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Memorie dal sottosuolo: otto anni di DalVerme

Dopo otto gloriosi anni di attività, chiude (forzatamente) il Circolo DalVerme. Addetti ai lavori, musicisti, penne di Zero e persone che hanno contribuito alla causa da dietro le quinte raccontano il 'proprio' DalVerme attraverso ricordi, concerti e serate memorabili.

Scritto da Chiara Colli il 17 marzo 2017
Aggiornato il 12 marzo 2020

Foto di Simone Tso

i hate everyonne

BRIZIO

Vecchio ufficio stampa di nuova generazione e burattinaio dietro varie pagine social, è uno dei componenti di Sporco Impossibile e Bomba Dischi. Assiduo frequentatore del (piano di sopra del) DalVerme, scrive sotto mentite spoglie per Zero.

 

 

Sono abbastanza claustrofobico, quindi le prime volte che scendevo di sotto per qualche concerto rimanevo sempre vicino alla porta, prossimo alla via di fuga. Di base, invece di ascoltare la musica, mi facevo distrarre dal pensiero delle tonnellate di materiale di varia natura che avevo sopra la testa e immaginavo cosa sarebbe potuto succedere se ci fossero franate addosso. Col tempo ho smesso di avere paura, spingendomi persino sotto palco più di una volta. Però, quando vado a trovare i vermi, più dei concerti la cosa che preferisco fare è rimanere al piano di sopra: a bere, a cercare di portare illegalmente i drink fuori (ma ora che non fumo da tot mesi non lo faccio più), a parlare con gente random in fila al bar o con chi sta alle tessere, e a prendere in giro Mario per la lentezza (e la cura) con cui prepara i cocktail. La cosa di cui amo vantarmi con gli amici è che sono stato protagonista della prima rissa della loro storia.

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