamo creato con altri 2 amici una realtà capace di avvicinare i giovani all’arte di coetanei emergenti, che cercano la propria strada e spesso non hanno i mezzi o la capacità di arrivare al pubblico e promuoversi. Womade investe per loro, dà visibilità, crea la chance per connettere l’artista con altre occasioni e persone.

Womade ai Chiostri di San Barnaba, tra il vernissage e il party
Womade ai Chiostri di San Barnaba, tra il vernissage e il party
 
Dopo il club: after, casa, baracchino, night…?
Dopo la serata io scappo a casa… nanna, sonno.

Chi è il tuo dj di Milano preferito?
Ho diversi dj nel cuore che adoro ascoltare, che mi sanno emozionare e far divertire quando vado in giro a far festa: partirei con Sergio Tavelli e Nicola Guiducci del Plastic, Barbarella del Rocket, Ale Tilt, Enza van der Kamp di Alphabeth, Japi e la Emi di Cool Kids al Toilet, Donatella Tenchio, Black Candy, Leonardo Persico, Klaus Morgue, Tyler de Naag, Riccardo Slavik, Isabella Ontheverge ma l’elenco è lungo…

Qual è il party più bello a cui ai partecipato?
Uno dei party più belli a cui ho partecipato….. indubbiamente è stato uno dei miei! Scherzi a parte, direi uno dei primi di Dolce & Gabbana nel 2002, ospite una Kylie Minogue strepitosa. Fu molto figa l’idea dell’invito: regalavano una maglietta con un bacio adesivo da stampare e per entrare dovevi interpretare la maglietta. Feci una shopper con grucce d’acciaio come manici. L’ho ancora.

La maglietta/invito al party di D&G diventata una shoppper con gruccette
La maglietta/invto al party di D&G diventata una shoppper con gruccette
 
Se avessi un budget illimitato che party organizzeresti?
Un budget illimitato nelle mie mani sarebbe pericoloso, ma credo prenderei il grattacielo più alto di Milano, lo affitterei per fare un grande festa per tutti i barboni e i bambini malati terminali della città e della provincia; vorrei che a tutti i piani ci fossero giochi, divertimenti, dolci, vestiti nuovi, farei venire come ospiti tutti gli idoli di queste persone, realizzerei per una notte i loro sogni.

Se non ti occupassi di eventi cosa ti piacerebbe fare nella vita?
Non so ancora cosa farò da grande… quindi non so cosa risponderti.
Però di dico che da ragazza ho fatto delle esperienze in radio e mi piacerebbe fare la speaker radiofonica. L’esperienza più divertente fu con Alan Caligiuri e Marco Donadoni, ora tutti e due pietre miliari dello Zoo di 105, che da giovanissimi investirono aprendo questa radio web, una delle primissime in Italia e seguitissime: Radio Funghetto. Mi presero con loro, anche lì chiacchieravo tanto.
Il programma Chiusura lampo era tra i più ascoltati; era legato alle mitiche feste a tema che facevo il lunedì e da queste poi nacque l’idea del famoso Privat con Fausto, Olly e Umberto Amandonico, da cui sono nate poi tutte le realtà di oggi come il Dude. Se mi andasse male, ho un marchio di abbigliamento di pezzi unici. Oppure posso concentrarmi su Puntina una galleria d’arte da passeggio nata nel 2004, in collaborazione con artisti emergenti a cui mi dedico nel tempo che mi rimane. Ma non l’abbandono, perché la grande Anna Piaggi disse che ero un talento geniale e il giorno che mi telefonò non lo dimenticherò mai. Se proprio dovesse andarmi male pure con la galleria ho il piano C: scrivo un libro sui segreti e gossip della nightlife di Milano e aspetto che mi uccida un hater per vendetta.

Sei fidanzata?
Sei fortunato Zagor, ho appena finito con la zitellaggine: il mio ragazzo si chiama Sal detto Prez e no, non è una catena di alimentari, ma un biologo from Como alta, che fa su e giù per me. Sono allergica al matrimonio, ma lui vuole farmi cambiare idea, ci siamo incontrati una notte.

Qual è la cosa più matta che hai fatto nella tua vita?
Sono tante, ma di sicuro cambiare vita e lasciare tutto per trasferirmi in Cina a 35 anni e poi, ancora più pazza, tornare in Italia per amore.

mariavivienne

Chi è il tuo eroe e perché?
Maria Antonietta mixata a Vivienne Westwood: eroine di eccesso, avanguardia, alternative e controcorrente.